L’ultima Luce di Natale

Stava lavorando a un gioco. Un gioco dove tutti si sarebbero divertiti, si sarebbero aiutati a vicenda e avrebbero vinto insieme. Stava parlando col suo cavaliere di una regola antica, quando un suono di campana le suonò la mezzanotte in casa, e si accorse di essere sola.

Quel rintocco l’accompagnò giù per le scale e poi davanti al camino acceso: l’aspettava un regalo, sotto l’albero, perché era il grande giorno. Lei lo sapeva, l’aveva chiesto lei: un ultimo istante le catturò lo sguardo sopra il fuoco e sentì che c’era Lui, dall’altra parte, ad aspettarla.

Come in sogno le scivolarono le mani, sciolse i nodi e tolse il fiocco, e nella meraviglia della scoperta fu portata via a quand’era anziana. Le ossa scricchiolanti, le vertigini, il peso del tempo. In una tazza di té vide gli occhi dei suoi figli e tornò a guardarli ch’erano di nuovo giovani, poi fra le sue braccia, in fasce. “Vi dico, da cuore indomito di madre, che mi avete riempito il mondo di vita…”

Si vide le mani scivolare fra le dita di lui, davanti all’altare, dove si giurarono eterno amore. A ogni battito di cuore, sviolinando, le appariva davanti agli occhi la fontana d’oro, che illuminava un mondo obliquo e senza geometria. Il mondo si stava sbriciolando in coriandoli di porpora e d’argento, mentre una preghiera si alzava da un grande coro di voci.

Era la Santa Notte. Le usciva il respiro congelato dalla bocca e si teneva in bilico sugl’inginocchiatoi delle panche nella chiesa. Qualcuno la salutava, il mondo si rovesciava ancora una volta e il sacerdote s’incendiò di luce levando la particola.

“Vieni…” le disse Lui, ch’era l’unica cosa rimasta in mezzo al fuoco. Lei lo conobbe subito: aveva fatto un voto solenne. 

“Non sai da quanto tempo ti aspetto, figli mia…” le disse.

La campana stava ancora suonando, e lei aveva aperto il regalo. “È tutta la vita che aspetto questo momento…” disse.

Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Narrativa, Fiabe e Favole

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