
SILENZI
Serie: LA VALLE DELLE LACRIME
- Episodio 1: IL BAMBINO DEL BURRONE
- Episodio 2: ELENA CABALLARIO
- Episodio 3: LE PAURE DEL POLIZIOTTO
- Episodio 4: IL VALICO DELL’ALBA
- Episodio 5: LA PRIGIONE AI PIEDI DEL MONTE
- Episodio 6: GIULIO CABALLARIO
- Episodio 7: NASCONDERSI IN UNA SPELONCA
- Episodio 8: IL DISEGNO
- Episodio 9: LUIGI CABALLARIO
- Episodio 10: INDAGINI E RICORDI
- Episodio 1: INIZIATIVA PERSONALE
- Episodio 2: L’INTERROGATORIO
- Episodio 3: I BOSCHI SUI MONTI
- Episodio 4: LA LUNA E IL CIELO
- Episodio 5: LA GUIDA
- Episodio 6: SOGNI E INCUBI
- Episodio 7: SILENZI
STAGIONE 1
STAGIONE 2
MONTE PAVONE
Il vento le sferzava le carni. Delle goccioline di pioggia cadute sul volto l’avevano riportata con forza alla realtà dal mondo onirico in cui era piombata dopo la caduta. Ricordava la grotta in cui era nascosta, l’enorme fusto dell’albero a bloccarne l’entrata, lo sforzo per uscirne e poi, d’improvviso, il buio. Tutti gli arti le dolevano maledettamente. Aveva escoriazioni sul viso e sulle mani, del sangue le colava dal sopracciglio destro e i vestiti erano quasi interamente logori.
Cercò di rimettersi in piedi, ma una fitta lancinante le trapassò la gamba destra strappandole un urlo. Pur volendo, non sarebbe mai riuscita a trattenerlo. Si lasciò cadere a terra, i denti stretti a disegnare un’espressione di sofferenza e la mano posta subito sulla gamba dolorante. Poté intuire immediatamente cosa fosse successo: una frattura. Alzò gli occhi al cielo e sospirò. Ne avrebbe fatto volentieri a meno.
”Una trappola” pensò tra se e se. Quella in cui era incappata, infatti, doveva essere una delle tante realizzate da qualche cacciatore allo scopo di catturare selvaggina ed evitare, in tal modo, faticose battute di caccia.
Rise. Era lei, ora, l’animale caduto in trappola. Si meravigliò della sua stessa capacità di trovare del buffo anche in tali situazioni.
L’aria era pungente, la temperatura notevolmente diminuita mentre era rimasta esanime. Tremava, il freddo a inciderle la pelle come un rasoio affilato. Doveva trovare un modo per uscire da lì. Qualsiasi modo.
CITTÀ
Aveva deciso di intervenire anch’egli in quella faccenda. Entrò in auto, mise in moto, e un fremito gli attraversò le braccia spandendosi nel resto del corpo. Quella situazione stava divenendo insostenibile sia per il dolore di Gregorio sia per le lungaggini del caso.
Attraversandole, le strade apparivano deserte a causa delle basse temperature raggiunte, svuotate anzitempo di gente. Quella visione così triste, lo pervase di una strana malinconia. Un pensiero gli balenò nella mente: Elena. Chissà se era ancora viva…
Giunto a destinazione dopo pochi minuti, spense il motore, discese dall’auto e respirò a pieni polmoni.
Attraversato il breve vialetto del giardino, arrivò velocemente all’entrata della casa e bussò al campanello.
«Un attimo!» urlò una voce dall’interno. Pochi attimi dopo, la porta si aprì.
Erano uno di fronte all’altro e poterono guardarsi, finalmente, dritto negli occhi.
Luigi sorrise, tronfio. «Cosa vuoi?»
La porta rimase semiaperta, lasciando intravedere leggermente l’ambiente della casa.
«Lo sai benissimo…» replicò secco Cleros.
L’altro inclinò leggermente il capo a destra e inspirò, alzando al contempo il sopracciglio sinistro. Lo faceva sempre prima di sferrare l’offensiva contro il suo interlocutore. Lo conosceva bene.
«È meglio se parli chiaramente con me, invece di andare avanti a sottintesi» rispose, le parole trasudanti veleno. «Ma forse non puoi, perché non sai cosa dire, stupido che non sei al- »
Cleros spalancò violentemente la porta di casa con un calcio, la frase sospesa ancora nell’aria, e piantò le sue mani sul colletto della maglia dell’uomo, spingendolo all’interno. La sola vista di quell’essere gli provocavano repulsione e un desiderio quasi irrefrenabile di colpirlo, figurarsi dopo un’offesa. I loro sguardi si incrociarono di nuovo, Luigi superbo come sempre.
«Ho capito cosa stai combinando», le tempie pulsanti per la rabbia. «Stai cercando di nascondere qualcosa, ma è inutile…» lo accusò.
«Non so di cosa tu stia parlando.»
L’altro sghignazzò. «Invece lo sai. C’entri con la morte di Enea, è così?»
«Ti sbagli. Non ho ucciso io quel bambino» obiettò Luigi, liberandosi prepotentemente dalla presa. «Per me non esisteva nemmeno. Perché avrei dovuto fargli del male?»
«Io non ho parlato di uccidere» soggiunse l’agente, avvicinandosi di nuovo minaccioso all’interlocutore, «ma di implicazioni.»
«Farnetichi, e lo hai sempre fatto. Tu e mio fratello siete solo due imbecilli!» si difese Luigi, deciso.
Cleros alzò una mano per colpirlo ma la bloccò subito a mezz’aria: era l’unica cosa da evitare, in quel momento.
Strinse i denti per trattenere tutta la rabbia in corpo, poi esplose.
«Ti butterò in galera insieme a quell’altro bastardo di tuo padre appena mi sarà possibile!» gli urlò, puntandogli il dito contro. L’altro sputò a terra a poca distanza da lui, un’espressione beffarda stampata in volto. Neanche per un attimo aveva rinunciato all’alterigia e al disprezzo nei suoi confronti.
«Lo vedremo…»
Lo guardava con degli occhi iniettati di risentimento, lo stesso che prova un felino in gabbia verso chi lo ha appena catturato. Cleros si limitò a scrutarlo di sbieco, aprendo nel contempo la porta e richiudendola subito dopo alle sue spalle.
Appena fuori, respirò. Si avvicinò all’auto, aprì la portiera e, prima di entrarvi all’interno, volse un ultimo sguardo alla casa dell’uomo. Lo vide, mentre dalla finestra lo fissava in tralice. Nascondeva qualcosa.
Serie: LA VALLE DELLE LACRIME
- Episodio 1: INIZIATIVA PERSONALE
- Episodio 2: L’INTERROGATORIO
- Episodio 3: I BOSCHI SUI MONTI
- Episodio 4: LA LUNA E IL CIELO
- Episodio 5: LA GUIDA
- Episodio 6: SOGNI E INCUBI
- Episodio 7: SILENZI
La prima parte è sconvolgente, scritta benissimo. Scendi così tanto nei particolari che quasi si percepiscono il freddo e il dolore.
Ciò che invece rende efficacie la seconda parte sono i dialoghi, ben costruiti e che mostrano ciò che accade, senza un intervento narrativo. Ben caratterizzati i personaggi che non perdono le proprie caratteristiche.
Continuo a pensare che dietro a questa bella storia ci sia tanto lavoro. Lo si intravede anche attraverso il continuo miglioramento della tua scrittura.
Complimenti Alfredo, davvero molto bravo.
Ciao Cristiana, il tuo messaggio mi lusinga e mi rende felicissimo. Grazie per le splendide parole spese per il mio racconto, sei gentilissima!!
Posso mettere entrambe le mani sul fuoco: Luigi centra qualcosa con la morte di Enea. Si comporta in modo troppo sospetto, perché fare un gesto simile se si ha la coscienza pulita?
Ciao Mary, lo penso anche io ahah. Grazie per aver letto!!
Mi associo ai commenti precedenti. Luigi è sospetto, ci fa sospettare di se ma anche degli altri. Molto bravo Alfredo!
Ciao Irene, ti ringrazio come sempre, gentilissima!!!
Quel tizio (Luigi) non mi è mai piaciuto. Vedremo come andrà a finire. Bravo Alfredo!
Ciao Arianna, grazie ancora!!!
Bravo, Alfredo! 🙂
Ho toccato “Publish” prima di finire il commento🙄Scusa.
Nessun problema Concetta, non preoccuparti ahahh. Grazie ancora!!
Luigi, con il suo atteggiamento qualche sospetto lo dà: possibile che non gli interessi niente della sorella e del nipote. Bravo,
Probabile il loro coinvolgimento. Lo scopriremo piano piano ahah. Grazie ancora per aver letto, sei gentilissima!
Interessante. Questo episodio riflette le mie impressioni. Sono convinta che Luigi e il padre di Gregorio abbiamo a che fare con questa vicenda. Un episodio breve ma intenso.
È possibile che siano coinvolti, oppure no ahahah. Grazie Tiziana come sempre!