RICHIESTA D’AMICIZIA

Serie: LE MENTI SOCIALI


L'avvento dei social ha mutato ogni aspetto della società e della vita di ogni essere umano, compresi l'amore, l'amicizia e la socialità. Ma quali sono i suoi risvolti?

Quel giorno mi imbattei nel suo profilo Instagram quasi per caso. Nella barra dei suggeriti, oltre a sconosciuti vari di cui ignoravo anche l’esistenza, l’immagine di quella bellissima ragazza conosciuta alla festa di Tommaso, un mio amico, e con cui ebbi il piacere di parlare mi spuntò davanti.

La riconobbi quasi subito. La sera prima era stata carina, solare, molto espansiva con tutti, e quando arrivava il momento di ballare o parlare con qualcuno, non si tirava mai indietro. Credetemi, fu un vero piacere fare la sua conoscenza.

Probabilmente starete immaginando un incontro romantico tra noi due: io che mi avvicino, la saluto, mi presento porgendole una rosa e inizio a parlarle di vari argomenti…

Niente di tutto questo. Ci scontrammo semplicemente ballando ”Bomba”, cadendo come due fichi secchi a terra. 

Da quel capitombolo, parlammo del più e del meno, della sua passione per il surf, la squadra del cuore e dell’ultimo concerto del suo cantante preferito, oltre a come avesse conosciuto Tommaso alcuni anni prima.

Fu una chiacchierata piacevole la nostra.

Memore di tali situazioni, decisi allora di inviarle la richiesta d’amicizia nella speranza di vederla accettata, cosa che avvenne di lì a pochi minuti. Lei ricambiò la richiesta, io a mia volta accettai: il primo passo, era compiuto.

Attesi qualche giorno, osservai le sue ”storie” e i post, le note. Potevano dirsi interessanti. Erano tutti incentrati sul surf e sulle canzoni del suo cantante preferito: pubblicava frasi, foto e ogni tanto qualche breve video ironico o motivazionale. Tutto nella norma.

Una settimana dopo il nostro incontro, ne parlai con Tommaso.

«Dovrei provarci?»

«Ma è logico.»

Tommaso era un ottimo motivatore, convincente quanto un venditore di fumo. Quella sua disponibilità e la capacità di creare alcune volte, purtroppo, delle speranze illusorie in cuor mio, lo rendevano un ”consigliere” privilegiato. Lo incalzai.

«E come dovrei comportarmi secondo te? Almeno all’inizio…»

«Metti ”mi piace” alle sue storie e ai post» mi disse. «Poi commentane uno in privato e attacca bottone. Da cosa nascerà cosa, è semplice.»

Semplice per te, pensai. Le sue erano fredde indicazioni laconiche da dover replicare obbligatoriamente in maniera meccanica, ma lo feci, forse per amor proprio, oppure nella speranza di veder coronato un gran sogno: poter amare, ed essere ricambiato. 

Seguii i suoi consigli, per cinque giorni. Poi, incoraggiato nuovamente da quel fastidioso e al contempo adorabile tono mellifluo e conciliante del mio amico, feci il grande passo. Le scrissi.

«Maronnella mia ajutame. San Gennà ajutame pure Tu» dissi, il nervosismo che aumentava sempre più.

In tali aspetti, è sempre meglio abbondare. 

Lei aveva pubblicato una frase della canzone ”Caruso” di Lucio Dalla: 

Te voglio bene assaje

ma tanto, tanto bene sai

è una catena ormai

che scioglie il sangue dint’e vene sai.”

Senza dubbio un bellissimo brano, ma cosa scriverle? Iniziai a digitare, le mani veloci come saette, e inviai.

Serie: LE MENTI SOCIALI


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Discussioni

  1. Ciao Alfredo. Ho letto con piacere l’inizio della serie. E ho letto anche i numerosi commenti. Che dire? mi associo a molti di questi nel senso che sei riuscito a rivisitare in chiave attuale la complessità di un approccio che, al di là dei mezzi di comunicazione, ci mette in gioco con il nostro essere totale.
    Mi associo anche a quanto detto da Cristiana: butta fuori tutti i pensieri senza freni. A mio parere, visto questo incipit, la serie può crescere davvero!
    Vado a leggere il secondo episodio.
    Bravo!

  2. Ciao Alfredo, ma che bello questo inizio serie!
    Il tono leggero e colloquiale, tipico del tuo stile, mi ha riportata a quando ho iniziato a leggerti.
    Credo che questa serie sarà molto interessante e ognuno potrà rivedersi, almeno un poco, dato che tratta un tema molto attuale.
    Non mi resta che andare a leggere il prossimo episodio per scoprire il nostro protagonista è riuscito a fare colpo! 😼

  3. “Nella barra dei suggeriti, oltre a sconosciuti vari di cui ignoravo anche l’esistenza”
    …o di quelli che conosciamo e di cui non verremmo vedere nemmeno le loro facce da dietro uno schermo. 😹

  4. «Maronnella mia ajutame. San Gennà ajutame pure Tu»…”In tali aspetti, è sempre meglio abbondare”😅 Quindi, vedremo se la Madonna e San Gennaro gli avranno fatto la grazia! Aspetto il prossimo episodio❤

  5. Ciao Alfredo. Trovo che questo inizio serie sia originale e ‘calato nella realtà. Il tono autobiografico e la scrittura come fosse un diario, aiutano chi ti legge e immedesimarsi nel protagonista e provare la sua stessa ‘ansia da prestazione’.
    Diciamo che i mezzi impiegati sono diversi in base all’epoca in cui immaginiamo una storia come questa, ma la finalità è sempre la medesima e cioè relazionarci ai nostri coetanei, sperimentare i primi amori o anche svelare una ‘cotta’. Che io usi il telefono a disco con dita tremanti o digiti un messaggio sullo smartphone, l’ansia provata è sempre la stessa, l’attesa di una risposta fa comunque battere il cuore e la paura di un rifiuto è sempre dietro l’angolo.
    Per questo, una storia come la tua accomuna tutti i lettori che non possono dire di non aver avuto esperienze simili ed è per questo, anche, che credo la tua serie funzionerà benissimo.
    Il linguaggio è adatto al tipo di narrazione e svela l’animo un pochino imbranato e amabile del protagonista. La scrittura però mi sembra un po’ ‘legata’, come se ci fosse molto altro da dire, ma tu ti trattenessi. Vorrei dirti di sciogliere le briglia e lasciare che la tua scrittura, già bella, fluisca. Potresti, ad esempio, sviluppare momenti narrativi più articolati e complessi, arricchendo frasi singole con una subordinata che meglio spieghi un azione o uno stato d’animo, oppure legare le frasi fra loro, o anche articolare maggiormente i dialoghi. Naturalmente, tutto questo secondo il mio particolare gusto personale.
    Per il resto, do volentieri il benvenuto a questa tua nuova serie che leggerò sempre molto volentieri.

  6. Direi che con la citazione di Caruso ti ha offerto un’occasione che non puoi perdere (parlo ovviamente al protagonista del racconto, che non so se sia autobiografico, ma non credo). Però quel riferimento ai “social” potrebbe preludere a qualche imprevisto o magari peggio (o meglio? Chissà.)

  7. Ciao Alfredo, bellissimo questo inizio di serie! Il tono spontaneo, romantico e un pochino “imbranato” del protagonista mi è piaciuto tantissimo. Sei riuscito a descrivere quel mix di sentimenti che si prova quando una persona ci piace e vorremmo conoscerla. Sono curiosa di sapere il contenuto del messaggio…non farci aspettare troppo!

  8. Ciao Alfredo, hai scelto una chiave narrativa particolare, a mio avviso, con il protagonista che, in prima persona, introduce il soggetto, ma come rivolgendosi a una platea, o come se scrivesse un blog? (“Probabilmente starete immaginando…”). L’approccio con la ragazza in questione, nasce da un incontro reale, ma poi, al posto di chiedere notizie di lei all’amico in comune (chi è, cosa fa nella vita…), ciò che non è riuscito a carpire dallo scambio fugace alla festa, il protagonista sceglie il canale dei social per le sue indadgini da cui emerge un’immagine alquanto superficiale… tant’è: il contatto (vero e proprio) si desume debba stabilirsi proprio lì, sul canale virtuale; è intrigante ‘sta cosa. Grazie per la lettura

    1. Ciao Paolo sì, ho preferito virare su questo tipo di narrazione per meglio rappresentare i pensieri e le preoccupazioni del protagonista in maniera diretta. Le informazioni carpite sono volutamente superficiali, poiché si fondano su un modo di approcciare usato da migliaia di persone nell’era dei social, purtroppo. Ho voluto trarre questo racconto e il seguito da vicende realmente accadute e comuni a molte persone.
      Comunque, grazie mille per l’attenzione e per aver commentato Paolo, sei stato gentilissimo!!! A presto in altri commenti.

  9. Ciao Alfredo, una storia che promette bene. Hai scritto un incipit con un tema molto attuale, “relazioni che nascono nei social”, un argomento che offre spunti interessanti. Scrittura pulita, fluida con una voce interiore molto forte. Bravo 👏
    Al prossimo episodio.

  10. Scorrevole e tenero: l’incontro “a caso” che diventa capitombolo a Bomba mi ha strappato un sorriso, e l’autoironia (con invocazione a San Gennà) rende il narratore subito simpatico. La chiusa sospesa fa venir voglia di leggere cosa ha scritto.

  11. Un delizioso mix di umorismo e romanticheria! La goffaggine del protagonista e i consigli dell’amico Tommaso, potrebbero nascondere l’inizio di una storia da leggere con piacere e col sorriso.
    E poi c’è la ragazza tutta da scoprire…
    Come inizio mi piace.
    Bravo! 👏🏼