PAGINA DI DIARIO – GIORNI DI MERDA NOVEMBRE 2021

Serie: OK, HO DECISO DI RACCONTARMI IN UN DIARIO


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MARTEDI’ NOVE NOVEMBRE 2021 

Cazzo Diario, sono a casa! Da alcuni giorni.

Uno stupido inconveniente alla caldaia della signora Fiamma ha interrotto la mia permanenza estera e la mia favola

…temporaneamente!

Dice che mi denuncia perché quando mi ha telefonato per avvisarmi del fatto, l’ho mandata a cagare.

E’ vero che l’ho mandata a quel paese, ma innanzitutto come ha fatto a capirlo dal mio grufolo? E poi comunque non è necessaria la presenza del padrone di casa per attivare un idraulico, …a trovarne uno però.

La sostanza è che mi ha rovinato quello che di bello avevo in quel momento.

In più, prima parte del viaggio di rientro di merda.

Dalla Corsica per venire in Italia devi per forza volare per i cieli di mezzo mondo, e sul tratto Bastia-Monaco ho sùbito una spiacevole mortificazione quando in un momento di bisogno non ho avuto assistenza adeguata.

Dicono che avrei dovuto attivarmi almeno il giorno prima qualificandomi disabile. A parte che ‘disabili’ saranno loro. Ma come cazzo facevo che è stata una decisione dell’ultimo momento? Così in aeroporto carrozzina rigidissima e scomoda, spinta da un poliziotto cortese ma inesperto. Ma peggio ancora sull’aereo avevo un freddo terribile. Nessuno che si sforzasse minimamente di interpretare la mia sgraziata richiesta di aiuto. Così oltre al dolorosissimo congelamento del piede destro, per mia tristezza e disagio, ho perso una abbondante quantità di pipì. Per fortuna Betta era riuscita a convincermi ad indossare precauzionalmente il pannolone, e mi aveva fornita di due o tre ricambi in borsa.

L’atmosfera è decisamente cambiata a Monaco. Per lo stesso fatto che non ero riuscita a segnalare la mia richiesta di “assistenza disabile” per tempo, ma solo da Bastia mentre aspettavo l’imbarco, a Monaco ho trovato ad accogliermi addirittura un vero assistente di volo (steward). Doveva rientrate fuori servizio a casa sua vicino a Varese, è stato dirottato all’ultimo momento sull’infame incarico di accudire una povera pisciona. E’ stata una attesa di coincidenza (più di quattro ore) e un volo (poco più di un’ora) a dir poco meravigliosi.

A parte che era un figo pazzesco, ma la cosa più bella è che era preparatissimo sulle mie caratteristiche. Attrezzato di tablet mi ha subito comunicato che pur non volando con biglietto Business Class, mi avrebbe fatto entrare nell’area Lounge Lufthansa, visto come ho detto che la attesa del volo per Milano era di più di quattro ore. Ha preferito accompagnarmi a piedi a braccetto ignorando mezzi di trasporto mortificanti, e la cosa l’ho di molto gradita. Affondati nelle poltrone area vista piste, abbiamo chiacchierato per un po’, sempre aiutandosi con il tablet. Poi mi ha aiutata a sistemarmi meglio per fare un riposino mentre lui sbrigava faccende sue. Sull’aereo ha fatto in modo di sedersi vicino. E quando, tornata dal cambio di pannolone, avevo la manica destra un po’ arruffata, nel sistemarmela mi ha scoperto la foresta di pellacci.

Non è stato necessario ‘parlare’, l’espressione del mio volto è stata inequivocabile.

‘Mi vergogno terribilmente, ma i peli abbondano sulla parte destra del mio corpo, e non riesco a controllarli’

“I peli hanno il fascino dell’esotico e del proibito” Mi ha detto accarezzandomeli.

Mentre la sua mano calda roteava sul mio braccio con delicatezza, ho sentito un ripetuto brivido di ghiaccio bollente lungo la schiena che mi ha fatto irrigidire impettito e turgido il clitoride. Tanto che per un attimo ho quasi messo in dubbio la mia fedeltà per Benedetta.

Mentre letteralmente mi caricava come un saccone di preziose porcellane sul taxi, mi ha chiesto il numero di telefono.

“Non si sa mai” “Avessi ancora bisogno di assistenza nel tuo svolazzare per il mondo…..”

Non c’ho neanche pensato minimamente e gliel’ho dato. Tanto cosa vuoi che si ricordi di un numero, mimato con le dita al volo, dal finestrino di un taxi che sta per partire.

MERCOLEDI’ DIECI NOVEMBRE 2021 quasi ora di cena

Certo che in giro c’è gente veramente stupida.

La signora Fiamma, che a questo punto potrei denunciare io, senza dirmi nulla ospita con lei il figlio perché cacciato dalla moglie e cacciato anche dal lavoro. Ok, il contratto glielo permette. Ma il contratto non permette che l’inquilino decida di manomettere la caldaia pensando di essere un provetto idraulico anziché uno scadente cuoco, e forse licenziato proprio per questo.

Io non me ne intendo ma l’idraulico ha riassunto in “Lo scambiatore si è forato per la eccessiva pressione prodotta dal continuo rabbocco”. Non ho capito granchè, ma comunque questa pressione l’idraulico ha appurato che è frutto di una azione confusa e dannosa del figlio di Fiamma. Lei è sicuramente innocente perché non sa neanche se esiste una caldaia in casa, figuriamoci se sa cos’è la pressione.

La cosa più complicata è che la riparazione, per mancanza di pezzi, non può essere immediata ma si prevedono almeno cinque giorni. Non potendo scaldare, i due fenomeni rimbambiti sono dovuti uscire dall’abitazione. Il figlio si è fatto ospitare da un amico, ma lei sbraitandomi in faccia, sapendo che tanto non ho diritto di replica vocale, ha preteso una camera in albergo. Ovviamente pagata da me, e sempre in zona. “Perché ho bisogno di mantenere le mie amicizie”.

Sinceramente non capisco come possa avere delle amicizie questa deficiente. Vabbè

E dove lo trovo io un hotel a buon mercato o per lo meno a prezzo ragionevole, in centro Milano? Se non fosse che pagano con svizzera regolarità, senza contestare neanche il recente aumento che gli ho fatto, li manderei cortesemente a quel paese e lascerei che si arrangiassero da soli.

Il telefono!

Accidenti è lui, lo riconosco, ha una serie di tre numeri uno in fondo. No, non posso rispondere! Cosa cazzo vuole? Ma chi lo conosce? Cosa pensa che ci possiamo dire attraverso una cornetta che non traduce il mio grufolare?

Mavaffanculo!

Mi ha ulteriormente rovinato la giornata, ho l’ansia, mi sto allagando di sudore freddo, sento di puzzare già come una fogna. Ho bisogno di una doccia.

Serie: OK, HO DECISO DI RACCONTARMI IN UN DIARIO


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Racconto molto francese. Per situazioni mi ricordi Pennac, il signor Malaussene: schiettezza urbana, una dolcezza brutale come quelli di Parigi, comunque dotati di un’ironia più unica che rara. Mi ha fatto ridere, sempre a labbra chiuse.

  2. “Dicono che avrei dovuto attivarmi almeno il giorno prima qualificandomi disabile. A parte che ‘disabili’ saranno loro. Ma come cazzo facevo che è stata una decisione dell’ultimo momento”
    Assurdo, cioè uno non può avere un’emergenza? 🤬