
LA CENA
Serie: MAGGESE
- Episodio 1: PROSOPAGNOSIA
- Episodio 2: IL MEZZADRO
- Episodio 3: LA VIVERNA
- Episodio 4: VIVERI
- Episodio 5: CAVIE
- Episodio 6: L’ATTESA
- Episodio 7: LA CENA
- Episodio 8: IL FIGLIO DEL MEZZADRO
STAGIONE 1
Edda soffocò un grido nel tentativo di svincolarsi dalla presa di mio padre che nel frattempo le era piombato addosso, tappandole la bocca.
«Ora basta coi capricci!» ordinò lui mentre venivamo trascinati per le scale.
«Un vero figlio della Nazione deve crescere sano e forte… dovete scendere e mangiare!»
Provai a ribellarmi, ma mi sentii come paralizzato: ero nuovamente in balìa del terrore.
Cercai allora di spiegargli che non erano lucidi, che qualcosa li stava rendendo folli, ma rimediai solo un altro strattone da mia madre.
In cucina, il mezzadro e la moglie ci attendevano seduti, con la solita granitica compostezza.
Accanto a loro, la stufa a legna crepitava minacciosa.
Nello sportello aperto, ceppi neri venivano divorati dalle fiamme, unico lume in quell’oscurità.
Il muro attorno alla canna fumaria era macchiato da una patina marrone che incombeva su di noi come un’enorme falena, sfarfallante al ritmo del fuoco, mentre sulla tavola, già apparecchiata per sei, torreggiava una smisurata montagna di carne macinata, rossa e odorosissima, alta fino al soffitto.
«Finalmente… hhh… vi siete decisi… hhh…» ansimò il Robuschi, quasi asfittico.
Come d’impulso, gli scagliai via il cappello con una manata: l’immagine che per un istante mi si palesò dinnanzi fu capace di farmi dubitare della mia ragione.
Non avrei saputo descriverla – dato che l’uomo recuperò al volo il bolero, schiacciandoselo subito sul capo – ma giurai di aver visto delle fessure ai bordi del suo cranio glabro: una serie di tagli obliqui, allungati e paralleli, appena più in alto delle orecchie, divaricati come bocche spalancate sul rosso di mucose interne.
Non fosse stato per l’irrazionalità di quel pensiero, avrei giurato che quelle erano branchie.
Nessuno, a parte me, sembrò essersi accorto della mostruosità, e anzi mi beccai una sberla da mia madre.
Una volta a tavola, io ed Edda vedemmo i nostri genitori rimpinzarsi come bestie: a mani nude strappavano lembi di carne dal melmoso totem al centro della tavola, sbranandoli come se non toccassero cibo da settimane.
Masticavano convulsamente, a bocca aperta e sguardo basso, fra grugniti bestiali e rutti strozzati.
Fu in quel momento che mi accorsi di aver completamente travisato l’immagine del magma purpureo al centro della stanza: la grossa massa non procedeva dal basso verso l’altro, bensì dall’alto verso il basso, come una stalattite di visceri appiccicata al soffitto.
Un’accozzaglia amorfa di carne ancora VIVA e vibrante, un bozzolo sterile squassato come da spasmi di piacere nel sentirsi lacerato e divorato da quel convivio.
«Che cosa siete?» domandai al Robuschi che se ne stava in disparte con la moglie a contemplare la scena.
Il mezzadro non eluse la domanda, anzi parve non aspettare altro.
«Credo… hhh… sia ora che anche voi… hhh… sappiate», disse fra mille affanni.
«Loro non sono qui per farci del male», continuò la rezdôra.
«Laggiù, nei mari antichi, ogni violenza è bandita», risuonarono entrambi in un lugubre coro.
«Che cosa siete?» ripetei ancora.
«Che cos’è l’Uomo… hhh… vorrai dire. Qual è la Sua funzione?» riprese il Robuschi.
«Noi-siamo-il-Loro-aldilà», cantilenò la vecchia volgendo a me la nera cortina che la celava, «i-nostri-corpi-saranno-i-Loro-sepolcri.»
«“Loro”? Chi sono “Loro”?»
«I popoli dell’Abisso. Ci stanno dando una possibilità… non lo capite!? Presto il tempo degli Uomini finirà: nessuno sopravviverà alle prossime guerre. Loro ce l’hanno mostrato. Ci hanno fatto vedere la fine. La grande esplosione.
Ma abbiamo ancora una speranza: fonderci con Loro per fuggire giù, negli oceani interni…»
«Mangia!» ruggì mio padre.
Il suo viso madido, nell’oscurità, era una patetica maschera d’ossa.
In un impeto di rabbia, l’uomo afferrò la nuca di Edda, seduta accanto a lui, e con l’altra mano le spalmò sulla faccia una manciata di carne.
La bambina strinse la bocca e singhiozzò di paura.
«Lasciala stare!» gli intimai battendo i pugni.
Lui mi fissò inebetito.
Nei suoi occhi vidi nient’altro che follia.
Allora capii che dovevo sbarazzarmi di quel cibo: bisognava distruggere i frutti infernali della Viverna.
«Pazienza.» Sospirò il mezzadro.
«Non possiamo costringervi. Prima o poi… hhh… la fame verrà da sé… hhh… e allora sarete pronti ad accettare l’Eucaristia. Questa notte… hhh… intanto, dormirete divisi…» il Robuschi indicò mia sorella.
«In soffitta!» ordinò. «Un po’ di compagnia non farà male a nostro figlio…»
Serie: MAGGESE
- Episodio 1: PROSOPAGNOSIA
- Episodio 2: IL MEZZADRO
- Episodio 3: LA VIVERNA
- Episodio 4: VIVERI
- Episodio 5: CAVIE
- Episodio 6: L’ATTESA
- Episodio 7: LA CENA
- Episodio 8: IL FIGLIO DEL MEZZADRO
Questa storia la sto seguendo con interesse, è proprio ben strutturata 😁
Ciao Alice! Grazie mille per la lettura e per il bel commento🙏🏻🤗
“Ma abbiamo ancora una speranza: fonderci con Loro per fuggire giù, negli oceani interni”: katso! Ma allora c’è tutto un progetto dietro questa cena. Si stanno trasformando in pesci? 😱
Ciao Arianna! Grazie mille per la lettura🙏🏻 Sì! È proprio questa l’intenzione!😂
“Un’accozzaglia amorfa di carne ancora VIVA e vibrante, un bozzolo sterile squassato come da spasmi di piacere nel sentirsi lacerato e divorato da quel convivio”: Oddiooo che immagine! Mi sembra di vederla🙈🙈🙈🙈
Prometto che i miei prossimi racconti saranno molto meno crudi 😂 questa serie è più che altro un omaggio ai capisaldi del genere Weird e Body Horror, un po’ registi e un po’ scrittori🤗
Abbiamo avuto conferma che la trasformazione è in atto, ora chissà se il figlio in soffitta potrà rivelarsi un alleato o un altro pericolo. Sempre dettagliate e spaventose le descrizioni, bravo Nicholas!
Ciao Melania! Grazie mille per la lettura!🙏🏻 Nei prossimi episodi si avrà finalmente un’idea di cosa c’è nella soffitta🤗
Il miglior episodio che hai scritto! Super! Salvato tra i bookmarks, ovviamente. Bilanciato e scorrevole. E grottescamente horror. Spero di non avere gli incubi stanotte 😎
Ciao Nicola! Grazie mille per la lettura! Sono felice che si colga la potenza dell’elemento grottesco 🙂
Non capisco se sia l’episodio di una storia o un racconto a se stante. A d’ogni modo, scrivi benissimo. Non ho fatto fatica a immaginare la scena, a percepì la ripugnanza che provava il ragazzo e il terrore della sorella. Ho divorato ( giusto per rimanere in tema🤭) ogni parola, perché volevo cogliere il senso di quanto stavi descrivendo.
Ciao Tiziana! Grazie mille per la lettura e per le belle parole. Questo sarebbe il settimo episodio di una serie chiamata Maggese. Purtroppo c’è stato qualche malfunzionamento nella piattaforma (o in me, chissà 🙂 ) ed è venuto pubblicato isolato (e per 4 volte), mentre non mi è concesso di modificarlo né di cancellarlo. Se ti dovesse interessare la serie, trovi tutti e sei gli episodi precedenti nei miei librick. Grazie ancora, Tiziana!
Già salvata tra le mie preferite. Adesso la riprendo così riesco a capire meglio le dinamiche della storia
Grazie mille Tiziana! Spero di non deluderti 🙂
Ciao Nicholas, da quel che vedo l’episodio mi sembra correttamente agganciato alla Serie, ora.
Ciao Tiziano! Sì, all’inizio non potevo modificarlo perché mi dava solo la possibilità di scrivere un nuovo LibriCK, dopo qualche tentativo, però, ha ricominciato a mostrarmi il contenuto e sono riuscito a modificarlo, potendo così riagganciarlo alla serie.
Grazie mille🙏🏻
NOTA: EPISODIO 7 DELLA SERIE ‘MAGGESE’.
Ciao Nicholas, non lo vedo come episodio della serie, non compare l’elenco. Bell’orrido racconto comunque, riesce a colpire, sia la mente che lo stomaco!
Ciao Giuseppe! Grazie mille della lettura! Sì: sarebbe il settimo episodio della serie Maggese, ma purtroppo qualcosa è andato storto e mi è stato pubblicato 4 volte di fila, tutte senza l’elenco degli episodi precedenti, uno sì e uno no senza l’immagine di copertina, e non me li fa nemmeno cancellare o modificare. Quando provo a modificarli me li mostra come librick vuoti da scrivere.
Ciao Nicholas, stesso problema, ho un episodio in Sospeso a cui è scomparsa l’immagine di copertina e se provo a modificarlo per rimetterlo in bozze mi appare vuoto! Ho segnalato mandando un messaggio alla redazione!
Ciao Piergiorgio. Avevi per caso lasciato nelle bozze quell’episodio?