LA SFIDA TRA GENNAIO E FEBBRAIO

Era la sera dell’ultimo dell’anno quando su un monte altissimo si riunirono i dodici mesi per discutere e pianificare il programma per l’anno venturo.

Si riunirono nel bosco formando un cerchio, perché in un cerchio nessuno è superiore all’altro e tutti hanno uguale autorità.

A quei tempi il gelido Gennaio aveva solo ventinove giorni di governo, mentre Febbraio, che aveva la nomea di essere un mese maledetto, perché era ingannevole con i suoi sprazzi primaverili e a volte era anche più freddo di gennaio, aveva trenta giorni di governo.

I due mesi invernali cominciarono una disputa tra loro su chi dei due fosse capace di fare più freddo rispetto all’altro.

“Amico Febbraio”, disse Gennaio, “tu hai anche un giorno di governo in più rispetto a me, ma tutto sommato sei un mese mezzosangue, un po’ invernale e un po’ primaverile. A volte imiti le mie manovre gelide e a tratti manifesti alcune punzecchiature primaverili che sono segni evidenti della tua debolezza. Nemmeno le mammole temono il tuo freddo ed escono senza timore, nei tuoi giorni, a colorare le campagne di violetto”, aggiunse, “durante i miei giorni di governo nessun fiore osa affacciarsi all’aria, perché temono il mio freddo.”, concluse.

“Eh Gennaio Gennaiotto”, rispose Febbraio con una risatina, “è così, perché io sono maestro di inganni, illudo con tiepidi soli per poi cogliere di sorpresa ogni essere vivente col freddo, ma quando voglio so superarti di gran lunga a gelare il mondo. Quest’anno passato, ho fatto morire di freddo dieci pecore in un ovile, tu ci riusciresti? A me risulta che mai nessuna pecora è morta con le tue gelate!”

“Dici? Lo vedi quel gregge a valle di questo monte? Sono più di cento pecore, belle e piene di calda lana addosso. Resta a guardare, ne farò morire di freddo almeno una ventina e tu resterai scornato.”

Febbraio lo derise, perché secondo lui non sarebbe mai stato capace di far morire di freddo tante pecore protette dal loro caldo mantello di lana e dalle pareti dell’ovile. Ai principi di Gennaio cominciarono le prime gelate, ma le pecore, ben protette dal loro vello di lana, non ne risentirono affatto e, per quanto Gennaio si fosse impegnato a fare freddo, a metà del mese erano ancora tutte vive e vegete. Gennaio mandava bufere di neve e gelidi venti, ma dopo ventotto giorni di governo nemmeno una pecora nell’ovile era morta di freddo.

“Allora, Gennaio Gennaiotto”, disse Febbraio con tono beffardo, “oggi ne abbiamo 28 e nessuna pecora è morta!”

“Ti propongo un patto”, disse Gennaio. “Prestami due dei tuoi giorni. Se in quei giorni riuscirò a far morire più pecore di quante tu possa nasconderne sotto a un mantello, quei giorni saranno miei per sempre.”

Febbraio accettò. Non credeva che Gennaio potesse riuscire in tre giorni a fare quello che non era riuscito a fare in quasi un mese.

In quei tre giorni, il freddo fu così intenso che persino una merla con i suoi piccoli, che fino ad allora aveva piume bianche, dovette rifugiarsi nel camino di una casa per non morire assiderata. Quando ne uscì, era diventata tutta nera, e da allora i merli portano ancora quel colore.

Le pecore? Quasi tutte morirono, tranne una, che fu salvata dal pastore, coperta con un mantello e portata vicino al fuoco del camino.

Gennaio vinse la sfida e ottenne i due giorni di Febbraio, che da allora divenne il mese più corto dell’anno.

E così, da quel giorno in poi si dice: 

“Febbraio Febbraietto, mese corto e maledetto.”

Avete messo Mi Piace5 apprezzamentiPubblicato in Fiabe e Favole

Discussioni

  1. Davvero bella, sognante, piacevole alla lettura questa leggenda che sa di tempi antichi e storie raccontate dalle nonne. La curiosità sulla merla non la conoscevo, nonostante sia tradizione anche da noi. Felice di averti letto 🙂

  2. Ecco, se un bambino chiede perché febbraio è di 28 giorni o cosa sono i giorni della merla gli possiamo leggere questa storia.