L’appuntamento

Isole di confine.

   Era una giornata perfetta per incontrare Lilygold. Ogni volta che pensava a quel nome arrossiva, inizialmente, poi scoppiava a ridere. GiĆ . Fu quella la sua prima reazione quando, la soave voce di Lilygold, pronunciò per la prima volta il proprio nome.

   Erano passate circa due settimane. Moq stava passeggiando lungo il largo stradone che tagliava esattamente a metĆ  Patajui. Guardava in aria, si perdeva ad ammirare i gabbiani volteggiare. D’un tratto sentƬ un mormorio e, tornato alla realtĆ , vide davanti a sĆ© una ragazza minuta, chiusa dentro degli stracci, tuttavia li indossava in modo elegante: Ā«Stai attento a dove metti i piedi, per favore. Rischi di fare dei grossi danni alla gente.Ā»

   Moq non capƬ se quello fosse un rimprovero o meno, perchĆ© lei sorrideva e il tono della sua voce era mellifluo.

   Ā«Ha ragione, signorina. Mi scusi, starò più attento. Le ho fatto male?Ā»

   Ā«Non ĆØ nulla. Solo un pestone.Ā»

   Ā«Be’, ho comunque rischiato di romperle il piede, lei ĆØ cosƬ …»

   Ā«Essere privi di grasso non vuol dire essere deboli.Ā»

   Ā«Non volevo dire questo.Ā»

   Ā«Ah no? E cosa, sentiamo?Ā» Lo sguardo si corrucciò.

   Ā«Ho come l’impressione che qualsiasi cosa io dica, in questo momento, mi si ritorcerĆ  contro.Ā»

   La ragazza scoppiò a ridere: Ā«Stavo solo scherzandoĀ», s’interruppe per qualche secondo, Ā«non mi ha ancora detto il suo nome.Ā»

   Ā«Ha ragione, mi perdoni. Mi chiamo Moq, molto lieto di fare la sua conoscenza.Ā»

   Ā«Il piacere ĆØ mio, Moq. Io sono Lilygold.Ā»

   Il giovane si fermò un attimo, guardò la ragazza strabuzzando gli occhi. L’angolo destro della bocca iniziò a tremare, prima lentamente, poi sempre più veloce, infine sfociò in una grassa risata.

   Lilygold lo guardava con la testa leggermente inclinata. Quel ragazzo davanti a lei non smetteva di ridere, proseguƬ dunque per la sua strada fermandosi vicino l’attivitĆ  di un mercante, pochi metri più avanti, intenta a comprare della frutta.

   Moq, piegato sulle ginocchia, smise di ridere, rialzò la testa e quando non vide più la ragazza si girò intorno. Dopo averla individuata la raggiunse: Ā«Scusa, non volevo risultare scortese.Ā»

   Ā«Non fa niente.Ā» Senza nemmeno guardarlo decideva la mercanzia da acquistare.

   Ā«Ćˆ solo che non avevo mai sentito questo nome, sono stupido. Ti chiedo scusa.Ā»

   Ā«Non devi scusarti per quello che sei.Ā»

   Ā«Ma facendo cosƬ ti ho offesa.Ā»

   Ā«Offesa? Non me ne frega niente. La mia giornata continua ugualmente.Ā»

   Moq cercò di pagare la frutta al suo posto, voleva farsi perdonare. Lilygold rifiutò categoricamente.

   Ā«Ti auguro una buona giornata, Moq.Ā»

   Ā«Aspetta. Possiamo ricominciare da capo?Ā»

   Ā«Non ĆØ mai iniziato nulla, quindi non c’è niente da ricominciare. A presto.Ā»

   Nei giorni successivi, Moq pensò molto Lilygold. Nella sua mente fantasticava a come sarebbe potuta andare se solo non fosse stato cosƬ stupido. Decise di non pensarci più e di accettare i fatti per come erano andati e continuò a trascorrere le sue spensierate giornate osservando gli uccelli volare.

   ā€œPerchĆ© mai non si avvicinano all’arcipelago Sospeso? Vorrei tanto avere le ali per sorvolarlo e capire cosa ci sia lassù. Un giorno riuscirò a raggiungerlo!ā€

   I suoi pensieri furono interrotti da un urto, ancora una volta non guardò dove metteva i piedi e fece cascare la spesa di qualcuno. Senza badarci troppo iniziò a raccogliere i prodotti da terra e li porse al legittimo proprietario: Ā«Mi scusi, non volevo…» Quegli occhi, quel sorriso, era lei: Lilygold.

   Ā«Vedo che hai ascoltato il mio consiglio.Ā»

   Ā«Be’, mettiamola cosƬ, sono un vero disastro.Ā»

   Ā«Me ne ero resa conto.Ā»

   Ā«Tuttavia, riflettici, quante possibilitĆ  c’erano che potesse succedere di nuovo?Ā»

   Ā«A cosa ti riferisci?Ā»

   Ā«A incontrarci per due volte di fila, casualmente, e nella medesima maniera.Ā»

   Ā«Be’, direi poche, in effetti.Ā» Sorrideva.

   Ā«Questa volta però, andrĆ  meglio. Posso accompagnarti?Ā»

   Ā«Certo, grazie.Ā»

   I due camminarono per tutto il giorno. Moq accompagnò Lilygold fino a casa, dove trovò sull’uscio il padre ad attenderla, lo sguardo fu molto eloquente.

   Ā«A domani, Moq.Ā»

   Ā«A domani, Lilygold.Ā»

   Il giorno seguente era quella giornata perfetta per incontrare Lilygold. Alzatosi di buon’ora, Moq si lavò da capo a piedi, si rasò accuratamente, uscƬ con il sorriso stampato in volto, acquistò una rosa rossa e si diresse verso il luogo dell’appuntamento: la spiaggia.

   Moq poggiò la rosa sulla sponda di una delle tante barchette in riva al mare, fissava lo stradone in attesa che spuntasse la bella Lilygold. Lei non tardò, era lui troppo in anticipo. Da lontano le fece cenno per farsi localizzare. L’esile ragazza tolse i calzari e camminò sulla fine sabbia. I due sorridevano quando il cielo, all’improvviso, si annuvolò. Forti raffiche di vento. Moq distolse lo sguardo da Lilygold e vide in mezzo al mare un tornado avvicinarsi minaccioso. Sulla spiaggia degli uomini incappucciati con le braccia tese in avanti, poco distante un bambino, seduto su una roccia che li imitava.

   Ā«Presto, Moq. Dobbiamo andare. ƈ troppo pericoloso restare qui.Ā» Lilygold lo prese per una mano e lo trascinò via. Con le dita libere, Moq tentò di prendere la rosa, non ci riuscƬ e si punse. I due correvano veloci, mentre il ragazzo succhiava il sangue dal polpastrello.

   Presa una strada secondaria, che passava in mezzo al bosco, Moq e Lilygold salirono più in alto possibile. Durante la scalata sentirono un boato. D’istinto si buttarono a terra. Moq proteggeva con il corpo la giovane. Lei aprƬ gli occhi, era tornato il sole e vide il sangue. Poggiò le labbra rosa sul dito «È solo un graffio, adesso ti guarirĆ  più velocemente.Ā» Moq non disse nulla, le sorrise, e accarezzandole una guancia la baciò.

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Discussioni

  1. Anche io vorrei tanto che questa diventasse una serie eliseo e per il fatto che il romance non ĆØ nelle tue corde guarda che ci sono modi di ovviare: Il metodo migliore sarebbe una storia scritta a 4 mani dove tu collaborassi con qualcuno che sia veramente ferratissimo nel romance e che abbia giĆ  passato il corso per pubblicare senza approvazione.

    Tuttavia ho in mente anche un altro metodo se la cosa non ti dispiace (ĆØ inteso che anch’io non ho molto il romannce nelle miue corde nonostante il fatto che una storia tutta romance l’ho comunque scritta ed in più in quasi tutti i miei racconti c’ĆØ una piccola o piccolissima parte romance.. quasi ma non tutti!) non hai pensato cioĆØ che potresti virare dal romance a qualcos’altro? Dimmi se ti suona l’idea… io potrei aiutarti se non si trattasse più di romance (o comunque non solo) davvero fammi sapere: Ho in mente un certo seguito drtammatico (molto drammatico) e paranormale però se a te non va ripeto: trovati un super ferrato (o una) con cui scrivere a quattro mani! merita davvero di diventare una serie, dĆ  retta per favore! (Ah qui bti ho scritto di getto senza controllare niente ma quando scrivo un racconto sul serio controllo ogni possibile errore con il correttore word e altri sistemi tra cui più riletture quindi non credere che scriverei male…. ho mandato un racconto per ottenere il certificato infatti, proprio stasera.. ma nei commenti posso esere più sciolta del tipo: scrivo come mangio)

  2. Io vedo l’inizio di una serie! Dalla caratterizzazione dei personaggi al mondo che hai costruito, al romanticismo del loro amore, tutto irala SERIE! SERIE! SERIE!! Mi ĆØ piaciuto questo tuo lato sentimentale e il corteggiamento dolce che si svolge in poche righe. Bel lab, bravo!

    1. Grazie, contento sia piaciuto. Per la serie, come giƠ detto, non credo proprio, anche perchƩ il romance non rientra tra le mie corde e non sarei in grado.
      Io attendo la prossima stagione di Turi e Dion, a presto

  3. Eliseo, non ti conoscevo in questa veste cosƬ romantica! 😃In questa storia ho apprezzato la delicatezza e il tatto di un corteggiamento d’altri tempi. Nell’epoca delle App di incontri, incontrarsi per caso, scontrarsi per caso e darsi un appuntamento per non affidarsi troppo al caso sembra davvero un fiaba.

    1. Be’, Tiziano, all miaidanzata piacerebbe che io trattassi più spesso questi temi, ma non mi sento in grado, sono stato fortunato perchĆ© il video mi ha fatto venire questo lampo, e ho utilizzato una scena di una mia vecchia serie, diciamo che non ho fatto niente di speciale. In ogni caso sono contento che tu abbia apprezzato

  4. Ciao Eliseo, anch’io ho avuto la sensazione di leggere l’incipit di una nuova serie. Una serie che mi piacerebbe leggere! Devo recuperare tanto di tuo, questo scorcio del tuo mondo mi ha affascinata

    1. Ciao Micol! Per FORTUNA gli autori di @edizioni-open sono super prolifici e ce n’ĆØ di molto più bravi rispetto a me, quindi riescono ad attirare l’attenzione più facilmente, rispetto ai miei librick. Tuttavia, hai tempo per recuperare, tranquilla. Purtroppo al momento sono in fase di stallo, poco produttivo, il gap da colmare non ĆØ molto.
      A presto!

  5. Ciao Eliseo, come ti ho già detto nel commento di un altro tuo racconto, trovo la tua prosa molto migliorata. Anche questa storia risulta scorrevole. Ti dirò che ho fatto fatica a individuare il contesto in cui si muovono i personaggi; forse questo racconto è legato a una tua serie? Se é così dovresti collegarlo. Ovviamente sono mie considerazioni.

  6. E Bravo Eliseo!
    Sei un falco, quando esce un nuovo lab ti fiondi subito sulla “preda”! šŸ™‚
    E’ stato davvero piacevole, leggendo questo racconto, trovare la sorpresa del richiamo all’imperatore dei mari! tra l’altro mi hai ricordato che devo riprendere la serie! non ne ho ancora completato la lettura! šŸ˜€

    1. Ciao Raffaele!
      No nessun nuovo episodio, si riallaccia però alla mia serie fantasy giĆ  pubblicata su Edizioni Open: L’imperatore dei mari – Il volere di Xenxo.
      Comunque grazie per essere passato, a presto e un abbraccio.

  7. ” Il giovane si fermò un attimo, guardò la ragazza strabuzzando gli occhi. L’angolo destro della bocca iniziò a tremare, prima lentamente, poi sempre più veloce, infine sfociò in una grassa risata.”
    Questo passaggio mi ĆØ piaciuto