
Silenzio
Serie: La prima alba
Da dove cominciare?
La prima cosa che ricordo fu lo sblocco della mia capsula ed il coperchio fotoisolante che si apriva lentamente, quasi con solennitร . Mi girava la testa e ci misi un poโ a rimettere in ordine i pensieri, a ricordare dove fossi. Ma immagino sia il minimo quando i tuoi atomi vengono centrifugati e sospesi per cinquantโanni, no? Sul visore della mia tuta dโisolamento comparve il logo di riavvio della โLong Life Inc.โ, il colosso tecnologico che mโaveva promesso una seconda possibilitร ma che, in realtร , mi ha fatto finire qui. Ed io stupido che sognavo in un nuovo inizio, cazzoโฆ Scusa, non volevo anticipare le cose. Posso darti del tu, vero? Spero di sรฌ, difficile che tu risponda.
Comunque, appena mi sono mosso per uscire dalla capsula, รจ partito un messaggio pre-registrato di una voce femminile, da pubblicitร , che disse una cosa tipo: โBuongiorno Volontario-nonricordochenumero, e benvenuto nel futuro! La Long Life Inc รจ lieta di accogliarla nellโanno 2130. Lโagenzia la ringrazia per la sua partecipazione volontaria al progetto di Testimonianza Temporale. Il suo contributo รจ prezioso.โ
E poi silenzio.
Nel vuoto della stanza, la tuta di contenimento faceva ribombare il mio respiro. Se non ne hai mai vista una, รจ come uno scafandro da palombaro con una grossa cupola nera ad altissima tecnologia e serve a fare in modo che i tuoi atomi non vadano in giro durante la sospensione (non devโessere divertente ricomporsi con qualche parte in meno o in piรน). Eโ abbastanza leggera ma molto ingombrante, mi sono quasi ribaltato cercando di uscire dalla cella. Giusto il tempo di rimettermi in piedi ed ecco il messaggio ripetersi come una sveglia insistente e petulante. โSรฌ sรฌ, ho capito, sono sveglioโ gli ho detto, aspettando che venissero ad aprirmi. La stanza era completamente spoglia se non per la cella cronostatica e la porta isolante di Classe-3 che dovrebbe servire a tenere sottovuoto lโambiente ed evitare contaminazioni nella capsula. La tuta era scomoda, ma era il solo motivo per cui non venivo rivoltato come un calzino dalla pressione. Ma a parte il fastidioso messaggio registrato non cโera niente, non una voce, non unโaccoglienza. Gli ho urlato โCโรจ nessuno? Ioโฆ Beh, io sono sveglio!โ
Ancora silenzio.
Quando il messaggio si ripetรจ per la terza volta cominciai a spazientirmi e battei il pugno sulla porta pressurizzata. Sarebbe servito un esogranchio per infrangere una serratura come quella, ma appena la colpii si mosse leggermente in avanti, sbloccata. Guardai la porta perplesso, e rimasi pietrificato. So che puรฒ sembrarti una cosa da poco, ma pensa cosa vuol dire essere sospesi, vulnerabili per cinquantโanni, in una situazione in cui lโinfiltrazione di un solo atomo di polvere puรฒ distruggerti completamente la ricostruzione del DNA. Mi avevano fatto riempire una pila infinita di moduli, liberatorie e sgravi di responsabilitร prima che accettassi lโofferta; ho letto infinite informative sui pericoli e rischi che avrei corso al minimo errore, ma averli appena sfiorati dava un sapore tutto nuovo al camminare ancora su due gambe. Tremavo come una foglia e per un attimo ho cominciato a dubitare di stare davvero bene, magari domani avrei cominciato a vomitare sangue o ad avere crolli psicotici. Avevo ancora quattro arti? Il mio volto! Chissร se era successo qualcosa alla mia testa! Non cโera una superficie riflettente su cui controllare, e se anche ci fosse stata non avrei visto nulla sotto alla tuta. Stavo sudando febbrilmente ma cercai di scacciare la paura con la rabbia, pensai che avrei avrei denunciato lโaddetto alla sicurezza o chiunque fosse stato responsabile diโฆ diโฆ non lo so, di tutto quello che sarebbe potuto accadermi! Ma quando aprii la porta, capii che non ce ne sarebbe stato bisogno. Era lรฌ fuori ad aspettarmi, seduto alla sua postazione, in uniforme, poggiato alla scrivania.
Morto.
Molto morto a dire il vero, quel tipo di morte che ti lascia solo delle ossa pulite da qualsiasi forma di pelle, muscolo o residuo molle. Ho urlato e corso per il corridoio a cercare aiuto, inciampando piรน volte a causa dellโingombro della tuta, troppo sconvolto per riflettere che lui era ben oltre qualsiasi aiuto gli si potesse fornire. Urlai, inciampai, spinsi da parte sedie e tavoli, e solo dopo alcuni minuti di grida senza risposta me ne accorsi.
Ancora silenzio.
Ero fuori dalla mia cella, ma regnava comunque il piรน assoluto silenzio: nessuno parlava o camminava per i corridoi, le altre stanze di sospensione accanto alla mia erano ancora sigillate e dal mio casco riuscivo a vedere un grosso strato di polvere coprire tutto. Le olofinestre simulavano fuori una bellissima giornata di sole primaverile, ma il bel paesaggio non alleggeriva la mia paura, creava anzi unโinquietante atmosfera di desolazione. Da quanto era abbandonato quel posto?
Da quanto ero solo?
Nonostante le bombole dโossigeno fossero piene, mi mancava lโaria dentro alla tuta. Pensai se togliermi lo scafandro, ma decisi di aspettare: di colpo quellโingombrante guscio mi dava quel senso di protezione che dร un lenzuolo sopra la testa dopo che hai avuto un brutto sogno. E io mi trovavo di certo in un incubo.
Controllai quasi tutto il piano: completamente vuoto se non per gli oggetti abbandonati, polvere ed i resti del mio amico della sicurezza. Le porte del piano erano chiuse, ero bloccato lรฌ dentro. Ora mi sembra tutto lontano e leggero, come un sogno o un racconto sentito da altri, ma in quel momento avevo una paura fottuta. Il cuore mi batteva allโimpazzata: ero solo, confuso e spaventato. Urlai con tutta la voce che avevo, fino a farmi male alla gola, mi fermai solo quando cominciai a tossire dolorosamente.
Davvero non era rimasto nessuno? Mi avevano abbandonato e dimenticato?
Vuoi sapere la cosa divertente? Glielโho chiesto cazzo. Sรฌ, al mio amico morto! Ho cominciato a parlare con lui, come se potesse rispondermi. Lo so, non ero lucido in quel momento, ma cerca di capirmi: in un futuro sconosciuto, in condizioni di salute sconosciute e solo nel termine piรน assoluto del termine: solo dentro la struttura senza unโanima che mi potesse aiutare, solo anche fuori senza piรน nessuno al mondo che mi aspettasse o che mi conoscesse. Semplicemente ed assolutamente solo. Ed รจ quello che gli ho detto, o per lo piรน urlato. Tra un singhiozzo e lโaltro gli ho chiesto cosa stava succedendo, di dirmi chi era e perchรจ cโera solo lui! E in un certo senso lo ha fatto. Mentre davo i numeri, mentre lo scuotevo cercando di interrogare lo scheletro piรน silenzioso della storia, ho visto che teneva furtivo tra le dita un biglietto ingiallito. Fu solo allora che ripresi un minimo di luciditร , lo aveva scritto a mano con una calligrafia tremate e a tratti illeggibile. Ce lโho ancora, aspetta che te lo leggo:
โCiao amico, non so se leggerai questo messaggio ma se non lo leggi tu ho il sospetto che non lo leggerร nessun altro. Non so come scriverti questa cosa, ma il mondo sta finendo mentre stai dormendo e non cโรจ molto che possiamo fare. Ti risparmio le stronzate degli opinionisti negli ultimi anni, ti basti sapere che nellโaria รจ finito qualcosa che fa marcire chiunque lo respiri, nellโultimo anno si รจ diffuso a livello globale ed ora รจ arrivato sin qua da noi. Stanno morendo letteralmente tutti e stiamo abbandonando la Nave. Ai piani alti hanno detto ai responsabili di bloccare la sospensione delle capsule e disperdere gli atomi delle persone in stasi. Eutanasia la chiamano, un atto di pietร .
Non ho mai ucciso nessuno prima.
I miei colleghi lo hanno fatto, a malincuore, ma io non ci riesco. Non so se sia piรน crudele ucciderti o lasciarti vivereโฆ. Forse andrei allโinferno in entrambi i casi.
Ti auguro buona fortuna, sono rimasto lโultimo in ufficio e non so se avrรฒ le forze di uscire. Vorrei rivedere il sole per unโultima volta, quello vero. Non ti conosco, ma ti auguro ogni fortuna e di riuscire in qualche modo a cavartela.
Carlosโ
Povero bastardo. In alcuni punti la calligrafia รจ tutta tremante e ci sono delle macchie di sangue cheโฆ ioโฆ
โฆ
Scusa, ho bisogno di una pausa. Come si spegne questo cos-
Serie: La prima alba
Avete messo Mi Piace6 apprezzamentiPubblicato in Sci-Fi
Sei riuscito a bilanciare molto bene l’ironia e l’atmosfera inquietante di questa situazione. Moooolto interessante, andiamo al secondo episodio!
Bello, mi รจ piaciuto molto!
Fortissimo, davvero, ci sono delle piccole perle volutamente appena sussurrate che secondo me denotano una grande capacitร di scrittura. “Come si spegne questo cos-” รจ un regalo goloso
Ti ringrazio, spero di riprenderlo a breve e poter continuare questa storia!
Divertente e interessante!
Grazie mille!
Il tuo racconto mi ha coinvolta dall’inizio alla fine. Ritmo veloce, scrittura fluida e tema molto interessante. Seguirรฒ volentieri la tua serie.
Ti ringrazio, sono contento che lo abbia apprezzato!
“lasciarti “
O lasciarti vivere
PS: Scusate, volevo appuntarmi un refuso da correggere e anzichรจ in messaggio privato me lo ha inserito come commento…
Mi รจ piaciuto molto questo inizio, lo stile fluido e divertente anche in un contesto cosรฌ desolante. Aspetto con curiositร i prossimi episodi
Sono contento ti sia piaciuto e spero di aver avviato bene questa serie!
Delizioso, ben scritto e coinvolgente, non vedo l’ora di leggere le prossime puntate. Bravo
Ti ringrazio, spero apprezzerai anche i prossimi capitoli!
Interessante e ben scritto. Unico dubbio: l’ incertezza sul futuro dell’ umanita` che spesso gia` ci opprime, possa aumentare, immaginando una realta` cosi` atroce e non del tutto improbabile. Spero vorrai darci qualche appiglio di speranza nei prossimi episodi.
Capisco cosa intendi, ma una storia cupa puรฒ anche essere uno specchio di riflessione dal quale risalire. Per questa serie ho alcune idee e punti verso cui mandarla, ma penso che si svilupperร pian piano e si vedrร dove la storia vorrร andare, sarร una sorpresa anche per me!
Beh, beh, se questo รจ il primo episodio, non vedo l’ora di leggere i prossimi! Una partenza davvero piena di ottime premesse!
Ti ringrazio! Spero che apprezzerai i prossimi e di riuscire io stesso a far prendere una strada accattivante alla storia!