Operazione aperitivo fuori al via  

Serie: Fino all'ultima paura


Luglio 2012

Lucca

Nelle sere di luglio Lucca risplende di luci gialle e mura arancioni e gli occhi di lui brillano mentre attende una mia riposta, io mi sono giร  persa nelle sue labbra ma questo non glielo posso dire, non stasera che siamo al nostro primo appuntamento, un aperitivo fuori mi aveva etto, per lavoro, e invece adesso giร  mi prende a braccetto, mi stringe sfrontato, come se lโ€™avesse sempre fatto e gli fosse permesso farlo anche ora, con il mio vestito bianco che sfiora la sua camicia aderente.

โ€œSiamo giร  abbracciati?โ€

โ€œNon dovrei?โ€

E non riesco a dirgli di no, fa caldo, ho abbandonano il mio scialle leggero nella sua decapottabile, i miei tacchi fini superano il varco della mura antiche e abbracciati entriamo dentro la cittร , ho la sicurezza che dopo stasera non sarรฒ piรน la stessa, lui mi cambierร  e ne sono certa e mi spaventa, ho raccolto i capelli e non so perchรฉ lโ€™ho fatto, forse perchรฉ gli ho tagliati e da quando lโ€™ho conosciuto non mi ha ancora vista cosรฌ, la frangia lunga e sbarazzina solletica le guance e nasconde un naturale fard di rossore, mentre altre ciocche rincorrono il mascara sui miei occhi scuri ora cosรฌ pieni di lui.

Noi, belli e giovani, siamo perfetti in questa cornice maestosa e antica, come se fossimo nati apposta per essere qui stasera, insieme, in una cittร  che puรฒ sembrare una microscopica Roma di bellezza, piรน intima e sincera da vivere a due.

Un girotondo di fontana ci accoglie prima del bar, lui mi sposta la sedia e mi fa sedere, sfiora la guancia, convinto di baciarmi, ma รจ solo uno schizzo di gote timide e torniamo ad essere occhi negli occhi.

Vorrei poter dire chi cโ€™รจ intorno a noi, i rumori della sera, i profumi nellโ€™aria ma ogni sforzo che faccio รจ solo un affanno inutile in cui torno con me stessa verso di lui, lui che mi attrare nel centro esatto del suo petto.

โ€œVado a chiedere una cosa.โ€

Si alza leggero dalla sedia, come velluto che scivola naturale sulla pelle.

Dei camerieri parlano fra loro, fitti e silenziosi insieme, si racconto storie e avventure, uno dei due, russo di nascita, รจ arrivato qui qualche anno fa e vive ancora in una comunitร , tra qualche mese prenderร  casa insieme al suo collega, sono giovani quanto me ed eccitati all’idea di quella nuova libertร , nella gioia di quel momento non si accorgono dei clienti che aspettano, poi vedono me, un accenno di sorriso e il taccuino pronto a trascrivere alcool e cocktail.

Ammicca uno sguardo nella scollatura, la frangia si scosta dalla mia fronte innalzata dal vento in un gesto secco, lโ€™elettricitร  dellโ€™aria contro quella della pelle.

โ€œCosa desidera, signorina?โ€

Io sorrido, con il cuore ancora in gola incastrato fra i pensieri del passato e i sogni del futuro.

Giacomo mi arriva accanto in un attimo, nella mano sinistra una rosa rossa e lunga e in quella destra una candela piccola e graziosa.

โ€œTutto bene tesoro?โ€

Lo dice come fossimo una vecchia coppia ad una cena di anniversario.

โ€œCerto.โ€

โ€œAllora possiamo ordinare.โ€

Il cameriere cambia espressione, la tenuta formale diventa un volto professionale e distaccato da me e da quel pensiero appena sfuggito che Giacomo poco fa aveva giร  intuito esserci in lui.

โ€œI signori desiderano?โ€

โ€œMadame, a lei la scelta.โ€

โ€œPer me un Manhattan, grazie.โ€

โ€œA me porti un Mojito. E degli stuzzichini, abbiamo fame.โ€

Giacomo mi guarda di nuovo, il volto sicuro di chi sa quello che vuole, mentre io, impreparata alla nostra felicitร , resto a guardarlo rossa e brilla di pura allegria.

La sua operazione aperitivo fuori al via stava decisamente funzionando.

Poggia la candela sul tavolo, un punto rovente fra la passione del suo corpo e la mia, in mezzo a noi la candela sta consumando quel fuoco che ancora non abbiamo acceso del tutto.

โ€œPer te, lโ€™avevo fatta preparare apposta.โ€

La rosa sa di buono e anche lei sembra velluto che mi scivola addosso sulla pelle mentre con essa lui mi sfiora la punta del naso.

โ€œMarika, vieni qua, non correre.โ€

Una bambina barcollante sfugge da una madre che sembra non reggersi in piedi, nelle sue movenze lโ€™alcool pare non avere portato allegria, solo un instabile passo che la prospetta sempre piรน lontana da sua figlia.

Marika cade e il cameriere di poco prima la sorregge, la madre gliela toglie dalle braccia senza avere nemmeno la forza di tenerla in braccio, poi prende e se ne va lontano da noi, mentre dalla borsa spunta un bottiglia di gin mezza vuota.

โ€œPer quello sono finito in comunitร , mamma ubriaca, papร  drogato e i soldi che finivano tutti lรฌ.โ€

โ€œNon ci pensare, ora sei qui.โ€

La frase del secondo cameriere sembra rivolta a me, come a ricordarmi quella che adesso non sono piรน e infatti Giacomo avvicina la sua sedia alla mia e poggia la mano sulla mia gamba.

โ€œAmore, cosa mangiamo dopo?โ€

โ€œEh?โ€

โ€œHo detto, cosa ti va di mangiare dopo?โ€

โ€œNo, quello che hai detto prima.โ€

โ€œAmore. Troppo presto?โ€

A me scoppia da ridere, come potrebbe non esserlo?

โ€œE in Spagna con me ci vieni, a settembre?โ€

Cerco la bambina di poco prima, cerco Marika, ma nella piazza ci sono innamorati come me e Giacomo e turisti con il naso allโ€™insรน, tra il cielo e le Chiese.

In Spagna non ci andremo mai, ma se Giacomo prova a baciarmi di nuovo questa volta non mi tiro indietro.

Ottobre 2016

Bergamo

Caterina รจ riuscita a far slittare lโ€™interrogatorio di qualche giorno, li chiamano cavilli legali e a me paiono solo modi per studiare meglio come farla franca, questa รจ la giustizia e al suo sistema impreciso nessuno di onesto riesce ad uscirne indenne.

Sono stanco, lo sento dal collo teso e i polpacci che bruciano da maledetti sotto i jeans stretti e gli stivaletti, vorrei tornare a casa a preparare la cena per Elena ed Anna, quel gesto di famiglia dopo una giornata come questa mi ha sempre rilassato, Anna che portava le sue Barbie sul tavolo di marmo ed Elisa che faceva partire playlist improbabili e quasi sconosciute a tutti e poi, mentre il pomodoro finiva di cuocersi e lโ€™acqua bolliva, ci trovavamo tutti a ballare canzoni strambe sul tappetto del soggiorno, nessuno avrebbe potuto dire che eravamo belli e coordinati, ma a me pareva di poter dire con certezza che comunque eravamo felici o almeno ci provavamo ad esserlo con tutti noi stessi.

Ho provato a ricercare quelle canzoni, ma non mi ricordo un solo titolo esatto e poi che senso avrebbe ballarle da solo, con la casa spoglia della loro presenza, a ricordarmi qualcosa che invece, tutti giorni, combatto per tenere lontano da me?

Cosรฌ lascio stare e finisco per bere birra e mangiare panini ad un angolo qualsiasi della casa con i rumori della cittร  di sotto a intavolare per me discorsi che io non posso piรน condividere con nessuno.

Chiamo Beatrice dโ€™istinto, perchรฉ non importa con chi lei fosse fino a qualche ora prima, quando sai che una persona puรฒ farti stare meglio vuoi vederla contro ogni senso di logica e lei contro ogni senso dellโ€™aspettato รจ appoggiata al cancelletto di casa, la bottiglia di prosecco nella mano, i capelli sciolti segnati di curve che sanno di forcine appena tolte, ed io non so davvero se stasera potrรฒ evitare di fare lโ€™amore con lei, perchรฉ il sesso si infila come pratica soluzione ad ogni dolore e lei รจ la persona piรน giusta con cui condividere pezzi di pelle e di lenzuola, anche se ridurla al solo tempo di una notte รจ come renderla priva della sua essenza.

So che potrei innamorami di lei, come giร  sto facendo e forse per questo voglio averla, perchรฉ lei a ballare su quel tappeto sarebbe lโ€™ideale e so anche che, nonostante questa mia sinceritร , le farei piรน male di quello che ho fatto ad Elena, non sono io lโ€™uomo adatto a traghettarla fuori dal passato e nemmeno quello che le puรฒ garantire un futuro sicuro e sperato, roseo come solo lei sa esserlo, al dispetto di ogni tempesta che le รจ stata trasmessa nella testa.

Lei mi guarda ancora, le gambe appoggiate alla ringhiera, sento che mi vuole come la voglio io, senza per sempre e senza niente che si possa intromettere in quel nostro piccolo presente.

โ€œE quella?โ€

Le indico la bottiglia nella mano lunga e sottile.

Caterina intanto continua a chiamarmi al cellulare, nell’attesa di un sรฌ che da me non potrร  mai arrivare.

โ€œOperazione aperitivo fuori al via. Qualcuno ti cerca.โ€

โ€œNessuno di importante. Il tuo fidanzato?โ€

โ€œรˆ finita.โ€

โ€œLโ€™hai giร  detto.โ€

โ€œAncora non lo credevo.โ€

โ€œSai cosa succede se sali?โ€

โ€œSรฌ.โ€

โ€œE ti va bene? Anche se domani mattina ti chiederรฒ di tornare a casa?โ€

โ€œSo che lo fai per me.โ€

โ€œLa bottiglia ci metterร  un poโ€™ a raffreddarsi.โ€

โ€œCosรฌ abbiamo tempo per altro.โ€

Bacio Beatrice come non ho mai fatto, piano, senza piรน paure.

Il tappetto ci aspetta per far lโ€™amore mentre tutto il resto del dolore per un attimo lunghissimo scompare e improvvisamente il titolo di una canzone di Elena riappare dritto nella mia mente, come piccolo dรฉjร -vu in miniatura di persone che ormai non ci sono piรน. 

Serie: Fino all'ultima paura


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