
L’amore da lontano
Serie: Lascia che passi la notte
- Episodio 1: La paura del ritorno
- Episodio 2: Ann
- Episodio 3: Quasi Natale
- Episodio 4: Via di fuga
- Episodio 5: Lasciare andare
- Episodio 6: Incompresa
- Episodio 7: La bussola per tornare a casa
- Episodio 8: Il tempo adatto per un addio
- Episodio 9: Milano-Bruxelles
- Episodio 10: Stereotipi
- Episodio 1: Allusioni e fastidi
- Episodio 2: Il senso dell’amore
- Episodio 3: Sguardi, insinuazioni e caffè
- Episodio 4: Al telefono
- Episodio 5: Calma apparente
- Episodio 6: Dolori e buoni amici
- Episodio 7: Stelle artificiali
- Episodio 8: L’amore da lontano
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Gennaio 2022
Sebastiano lasciò la casa dei suoceri con in braccio Valentino. Era sopravvissuto al pranzo e al fuoco incrociato di Ornella, ora il sabato sarebbe stato in discesa.
Anche se la conosceva da anni, si stupiva sempre della mancanza di empatia verso sua figlia. Perfino nei giorni bui dopo l’incidente era stata incapace di sostenerla.
C’era una frase che le aveva sentito pronunciare e che mai avrebbe dimenticato. “Che cosa vuole fare, lasciarsi morire d’amore per quell’Alex? Tanto, in un modo o nell’altro sarebbe finita comunque.”
Sebastiano aveva incrociato lo sguardo del suo futuro suocero e aveva capito che ribattere sarebbe stato inutile. Se Ornella non comprendeva o condivideva un comportamento, lo condannava. Aveva trovata esagerata la reazione della figlia alla perdita di Alex, così come vedeva un capriccio egoistico il suo viaggio in Giappone.
Non coglieva il filo rosso tra quegli eventi. Quando Annalisa non riusciva a gestire il dolore chiudeva il mondo fuori dalla porta.
Anni prima, aveva lasciato almeno a lui la chiave d’accesso; stavolta lo aveva spinto fuori come tutti gli altri e non c’era la certezza che avrebbe riaperto la porta.
Sebastiano adagiò Valentino sul seggiolino dell’auto. Il bimbo si stropicciò gli occhi, la voce già impastata di sonno. “Papà, andiamo al parco?”
“Facciamo un salto a casa e poi andiamo a giocare con gli altri bimbi” lo rassicurò il padre, consapevole che il calore dell’abitacolo e il movimento lo avrebbero fatto subito addormentare.
Al primo incrocio, guardò nello specchietto retrovisore e sorrise. La testolina di Valentino era reclinata di lato, gli occhi chiusi e il pollice in bocca.
Anche se la sua mamma era dall’altra parte del mondo era sereno. Per quanto sarebbe riuscito a non fargli pesare la sua mancanza?
Ripensò alla videochiamata di quella mattina. Lei era in mezzo al verde, al parco imperiale di Chiyoda. Sembrava serena, gli aveva raccontato con entusiasmo di quanto Tokyo fosse bella e magica e lui aveva goduto dello scintillio nei suoi occhi.
Era lontana, ma stava bene. Doveva farsi bastare questo, al momento.
Era uscita con i colleghi la sera prima, un buon segno. La porta dietro cui si era nascosta non era chiusa a chiave, se l’apriva per degli sconosciuti potevano esserci speranza anche per lui e Valentino.
Arrivati a casa, Sebastiano riuscì a prendere in braccio il bimbo senza svegliarlo. Lo adagiò nel lettone e gli si sdraiò accanto. Si chiese se Annalisa stesse pensando a loro, se immaginasse di poterli accarezzare e baciare come desiderava lui in quel momento.
Il sonnellino durò un’ora scarsa, il parco li attendeva.
L’area giochi si trovava a una decina di minuti da casa, circondata da sempreverdi e da una recinzione, con i vialetti in ghiaia che si trasformavano in piste per le biciclette, panchine in metallo e un chioschetto aperto solo nei mesi più caldi.
Valentino puntò subito la zona degli scivoli e due bimbe bionde con cui aveva già giocato.
Sebastiano si sedette su una panchina e una voce femminile lo salutò. Leda era seduta poco lontano, il viso truccato e sorridente, i capelli sciolti e le gambe accavallate, avvolte in pantaloni bianchi e stivali alti.
Cosa ci faceva lì? Si accorse di averglielo chiesto e si sentì stupido.
Lei continuò a sorridere e indicò le bambine con cui Valentino stava giocando. “Visto che mia sorella ha la febbre, ho portato qui le mie nipoti. Almeno le concedo una tregua.”
Lui annuì, senza sapere come replicare.
“Posso sedermi lì?”
Sebastiano deglutì a vuoto. Sarebbe stato maleducato risponderle di no, oltre che insensato.
Leda lo raggiunse e un profumo simile allo zucchero filato gli riempì le narici. Non era la prima volta che si trovavano così vicini ma, di solito, un bancone li divideva.
“Non sei più venuto al bar.” C’era una punta di delusione nella sua voce?
Lui si grattò un sopracciglio e spostò lo sguardo su Valentino. “Sì, ho avuto parecchio da fare.”
Anche lei guardava i bambini. “Non è che mi stai evitando?”
Sebastiano ridacchiò, sempre più a disagio. “Perché dovrei?” Chissà se lo aveva visto entrare nell’altro bar vicino all’ufficio.
“Magari ti ha detto qualcosa di strano il tuo collega.”
“Bellotti, dici? Ma no, non ci faccio mai caso.” Un pensiero lo attraversò. “Ti ha detto qualcosa sul mio conto?”
“No, ma ho visto che ci sei rimasto male quando ha parlato di tua moglie.” I suoi occhi non gli erano mai apparsi così azzurri. “Non dare peso a certe cattiverie.”
Valentino si voltò a cercarlo e lo salutò con la manina.
“Sembra un bambino felice” proseguì Leda. “È fortunata sua mamma a poter contare su di te.”
“Non so se si senta così fortunata.”
Lei sembrò non aver sentito. “A settembre mi sposo.”
Si voltò a guardarla sorpreso. Non erano mai stati molto in confidenza. Che risposta si aspettava da lui? Rimase sul vago. “Congratulazioni.”
Leda rispose con un sorriso poco convinto. “Come sapevi che tua moglie era la persona giusta per te?”
“Non lo sapevo.” Stavolta non sfuggì al suo sguardo. “Ho solo immaginato un futuro con lei e mi sono accorto che avrei voluto viverlo. Anche se lei era innamorata di un altro e mi vedeva solo come un amico.” Anche se affidarle il mio cuore potrebbe significare riaverlo distrutto. Anche se sono stato la seconda scelta.
“Quindi ti sei innamorato di lei da lontano?”
Abbozzò un sorriso e si passò una mano sulla fronte. “Continuo ad amarla da lontano. E la divido ancora con un altro.”
Leda sbattè le palpabre come se avesse ricevuto un pizzicotto improvviso. “E non pensi che meriteresti di più? Una donna capace di darti tutta sé stessa?”
Sebastiano guardò Valentino. Le bambine lo avevano convinto a giocare con dei pentolini su una panchina.
“Annalisa è già il meglio per me. Ho scelto di amarla, lo scelgo ogni giorno.” Si inumidì le labbra e tornò a incrociare i suoi occhi. “Credo che se decidi di legarti a una persona, quella scelta la devi rinnovare ogni giorno, non c’è un copione già scritto, un vissero per sempre felici e contenti, nessuna garanzia che i tuoi sforzi saranno sufficienti.”
“Sì, ma un matrimonio non lo puoi tenere in piedi da solo.”
“Infatti, spero ogni giorno che mia moglie scelga me e nostro figlio, invece che il passato.”
Serie: Lascia che passi la notte
- Episodio 1: Allusioni e fastidi
- Episodio 2: Il senso dell’amore
- Episodio 3: Sguardi, insinuazioni e caffè
- Episodio 4: Al telefono
- Episodio 5: Calma apparente
- Episodio 6: Dolori e buoni amici
- Episodio 7: Stelle artificiali
- Episodio 8: L’amore da lontano
Inizialmente pensavo che Leda avesse un tornaconto personale, e forse lo ha, ma non dice cose sbagliate. Anzi, è molto sincera. Un matrimonio non lo tieni in piedi da solo. Mi è sembrato di intuire, nelle battute finali di Sebastiano, una resistenza ad accettare quello che in cuor suo sa già. È come se si stesse imponendo di difendere un’idea che sa benissimo non corrispondere alla realtà.
Ciao Irene, grazie per la lettura e il commento♥️vedremo a chi il tempo darà ragione.
“Se Ornella non comprendeva o condivideva un comportamento, lo condannava. “
sto iniziando a capire da dove arriva buona parte del dolore di Annalisa. non è una buona eredità questa di Ornella…
Decisamente no.
Ciao Melania un altro episodio carico di emozioni, che invita alla riflessione. La tua storia è tra le mie preferite perché mi arriva ogni singola parola che scrivi. Se fosse un libro lo divorerei in pochi giorni. Detto questo, posso solo aggiungere che ogni volta che l’episodio riprende la vita di Sebastiano senza Annalisa, mi stringe il cuore. Non riesco a provvedere la sorte di questa coppia. Faccio, comunque il tifo per lui.
Ciao Tiziana, grazie per le tue parole♥️ anche per me la tua storia è tra quelle che preferisco e seguo con affetto.
I tuoi commenti sono una spinta a fare sempre meglio, grazie davvero!
Stupefacente! Mi è piaciuto molto
Ma grazie Kenji, apprezzo tantissimo il tuo commento!
La vicenda s’infittisce, emergono pensieri complicati. E’ possibile amare non ricambiati nella stessa intensità…? Parrebbe di sì, o forse è addirittura la normalità, ma si può amare a intermittenza? O magari una strana e tardiva indecisione affligge i personaggi… Grazie, letto con piacere
Sono la regina dei pensieri complicati😂grazie a te Paolo per aver dedicato del tempo a leggere e commentare.
Wow! Bellissimo episodio Melania. Mi piace l’idea dell’amore che hai voluto trasmettere attraverso Sebastiano. Comprensione, accettazione, saper aspettare, senza perdere la speranza, con fiducia, senza possesso e senza gelosie morbose.
L’amore ideale, ma con i piedi per terra.
Bravissima Melania.
Ciao Maria Luisa, ti ringrazio di cuore. Non mi sentivo troppo soddisfatta di questo episodio, le tue parole sono, perciò, un regalo estremamente gradito.
Ogni volta riesci ad addensare all’interno di una manciata di parole concetti e riflessioni che sembrano uscire dalle righe tanto è il desiderio di allargarsi tutt’attorno. Leggerti è sempre tempo ben speso.
Che belle parole, Roberto! Grazie di cuore, penso lo stesso delle tue storie.
Insomma, questa Leda si sta insinuando nella vita di Sebastiano 🤔 Annalisa avrà ancora un marito quando tornerà a casa?
E Sebastiano avrà ancora una moglie?
Grazie Arianna per continuare a seguirmi 😊