Sabbiamara

La Sabbiamara di Fabio Volpe

Spesso un autore si fa interprete del tempo in cui รจ inserito: osserva, interiorizza e restituisce sotto forma di letteratura. Sembra un processo continuo e meccanico eppure รจ umano, al cento per cento. Fabio Volpe, con il suo [button size=”default” url=”https://edizioniopen.it/sabbiamara/” open_new_tab=”true” text=”Sabbiamara” icon=”” type=”default” bottom_margin=””] (secondo classificato al contest letterario #LibriCKmania 2ยฐ edizione) si รจ calato nel dramma dei migranti, un dramma che riempie le cronache, che agita il dibattito politico; un dramma che puรฒ essere raccontato anche diversamente da come fanno i media, ad esempio aggiungendo scenari fantasiosi e surreali. Il dramma puรฒ cambiare anche forma ma una cosa perรฒ rimane: il dolore di chi, per necessitร , si allontana dalla propria terra e dai propri affetti.

Andiamo a conoscere piรน da vicino Fabio Volpe, originairo di Matera ma ormai romano di adozione.

Sabbiamara lo hai scritto per Edizioni Open o era una storia che volevi raccontare, indipendentemente dal concorso?
Sabbiamara รฉ un racconto ispirato ad una storia vera. Tutto รจ nato da una foto che ho visto su un quotidiano che ritraeva un bambino disteso, a faccia in giรน sulla riva del mare. Per giorni ho avuto quellโ€™immagine in testaโ€ฆ Come tutti noi del resto. Lโ€™ho scritta per un progetto e sarebbe dovuta uscire nel numero di ottobre della nostra rivista โ€Spleenโ€per mettere in risalto tutto il disagio, il male e lโ€™indifferenza che si sta diffondendo sotto i nostri occhi mentre tutti facciamo finta di niente

Hai scoperto l’interesse per la scrittura da (relativamente) poco eppure lo hai preso come un impegno serio: studio, disciplina e perfino un corso di scrittura creativa. E’ cosรฌ importante per un autore studiare seriamente? Non รจ sufficiente leggere e mettersi a scrivere in modo spontaneo?
La scrittura รฉ una di quelle passioni nascoste che sai di avere da qualche parte. La mia la vedo come una distesa di carboni che, ardenti sotto la cenere, si infiammano al soffiare del vento. Sembrano spenti ma quando arriva lโ€™ispirazione si accendono di un rosso vivo. Leggere รจ fondamentale per aprire la mente a nuovi spazi, personaggi e situazioni che non vivremmo se fossimo rintanati nel nostro mondo. Se non leggessimo, ci ridurremmo a parlare sempre delle stesse cose, dirigendoci puntualmente a spiegare le poche idee che abbiamo e finendo a parlare di noi (annoiando a morte il lettore). La spontaneitร  e la creativitร  sono due fattori che non devono mancare ma, in una storia, la tenacia e lโ€™allenamento alla scrittura influiscono in modo piรน incisivo.
Per me vale la regola del โ€leggere tanto e scrivere tanto. Scrivere, scrivere, tutti i giorni, qualsiasi cosa, anche per mezzโ€™oraโ€

Tra i tuoi autori di riferimento c’รจ Orwell, scrittore visionario e profetico, in grado di occuparsi del futuro. Altri autori, invece, indagano il passato, altri ancora il proprio tempo. Tu che genere di scrittore sei?
Io sono un autore (se cosรฌ posso definirmi) in fase di studio. Un caso particolare, diciamo. Sto cercando di capirmi e ultimamente scrivo in base agli sbalzi dโ€™umore. Non sono pazzo, almeno cosรฌ dicono le mie vocine.
Sicuramente preferisco le storie drammatiche, anche se nella vita sono tutto lโ€™opposto, appuntoโ€ฆ

Quale libro c’รจ adesso sul tuo comodino (o sul tuo lettore ebook)?
In questo momento sto leggendo L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera. Mi sta piacendo cosรฌ tanto che lโ€™ho quasi finito in 4 giorni.

Sul comodino mi stanno aspettando Murakami e Virginia Wolf. Stasera scelgo e ti dico..

Grazie Fabio per questa intervista e in bocca al lupo per la tua rivista Spleen
Grazie a te per questo momento di celebritร  (che mi alleggerisce e mi porta in spazi paralleli alla vita reale) e buon lavoro.

Intervista a cura di Tiziano Pitisci

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Discussioni

  1. Spazi paralleli alla vita reale , รจ la costruzione di una storia che viaggia in parallelo alla nostra , come una voce narrante che ci parli di ciรฒ che accade fuori da noi e al tempo stesso sia in continuo contatto con l’inchiostro creativo che รจ in noi. Mi piace quando Fabio dice di scrivere, scrivere ogni giorno qualcosa, ecco come un puzzle che ogni giorno prende forma.