
Lei e Venezia
Serie: Amore o Sesso
- Episodio 1: Lei e Venezia
- Episodio 2: Chi siamo realmente?
- Episodio 3: Un po’ più in là…
- Episodio 4: Sentimenti e pulsioni
- Episodio 5: Scintille
- Episodio 6: Confessioni
- Episodio 7: Esplosione
- Episodio 8: Guarigione
- Episodio 9: Comprensione
- Episodio 10: Riflessioni
STAGIONE 1
Mi ricorderò sempre quella volta che l’ho incontrata, non ci vedevo niente in lei se non un gran seno che stonava rispetto al suo fisico esile e minuto. Ecco quello forse, mi ha fatto sempre storcere il naso, mi ha dato quel senso di poca armonia che non mi permetteva di comprendere il perché il seno l’avesse rifatto. E così mi rovinava la sua figura, con poche curve, ma comunque armoniosa e non dura, nonostante i tratti netti del viso e un fare piuttosto aggressivo.
È una ragazza fredda Lara, una ragazza che cerca di apparire ma tende a nascondersi, una ragazza in contrasto pure con se stessa. Non è particolarmente bella e attraente, non la noterei girandomi, se non per il suo fare.
L’ho incontrata per caso, in palestra, io lavoravo e lei voleva prendere l’abbonamento online perché costava meno e io le ho detto: “Fallo! Mica possiamo dirti di non entrare se hai già pagato.” Ha passato tutto il tempo a parlarmi della mia responsabile e per carità ci trovavamo d’accordo.
Da lì non ricordo come abbiamo iniziato a frequentarci, in amicizia ovviamente. Ci vedevamo ogni giorno possibile e devo essere onesta, era una bella amicizia. Abbiamo deciso di fare un weekend insieme, a Venezia. Abbiamo trovato una stanza vicino al centro, a un prezzo abbordabile, abbiamo preso il treno e via per questa fantastica avventura.
Ci conoscevamo da poco, eppure eravamo affiatatissime. Io conoscevo poco di lei, ma sapevo di essere in un periodo un po’ strano della mia vita, in cui cercavo qualcosa di diverso, per capire effettivamente chi fossi. Io chi sono ancora non l’ho scoperto.
Quel giorno, girammo quanto più possibile, era la prima estate di libertà dopo il lockdown, Venezia era quasi deserta, le navi non attraccavano, si girava tranquillamente senza incepparsi in un ingorgo di persone ferme a fare foto sui ponti. Noi tra quelle.
Lara, un’amante delle foto, dovevi farle una foto in ogni luogo, e doveva essere perfetta, perché era capace di cazziarti se non era così. Ovviamente amante delle foto di se stessa, in luoghi diversi.
Quel giorno camminammo tantissimo, la sera arrivate in stanza eravamo sudate e devastate. Dopo una doccia Lara si mise un pigiama corto in raso nero, esaltava ancora di più il suo seno prorompente e i glutei appena sporgenti.
La guardavo, cercando di non farmi troppo notare, quasi la fissavo, quel corpo mi trasmetteva qualcosa di mai provato finora.
Io non ricordo cosa avessi indosso, sicuramente qualcosa di largo e buffo.
Lara si sdraiò a pancia in giù sul letto, dalla parte della finestra. Io controllavo che le tapparelle fossero ben chiuse e lei fece un sospiro. “Ti va di farmi un massaggio alla schiena?” mi chiese. Io rimasi un attimo immobile e realizzai quanto quella richiesta mi facesse piacere, mi stimolava e allo stesso tempo impauriva. Non ero sicura di essere pronta ad affrontare quella situazione.
Le risposi con finta sicurezza e mi misi a cavalcioni sui suoi glutei, le mie mani accarezzavano le sue spalle.
La sua pelle era liscia, chiara e profumata.
Avrei voluto avvicinarmi col viso per inebriarmi del suo profumo, ma restai lì ad accarezzarla e a sentire il mio corpo in fermento trattenere ogni istinto.
L’attrito delle mie mani sulla sua pelle non rendevano giustizia alla delicatezza che avrei voluto avere nei confronti di quel corpo così delicato. A un certo punto smisi, scesi dai suoi glutei e mi sdraiai accanto a lei. Lei aveva una serenità in viso, che sembrava abbandonarsi totalmente, si voltò tornando supina, spensi la luce le diedi la buonanotte.
Non rispose e cadde in un sonno profondo.
Quel weekend continuò tranquillo, ci perdevamo facilmente tra i vicoli di Venezia, e Google Maps non aiutava molto.
Lara e io decidemmo di fare un giro in gondola, ma non con un gondoliere anziano che ci avrebbe raccontato le meraviglie dei canaletti, ma con uno giovane di cui non ricordo il nome.
Lui ci provò spudoratamente con Lara e io mi sentii messa un po’ in disparte, ma le ressi il gioco anche se una di trent’anni anni con uno di venticinque, in quel contesto, non so cosa ci poteva fare.
Finito il giro in gondola, ci chiese di rivederci. La sera stessa lo incontrammo e dopo essere andati a mangiare ci portò in un pub di suoi amici.
Chiacchieravamo e lui ci raccontava della sua vita, un disastro credetemi, sempre che fosse vera. Una ex compagna, una figlia piccola che non poteva vedere, noi che ridevamo del fatto che non avesse la patente, ma a Venezia che se ne fa della patente per l’ auto se ha quella nautica?!
Cosa attirava Lara di lui? Cosa?!
Lara non è mai stata una ragazza aperta, anzi, è sempre stata molto chiusa, fredda, quasi da non comprendere veramente cosa volesse.
Quella sera gli diede picche.
Tornammo in piazza San Marco, chiacchierando e cercando di non farci scorgere ulteriormente da quel tipo.
Era tutta per noi la piazza, giravamo ridendo e scherzando su quello che ci capitava, facendo qualche foto ogni tanto.
Lara era sempre più affascinante ai miei occhi, era tutta da scoprire. Avrei voluto avere la capacità di scorgere più dentro, di aprirle il petto e sentir battere il suo cuore. Aprirle la mente e scoprire i suoi pensieri.
La notte passò tranquilla, non successe niente, ne un massaggio, ne un abbraccio.
La mattina ci svegliammo tardi, dovevamo lasciare la stanza e ci toccò fare tutto di corsa.
Non ci fu nemmeno modo di parlarsi, finché uscite dal B&B cercammo di capire quanto tempo rimanesse prima di prendere il treno del ritorno.
Avevamo qualche ora, andammo a visitare tutte le chiese mancanti, ma diventò presto pesante con quel caldo portarci dietro gli zaini per tutta Venezia. Decidemmo di fermarci a mangiare in un bacareto. Perse via, tra discorsi poco strutturati e interessanti, ci rendemmo conto che era tardi e iniziò la nostra corsa verso la stazione. Arrivate al pelo, un saluto veloce e ci separammo. Lei tornò a Milano e io proseguii per altri giorni di mare.
Serie: Amore o Sesso
- Episodio 1: Lei e Venezia
- Episodio 2: Chi siamo realmente?
- Episodio 3: Un po’ più in là…
- Episodio 4: Sentimenti e pulsioni
- Episodio 5: Scintille
- Episodio 6: Confessioni
- Episodio 7: Esplosione
- Episodio 8: Guarigione
- Episodio 9: Comprensione
- Episodio 10: Riflessioni
Molto interessante e accattivante questo inizio serie che si lascia leggere molto bene e che introduce scenari aperti all’immaginazione. Aspetto di vedere come prosegue. Brava
Grazie mille! Spero di riuscire a stupirvi
Mi è piaciuto tantissimo questo episodio, perché oltre ad essere raccontato in un linguaggio elegante e fluido porta con sé immagini ed emozioni che non hanno bisogno di essere esplicitate per farle comunque provare al lettore.
Grazie mille davvero!
Ciao Annalisa, finalmente una storia erotica che parte lentamente e che non ha la pretesa di spiegare ai lettori i come nascono i bambini. Mi piace il ritmo lento e la costruzione graduale di un climax di passione. Proseguo volentieri la lettura, in attesa di un secondo episodio.
Grazie mille! Spero che continuando non diventi troppo importante. Ma vediamo magari no!
Mi sarebbe piaciuto caricarlo tutto subito, ma niente! Vediamo come viene a episodi
“Avrei voluto avvicinarmi col viso per inebriarmi del suo profumo”
Questo passaggio mi è piaciuto
Molto potenziale
Grazie mille!
Un inizio interessante, ben scritto. Ma non ho compreso la relazione con alcuni tag.
Si collegheranno meglio più avanti.