
La casa in valle
Serie: L'eredità di Giacomo
- Episodio 1: La casa in valle
- Episodio 2: Solo una leggera inquietudine
- Episodio 3: Trasformazioni
- Episodio 4: Non si viaggia mai col fumo in tasca
- Episodio 5: Tasselli al loro posto
- Episodio 6: Il desiderio di sognare
- Episodio 7: Lettera dall’aldilà
- Episodio 8: Bel pippone ti sei tirato
- Episodio 9: Gita nell’aldilà
STAGIONE 1
Quando arrivò una raccomandata dallo Studio Notarile Franzoso mi chiesi quale altro guaio potessi aver attirato ad aggravare la mia già precaria condizione. Era una convocazione per il successivo venerdì 21 aprile alle ore 11.00 nello studio notarile sito in via Grazioli 24/B a Trento; l’oggetto riportava un vago disposizioni Giacomo Brentari.
Il cognome non mi suonava nuovo, doveva essere un lontano parente della mamma, di origine trentina, forse un cugino di qualche grado o un prozio, ma lei mai aveva accennato a lontani parenti ancora in vita e Brentari dovevo averlo sentito in qualche sua discussione con papà.
Dovevo chiedere uno scambio di turno a Graziano, il titolare della birreria al Pratello dove lavoravo: non ne sarebbe stato felice a meno che non rinunciassi al mio turno di riposo che quella settimana cadeva proprio di domenica. Il progetto di seguire il Bologna a Roma per la trasferta contro la Lazio andava in fumo e il mio amico Pino si sarebbe incazzato: niente birra e canne sul pullman, niente cori goliardici e niente scontri con quelle merde. Pazienza!
Comunque, cominciai a fantasticare su un’inaspettata eredità che venisse a rischiarare la mia squallida e povera quotidianità, un colpo di culo che mi facesse ricredere sulla mia conclamata capacità di attirare la sfiga.
Graziano accettò lo scambio di turno e mi ringraziò con calore per avergli ceduto anche il biglietto per la partita: in birreria sia colleghi che clienti infierivano con battute e sorrisini su questa ennesima dimostrazione di destino avverso.
Venerdì alle 11.00 una graziosa ragazza mi introdusse nello studio del notaio, lui si alzò, mi strinse la mano e mi fece accomodare. Una smorfia sul suo viso mi fece pensare che disapprovasse il mio aspetto: i capelli rasta e il maglioncino in colori giamaicani o forse l’orecchino pendente dal lobo sinistro dovevano averlo colpito ma, sicuramente, non affondato. Venne rapidamente al dunque e, aperta una cartelletta, lesse le ultime volontà di quel defunto che mai avevo conosciuto. Alla fine di una lunga lettura della quale avevo capito poco o nulla il chiarissimo Franzoso mi riassunse il tutto:
«In poche parole, signor Montanari, lei avrà, subito, diecimila euro come rimborso spese mentre la piena proprietà della casa, sita nel Comune di Sella Giudicarie, in via Valle, località Pont’Arnò, unitamente alla consegna di ulteriori ottantamila euro sarà perfezionata se accetterà l’eredità e si atterrà alle condizioni del fu Giacomo Brentari che prevedono lei abiti quella casa per almeno una settimana all’anno per tre anni consecutivi partendo da oggi. La settimana oggetto delle disposizioni dovrà cadere nel mese di maggio e dovrà comunicarmene la data di inizio. Sappia che il signor Brentari, oltre al pagamento preventivo di tutte le spese notarili e di successione, ha disposto anche un fondo spese affinché io verifichi che le sue disposizioni vengano rispettate.»
Fu come se un fuoco artificiale mi esplodesse in testa ma sentivo le luci e non vedevo rumore e ciò mi sembrò abbastanza strano e bellissimo e la mia faccia dovette illuminarsi perché notai un certo stupore in quella di chi mi stava davanti.
Il notaio aprì un cassetto e ne tolse una busta, poi continuò:
«Qui ci sono duemila euro in contanti ed altri ottomila con assegno circolare a lei intestato che le consegno come rimborso spese indipendentemente dalla sua accettazione dell’eredità. Se poi firmerà, accettando le condizioni del testamento, riceverà diecimila euro ogni settimana intera che trascorrerà a maggio in quella casa e il restante importo di cinquantamila euro quando riterrò corretta la sua esecuzione. Resta inteso che è liberissimo di prenderla come dimora anche da subito, se lo vuole, l’importante è che la settimana che mi comunicherà la trascorra da solo e cada nel mese di maggio. Le è tutto chiaro? Nessun dubbio?»
«Si, si, tutto chiarissimo. Dove devo firmare?» chiesi, confuso e felice.
Dopo aver apposto la mia firma sul documento, il notaio mi consegnò le chiavi di casa e una comunicazione per il Comune di competenza e, cosa più importante: l’agognata busta col malloppo.
Già scendendo le scale cominciai a fare conti e progetti: con questi soldi e la liquidazione che, licenziandomi dalla birreria, Graziano mi avrebbe corrisposto, sarei arrivato tranquillamente al maggio del prossimo anno e poi avrei riscosso la seconda rata ed avrei valutato il da farsi.
Vuoi vedere che questa è la svolta? pensai in preda a un’incontrollabile gioia.
Salii sul pandino e, cercai sul cellulare, con l’aiuto di Google, il tragitto che mi portasse a prendere visione e possesso della mia nuova casa, quindi, avviati motore e navigatore e cantando a squarciagola assieme a Vasco, partii destinazione Pont’Arnò.
Conta, sì, il denaro
Altro che no
Me ne accorgo soprattutto quando
Quando non ne ho
Conta, sì, il denaro
Altro che
Altro che chiacchiere
Non mi sentivo così bene da quella canna fatta in spiaggia con Mara l’estate precedente, l’ultima volta che avevo fatto l’amore, l’amore e non sesso, perché Mara mi sembrava di amarla veramente anche se poi la mia vita disordinata l’aveva invogliata a prendere altre strade e io ne avevo patito per almeno quindici giorni prima di tornare il solito cazzone di sempre.
Riuscii a passare al Comune di Sella Giudicarie prima che chiudessero e l’impiegato che mi ricevette fu di una gentilezza che raramente si riscontrava negli uffici della mia città. Avrebbero proceduto agli allacciamenti di acqua ed elettricità già nel pomeriggio e alla mia domanda se dovessi pagare qualcosa mi comunicò che ogni onere sarebbe stato addebitato allo Studio Franzoso fino al 31 maggio 2028.
Oggi non c’è niente che vada storto pensai, non è che poi la sfiga mi darà una botta storica?
Seguendo le indicazioni di Oreste, il geometra del Comune, trovai facilmente la casa: era una delle ultime della Val di Breguzzo, in una posizione stupenda con l’ingresso fronte sole e circondata da un verde prato al termine del quale iniziava il bosco di abeti, sullo sfondo alte montagne rocciose ancora coperte di neve completavano un quadro meraviglioso.
Mi tremava la mano quando infilai la chiave, indugiai un attimo e poi, emozionatissimo, la feci girare fino a che si bloccò, tirai il grosso chiavistello e spalancai la porta.
Serie: L'eredità di Giacomo
- Episodio 1: La casa in valle
- Episodio 2: Solo una leggera inquietudine
- Episodio 3: Trasformazioni
- Episodio 4: Non si viaggia mai col fumo in tasca
- Episodio 5: Tasselli al loro posto
- Episodio 6: Il desiderio di sognare
- Episodio 7: Lettera dall’aldilà
- Episodio 8: Bel pippone ti sei tirato
- Episodio 9: Gita nell’aldilà
Grande avvio, intrigante. Una casa che si preannuncia piena di sorprese.
Caro amico ti scrivo, DALL’Alto Adriatico con imperdonabile ritardo. Sei stato chiarissimo come lo è stato il notaio Franzoso. Bellissimo inizio, frizzante ed intrigante.
Credo che mi affezionerò molto in fretta a questa serie (e non solo per il protagonista per cui provo già una certa simpatia). 🌺🌺
Mi ci sono rivista molto in lui: capisco quella sensazione di quando ne capitano una dietro l’altra -tanto che ad un certo puto nemmeno ci si stupisce più- e alla prima giornata “dritta” si aspetta che la sfortuna sbuchi da dietro l’angolo pronta a dare una badilata nei denti!
Per ora, però, preferisco essere contenta per lui! 😸
“i capelli rasta e il maglioncino in colori giamaicani o forse l’orecchino pendente dal lobo sinistro”
Inutile dire a chi ho già assegnato la targhetta “personaggio preferito della serie”. 😼
Perché tremo al pensiero di cosa potremo trovare in quella casa? Le eredità mi hanno sempre fatto paura. Tanta.
Molto interessante e fa venire voglia di scoprire tutti i misteri dietro quella settimana di maggio. Ben fatto!
Sarà un horror ma l’inizio è divertente. Certo è un’eredità alquanto strana, ma lui è talmente preso dai soldi che non si è fatto domande 😆
Esatto, più che superficiale sembra un fattone che non sa neanche quel che succede, si salverà?
Ok, già adoro questo racconto! Non vedo l’ora di scoprire quanto sangue sarà versato in quella casa😅😅😅 Bellissimo!
Vedremo!😜 Grazie di esserci Arianna!
Mi godo questo bell’inizio e l’attimo di ricchezza del protagonista, perchè ho come la sensazione che non durerà molto…ma staremo a vedere. Bellissima nuova serie!
Faremo in modo che se la guadagni e che se la meriti. Ciao Dea!
“Oggi non c’è niente che vada storto pensai, non è che poi la sfiga mi darà una botta storica?”
mi hai fatto sorridere e pensare a una cosa che ci succede spesso (almeno a me…) speriamo ogni volta in un colpo di fortuna, quando arriva, invece di goderlo a pieno ci mettiamo a pensare a cosa potrebbe andare di nuovo storto…
Difetto di noi dubbiosi, scettici ed increduli… ma a volte è un pregio.
Bell’inizio, ti seguirò volentieri anche in questa avventura.
Grazie Melania, è un piacere averti come lettrice! Un abbraccio.
Grande esordio nell”horror 😎. I presupposti per l’ansia ci sono: chissà perché quella “facile” settimana all’anno non mi fa stare tranquillo…cosa accadrà? Apprezzato anche il cameo canoro di Vasco 🤟
Nicola, spero di essere all’altezza ma ho il sospetto che i miei saranno “piccoli brividi”.
Avrebbe fatto meglio a cantare “Voglio una vita spericolata… “, e la casa sarà mooolto affollata… secondo me però. Mi piace.
Grazie Concetta, spero non troppo affollata, la casa… soprattutto nella notte scura.😜
Ciao Giuseppe!!! Pronto a leggere il tuo horror! Il primo episodio credo abbia preparato gli ingredienti, adesso aspetto tutte le portate!!! A presto!
Non ho l’età per scrivere horror che possano impressionare i giovani, niente splatter ma, spero, molta inquietudine.
“Oggi non c’è niente che vada storto pensai, non è che poi la sfiga mi darà una botta storica?”
Funziona sempre così, purtroppo!!! 😂 👏 👏 👏