1. Ombre
Serie: L'imperfetto
- Episodio 1: 1. Principio
- Episodio 2: 2. Soglia
- Episodio 3: 3. Green Lion
- Episodio 4: 4. Cassian
- Episodio 5: 5. Colpa
- Episodio 6: 6. Lascito
- Episodio 7: 7. Arion
- Episodio 8: 8. Prova
- Episodio 9: 9. Rinascita
- Episodio 10: 10. Neriah
- Episodio 1: 1. Ombre
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Il clangore del metallo squarciò l’aria, seguito da un urlo e da un colpo che fece tremare le fondamenta della piazza.
Al centro, un uomo in armatura dorata, lucente come sole sull’acqua, danzava contro la morte. Di fronte a lui incombeva un colosso di bronzo e acciaio: alto il doppio, membra articolate come ingranaggi vivi e il volto celato da un elmo fuso in un’unica maschera d’ira.
Lucian e Neriah osservavano, circondati da una folla muta e atterrita. L’eco dello scontro rimbalzava tra le colonne come un cuore impazzito in un petto di pietra.
Il guerriero dorato si muoveva rapido, ogni passo un atto di fede, ma il gigante rispondeva con la brutalità della materia inerte. Ogni fendente del mostro faceva risuonare il selciato, lasciando dietro di sé odore di ferro e polvere. Poi, l’errore. Il guerriero vacillò. La lama gli sfuggì di mano, tintinnando sul marmo. Un istante dopo, il colosso lo sollevò per la gola come un dio crudele che contempla la propria offerta.
Neriah inclinò appena il capo verso Lucian. La sua voce non colpì l’orecchio, ma gli sfiorò direttamente la mente. «Ecco. Una scelta si presenta davanti a te. Intervenire… o lasciare che il destino compia il suo corso.»
Lucian sospirò, le parole di lei impigliate nei pensieri come fili d’ombra. La scena davanti ai suoi occhi iniziò a deformarsi: i movimenti rallentarono, il clangore divenne ovattato. Poi, sentì l’impulso. Un calore antico, improvviso, scorse nelle sue vene come fuoco liquido.
Nel profondo, una voce senza suono mormorò un nome che non ricordava.
Il corpo si mosse prima della volontà. Cieco. Fece un passo, poi un altro. Il mondo svanì, lasciando solo il respiro freddo e vigile di Neriah alle sue spalle. Afferrò un bastone abbandonato e corse, il rumore dei suoi passi inghiottito dal ruggito del gigante.
Colpì. Il legno si abbatté sull’elmo con un tuono smorzato. Il metallo non cedette, ma il dolore gli esplose nelle braccia. La mano del gigante scattò, chiudendosi sul suo polso come una morsa di pietra viva.
Lucian sentì il sangue fermarsi, la pelle lacerarsi. Due occhi roventi, tizzoni d’inferno, lo fissarono attraverso la maschera di bronzo. Il mondo iniziò a svanire ai margini. Era la fine.
Cercò un ultimo punto fermo nel caos e vide Neriah. Immobile tra la folla, il vento le sollevava appena il mantello. Sul suo volto, l’espressione indecifrabile di chi contempla l’inevitabile. Ma qualcosa dentro di lui si ribellò. Una scintilla primordiale, aliena alla paura. Con uno scatto disperato, spinse il bastone spezzato verso la fessura dell’elmo. Il legno incontrò carne. Un grido selvaggio. Il gigante barcollò, mollando la presa.
Lucian crollò a terra, la realtà un vortice d’acqua scura. Il colosso, ferito e ansimante come una bestia, avanzò di nuovo verso di lui.
Lucian si rialzò a fatica. La spada del guerriero dorato giaceva lì accanto. La afferrò. Il metallo era freddo, ma nella sua mano sembrò pulsare. Quando il gigante gli fu addosso, il tempo si fermò. Non fu un gesto disperato. Le dita si chiusero sull’elsa con una sicurezza che non gli apparteneva. Il respiro divenne calcolo. L’armatura sembrava impenetrabile, eppure lui vide. O forse, qualcosa dentro di lui vide al posto suo. Una fessura microscopica tra piastra e gorgera, invisibile alla luce del sole. La lama scattò in avanti. Chirurgica. Innaturale. Una linea di fuoco tracciata con la lucidità del sonno.
Un lampo di luce. Un suono netto. La testa del colosso rotolò sul marmo. Il corpo crollò con un tonfo sordo, sollevando una nube di polvere. Dalla gola recisa non uscì sangue, ma un liquido nero, denso come inchiostro vivo, che divorò la luce intorno a sé.
Gelo. Silenzio.
Lucian restò immobile, il respiro affannoso, le mani serrate sull’arma. Si accorse che il suo viso era bagnato di lacrime. Piangeva senza sapere perché, scosso da un tremito incontrollabile. Cadde in ginocchio, la spada che scivolava via dalle dita.
Neriah osservava dall’ombra. Nessuna sorpresa, solo calcolo. Le sue labbra si piegarono in un sorriso feroce mentre una scintilla dorata le attraversava lo sguardo. “Non pensavo arrivasse a tanto” pensò. “Potrebbe tornarmi utile.” Ma per renderlo suo, doveva spingerlo sull’orlo del baratro.
Mentre la folla si risvegliava dal torpore, lei scivolò tra la gente come fumo. «Un assassino tra noi…» sussurrò. «Ha ucciso per piacere, lo avete visto!» Ogni sillaba era un seme di panico. Il mormorio crebbe, gli sguardi divennero taglienti. Lucian sentì l’aria farsi pesante. Un cerchio di odio si stava stringendo intorno a lui, inesorabile.
Fu allora che Neriah si fece avanti. «Fermatevi!» La sua voce tagliò il rumore, chiara e vibrante, bloccando la folla. «Non vedete?» Il suo sguardo catturò ogni singolo volto. «Non è un assassino. È colui che ha affrontato ciò che nessuno di voi avrebbe osato sfidare. Non condannate la mano che vi ha salvati.»
Le parole caddero sulle menti dei presenti come miele misto a veleno. I pugni si sciolsero, i respiri rallentarono. Il sospetto rimase, brace sotto la cenere, ma la violenza si arrestò.
Lucian la guardava, confuso. Sentiva di non essere lui a muovere i fili. Lei si chinò accanto a lui, la veste che sfiorava la polvere. «È normale che tu soffra» disse piano. «Non sempre il sacrificio è perdita. A volte è principio.»
«Io non volevo» mormorò lui, scuotendo la testa.
«Lo so.» Il tono era morbido, ipnotico. «Ma la volontà non è sempre nostra.»
I loro sguardi si incrociarono. Negli occhi verdi di lei ardeva un richiamo magnetico, una promessa di comprensione e rovina. «Lascia che io ti guidi.»
Lui esitò. Avrebbe voluto respingerla, ma quella voce lo teneva legato come un filo invisibile, penetrando dove il dolore aveva scavato. «Perché vuoi aiutarmi?» chiese con voce rotta. «Cosa vuoi da me?»
Lei lo fissò a lungo. Un’ombra di compiacimento passò rapida sul suo volto, subito sostituita da un sorriso rassicurante. «Non tutto è chiaro all’inizio. Fidati di me.» Gli porse la mano. Fredda. Ferma.Lui la prese. Mentre il sole calava dietro i templi, le loro ombre si allungarono sulla pietra fino a diventare una cosa sola
Serie: L'imperfetto
- Episodio 1: 1. Principio
- Episodio 2: 2. Soglia
- Episodio 3: 3. Green Lion
- Episodio 4: 4. Cassian
- Episodio 5: 5. Colpa
- Episodio 6: 6. Lascito
- Episodio 7: 7. Arion
- Episodio 8: 8. Prova
- Episodio 9: 9. Rinascita
- Episodio 10: 10. Neriah
Ciao Mariano, un episodio che non si limita a raccontare uno scontro, ma scava nella faglia tra destino e scelta, tra inconsapevolezza e potere. E lo fa con una prosa viscerale che sa essere insieme epica e intima. Complimenti.