La missione dell’explorator

«Queste terre o le si amano e le si odiano».

I cavalli correvano per i monti, il Danubio era in vista, il paesaggio era bellissimo, ma selvaggio.

«Io le odio».

L’ala di cavalleria arrivò in cima alla vetta, poi discese più in basso. Verso gli inferi? Sbagliato.

Tiberio Massimo Claudio, explorator, aveva una grande esperienza, non a caso il princeps aveva dato a lui l’incarico.

Sarebbe stato risolutivo.

Se avesse fallito, la guerra sarebbe proseguita e altri romani sarebbero morti.

Lo doveva impedire.

Si guardò attorno, poi uno dei suoi segnalò: «Una colonna dacia».

Puntarono in quella direzione.

I guerrieri daci erano più dei mostri nerboruti che semplici esseri umani: muscoli tesi con le spade a forma di falce, si disposero per la battaglia. Una carrozza dietro di loro stava scappando.

Tiberio urlò: «All’attacco».

A spron battuto cavalcarono incontro ai daci che, a giudicare dalle armature dorate, erano i guardaspalle di qualche pezzo grosso.

Se quasi tutti i cavalieri cozzarono contro i guerrieri, Tiberio deviò a destra e mentre la bassa truppa si batteva con sudore e sangue, raggiunse la carrozza.

A cassetta c’era uno schiavo terrorizzato. Tiberio gli fu addosso, gli strappò le redini e questi cercò di resistere. Gli tagliò la testa con il gladio.

Aveva fermato la carrozza e oltre al proprio respiro profondo, Tiberio sentì che lì dentro c’era qualcuno.

Gli altri exploratores avevano circondato la carrozza, allora puntarono le aste delle lance.

Tiberio saltò a bordo e vide che nel lusso più sfrenato c’era Decebalo.

Il re dei daci gli spedì contro una giovane che sarebbe stata anche bella se non fosse stato per la spada e il volto arcigno pronti a versare sangue per il suo re.

Tiberio la trafisse come nulla, poi andò incontro a Decebalo che tremava e sbavava, e gli disse: «Hai vissuto come un re, muori come un re».

«All’inferno, romano».

«Ti sei perso una fine onorevole». Tiberio gli mozzò la testa, poi la raccolse. Non gli erano mai piaciuti, i daci.

Tagliò la mano destra, quella con l’anello regale, e uscì per risalire sul cavallo.

Gli altri exploratores avevano spazzato via la scorta del re dei daci.

«Date fuoco alla carrozza, questa guerra è finita». Tiberio cavalcò via dalla scena del massacro.

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