
LA GUIDA
Serie: LA VALLE DELLE LACRIME
- Episodio 1: IL BAMBINO DEL BURRONE
- Episodio 2: ELENA CABALLARIO
- Episodio 3: LE PAURE DEL POLIZIOTTO
- Episodio 4: LA PRIGIONE AI PIEDI DEL MONTE
- Episodio 5: IL VALICO DELL’ALBA
- Episodio 6: GIULIO CABALLARIO
- Episodio 7: NASCONDERSI IN UNA SPELONCA
- Episodio 8: IL DISEGNO
- Episodio 9: LUIGI CABALLARIO
- Episodio 10: INDAGINI E RICORDI
- Episodio 1: INIZIATIVA PERSONALE
- Episodio 2: L’INTERROGATORIO
- Episodio 3: I BOSCHI SUI MONTI
- Episodio 4: LA LUNA E IL CIELO
- Episodio 5: LA GUIDA
STAGIONE 1
STAGIONE 2
CITTÀ
Dopo aver parlato con suo figlio, si era convinto a intervenire. Luigi non poteva essere ritenuto un assassino.
Bussarono alla porta. Guardò dallo spioncino e aprì.
«Grazie per essere venuto fin qui» disse, stringendogli la mano.
«Cosa è successo di tanto grave? Mi sembravi preoccupato al telefono.»
«Accomodati.» L’altro si sedette e attese che anche Giulio facesse lo stesso prima di riprendere il discorso, ma quest’ultimo rimase in piedi, le mani sulla sedia.
«Avrai saputo di mia figlia…»
L’altro confermò con un cenno del capo.
Prima di riprendere il discorso, sospirò profondamente, poi aggiunse: «Oggi hanno interrogato anche Luigi», le mani a stringere con sempre più forza lo schienale della sedia per la rabbia. Sembrava quasi che da un momento all’altro queste ultime potessero spezzarsi. «Lo ritengono colpevole del fatto.»
«Un’interrogatorio non è sinonimo di colpevolezza Giulio, lo sai meglio di me, né tanto meno di sospetti su tuo figlio.»
«Lo so benissimo» constatò l’uomo, mentre a causa del nervosismo crescente iniziava a picchiettare con le dita. «Ma so anche che lo considerano un possibile indiziato.»
«Ha un’alibi?»
«Ha detto che quella notte era in compagnia di due persone» precisò, indicando il numero con le dita. Al picchiettìo delle mani si era aggiunto, nel frattempo, anche un movimento nervoso della gamba.
«E potrebbero confermarlo?»
«Certo, ma ciò non toglie che sia ritenuto un probabile colpevole. Tra i miei due figli i rapporti non erano dei migliori. Non si parlavano nemmeno.»
«E di Elena?» chiese l’uomo. «Si sa qualcosa?»
Giulio rimase in silenzio. Scostò un po’ la sedia e si sedette. Giunse le mani e abbassò leggermente la testa su di esse, rimuginando su quella domanda. Anch’egli era stanco di tutta quella storia. Preferiva non farlo vedere agli altri, ma lo si poteva intuire da vari suoi comportamenti.
«Nulla» rispose. «Dai miei contatti sono giunte varie notizie su di lei, ma discordano tutte tra loro, sono incerte» disse mesto, la mente piena di pensieri. «Ma di sicuro si è diretta verso la contrada, quella notte. So solo questo.»
L’altro rimase in silenzio. Continuava a guardarlo senza spiccicare una parola. Poi lo rassicurò.
«Farò pressioni, stanne certo. La ritroveranno sana e salva, te lo prometto. E non permetterò neanche che indaghino tuo figlio.»
Giulio abbassò di nuovo la testa, socchiudendo leggermente gli occhi.
«Ti ringrazio» disse, a bassa voce. L’altro sorrise.
«Non devi, capisco cosa stai provando. L’altro tuo figlio, invece, che fine ha fatto?»
Udite quelle parole, Giulio alzò la testa e cambiò espressione. Anche solo il nome di Gregorio lo infastidiva non poco.
«Non mi interessa di lui» si limitò a dire. «Per me è morto.»
MONTI
Quella notte aveva dormito in un piccolo riparo per i cacciatori. Al suo interno vi era l’indispensabile: due letti a una piazza, degli scomodi materassi, coperte, bottigliette d’acqua e delle torce. Il necessario per potersi riparare dalle intemperie e dormire al sicuro.
A causa del materasso, tuttavia, non aveva chiuso occhio. Per tutta la notte si era girato e rigirato nel letto finché, forse per la troppa stanchezza, era riuscito ad appisolarsi per una trentina di minuti, fin quando i primi raggi del sole erano filtrati in quel bugigattolo rischiarandolo.
Aveva scoperto quel luogo grazie a un cacciatore “arruolato” il giorno prima in paese come guida, presso il locale circolo, dietro lauto compenso. L’uomo, infatti, restìo inizialmente ad accompagnarlo in quei irti sentieri boscosi, cambiò subitamente idea dopo la proposta di ricevere una sostanziosa ricompensa in denaro.
Camminarono per ore senza ottenere nulla, parlando del più e del meno. Alle domande dell’uomo, Tarcisio rispondeva sempre in maniera vaga, in modo tale da tener nascosti i suoi reali obiettivi.
«Sei di Pavognano per caso?» gli chiese ad un certo punto. Era passato al “tu” senza chiedergli nemmeno il permesso. Mostrava una certa curiosità, ma anche molta diffidenza, e lo si poteva intuire in maniera chiara dalle domande che poneva.
«Sì» rispose laconico.
«E perchè vuoi girare per i boschi?»
«Per passione. Sono un’escursionista e vorrei trascorrere qualche giorno in mezzo alla natura…» improvvisò lì per lì una risposta. Non sapeva cosa dire.
«Non sembra.»
Si bloccò. Guardò quell’uomo in tralice: forse sospettava qualcosa di lui, o era stato informato delle sue ricerche da quella donna incontrata in paese.
«Cosa vuole dire?» domandò, nel tentativo di nascondere quanto più possibile la sua preoccupazione.
«Un’escursionista non avrebbe bisogno del mio aiuto e saprebbe benissimo come muoversi in montagna, perché è abituato. Tu invece rischi di farti male ogni tre per due.»
Non aveva tutti i torti. Un vero escursionista avrebbe saputo attraversare quei posti impervi, camminare e orientarsi senza troppi problemi, non in maniera goffa. Non come lui, per essere precisi. Una risposta data a vanvera rischiava di far fallire i suoi piani; del resto gli avevano sempre rimproverato la sua poca riflessività nel dare risposte.
Era sul punto di tramortirlo con un colpo ma il cacciatore, accortosi della sua momentanea sosta, si fermò anch’egli pochi metri più avanti per poi voltarsi e proseguire la frase dal punto in cui l’aveva lasciata in sospeso: «Se è la prima volta che vieni in montagna, puoi dirlo, non c’è nulla di male. Credi che conosco questi luoghi da sempre?»
«Ha ragione» disse cogliendo la palla al balzo, «è che non volevo ammetterlo. Me l’hanno consigliato i miei amici e-»
L’improvvisato cicerone proruppe in una sonora risata. Era divertito da quella buffa ”rivelazione”.
«Lo sospettavo. Queste escursioni ormai sono di moda» constatò, in maniera polemica. «La gente crede di poter attraversare questi posti come se nulla fosse. Ma continuiamo a camminare piuttosto.»
Serie: LA VALLE DELLE LACRIME
- Episodio 1: INIZIATIVA PERSONALE
- Episodio 2: L’INTERROGATORIO
- Episodio 3: I BOSCHI SUI MONTI
- Episodio 4: LA LUNA E IL CIELO
- Episodio 5: LA GUIDA
Concordo con gli altri: stai mostrando i personaggi attraverso le dinamiche familiari, senza scivolare negli spiegoni, lasci indizi a mano a mano che le vicende si susseguono e tieni alta la tensione.
Sintomo di miglioramento, non c’è dubbio. 😼
Mi associo a Concetta, ci stai fornendo indizi pian piano, senza svelare nulla prima del tempo. Raccontare le dinamiche della famiglia è un buon modo per farci capire qualcosina in più, soprattutto su Elena. La scelta di dividere gli episodi in due parti continua a sembrarmi vincente. Mi piace molto.
Ciao Irene, grazie mille come sempre! ❤️
Ciao Alfredo, le dinamiche della famiglia di Gregorio sono un particolare importante, non solo per capire le personalità dei protagonisti, ma anche per comprendere le ragioni della fuga di Elena. Sempre che sia una fuga. Non hai svelato l’identità della persona con cui si confronta Luigi, o sono io che non ho colto? Aspetto i prossimi sviluppi… bravo come al solito ☺️👍
Ciao Tiziana, grazie mille come sempre, gentilissima!!
Riguardo il confronto tra i due personaggi ti riferisci al primo pezzo del racconto?
Si, scusa il padre di Luigi, non sono stata precisa nel commento.
No figurati, nessun problema! Comunque è vero, non ho specificato l’identità del personaggio con cui parla Giulio. Ma accadrà nei prossimi episodi, lo capirete tranquillamente ahah
Un racconto teso e coinvolgente, dove il non detto pesa quanto le parole. Il contrasto tra i dialoghi familiari e l’atmosfera sospesa dei monti crea una tensione palpabile. Mi è piaciuto!
Ciao Lino, grazie mille per il commento! Se ti va, puoi leggere gli episodi precedenti in modo tale da poter fare delle tue ipotesi al riguardo. Grazie ancora!
Ho letto gli ultimi episodi d’un fiato. Questa storia mi affascina e tu stai sciogliendo la matassa con maestria, lasciandoci a fare congetture. Molto bene, Alfredo, qualche idea me la sono fatta ma so già che mi spiazzerai in pieno. Bravo!
Ciao Giuseppe, grazie mille per aver letto.
Forse hai indovinato, forse no ahah. A parte gli scherzi ti ringrazio di nuovo, gentilissimo!
Da vero giallista, stai centellinando gli indizi. Speriamo che Gregorio trovi qualche traccia della sorella. Bravo, Alfredo!🙂
Eeee giallista ahahah, sono completamente ignorante in materia.
Comunque grazie del complimento e per aver letto l’episodio Concetta, gentilissima!!