
Topexan e il Lupo Mannaro
Serie: SENZA DENTI
- Episodio 1: Dinamica semplice di un incidente complesso
- Episodio 2: Chi non salta in ambulanza morto รจ!
- Episodio 3: Welcome to Hospital
- Episodio 4: Il Primo Chirurgoโฆ non si scorda mai!
- Episodio 5: Un tranquillo corridoio di Paura
- Episodio 6: Il Presagio
- Episodio 7: Pensieri e Complessi
- Episodio 8: Topexan e il Lupo Mannaro
- Episodio 9: Tv in camera che sballo!
- Episodio 10: Il buongiorno si vede dal mattino
- Episodio 1: Super Slot!
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Ero in ospedale solo da poche ore e lโatmosfera era elettrizzante. Fossi stato un registra di film horror avevo giร abbastanza idee per girare serie tv e trilogie da far accapponare la pelle, semplicemente guardandomi attorno. Lโospedale รจ sicura fonte di ispirazione artistica.
Per sdrammatizzare, penso che un bambino nelle mie condizioni penserebbe subito ai tanti doni che avrebbe ricevuto lโindomani dalla fatina dei dentini. Con tutti i denti che ho perso, sarei stato sommerso dai regali! Da piccolo mio nonno mi portava nel giardino, mi faceva mettere il dentino in un buchetto sul muro e lโindomani magicamente al posto del dentino ci trovavo una monetina. Magari al risveglio mi sarei ritrovato una fila di denti placcati in oro zecchino!
Ritorno ai miei pensieri, poi attacco con i soliti 20 minuti di ansia, dolore e paura (genericamente definiti โmenateโ), poi cerco di concentrarmi nuovamente su pensieri piรน frivoli (genericamente definiti โcattazeโ), fanno bene allโumore e in un contesto del genere sono fondamentali alla sopravvivenza. Insomma, si preannunciavano notti allโinsegna della creativitร , riposo, divertimento e pasti succulenti. Dicono che se ci credi i tuoi sogni si realizzano. Vorrei crederciโฆ
Mi viene ancora in mente la storia dei complessi adolescenziali, oltre a alla medaglia dโoro per la faccia da Rigde (o anche mandibolone, mento a punta, faccia da Virus, etc.), ovviamente avevo anche la mia medaglia dโargento e quella di bronzo sul mio podio delle seghe mentali. Quei piccoli difetti che ti donavano il tocco finale di indecisione ad ogni rapporto con il genere umano, specie con il sesso opposto.
Cominciamo dal terzo posto, la sindrome di Topexan.
Quei brufoli bastardi e mastodontici (oltre che dolorosissimi) che ti si presentavano puntualmente il venerdรฌ sera. Ovviamente in fronte, su naso o sul mento. Piรน li guardavi e piรน si ingrossavano. Partivi con la tentazione di scoppiarli come palloncini, sapevi cosa sarebbe accaduto, provavi a resistere, ma poi cedevi. E il danno era fatto, da 5 millimetri di diametro diventava un vulcano da 1 centimetro, rosso, gonfio, pulsante. Ormai un essere vivente. Gli davo anche un nome, spesso era Girolamo. Bastardo!
Girolamo se ne stava li, bello tronfio e gonfio di benessere, piรน lo guardavo e piรน faceva incazzare. La serata si avvicinava, bisognava risolver la faccenda, mica potevo uscire con quellโessere mostruoso sulla faccia! Era allora il turno del dentifricio. Girava voce che uno strato di dentifricio sopra il brufolo lo facesse asciugare di brutto. Il tempo era poco per farlo asciugare, serviva aria per velocizzare il tutto, 30 secondi di getto dโaria calda del phon sarebbero bastati. Ma niente, lui si nutriva anche di quello, il dentifricio seccava, ma lui dentro sprizzava di salute!
Allora provavi con la bomba H per i brufoli, il Topexan! Chi non conosce il Topexan, schiere di ragazzini brufolosi ne facevano incetta nei supermercati. Quella miracoloso pomata che prometteva la pelle liscia come quella delle Barbie e Big Jim.
Allora insaponavi la faccia, poi sfregavi, sfregavi nella speranza che lui, Girolamo, si consumasse e al risciacquo. Sotto quella maschera di sapone denso ti aspettavi di riscoprire una pelle liscia e candida. Ma niente, โTopexan di merda!โ. Lui era ancora lรฌ che ruttava bollicine di sapone.
Poi leggevi dietro il flacone, che per funzionare bisognava applicarlo con costanza per giorni e giorni. Ma come facevo io a sapere giร di lunedรฌ che al venerdรฌ mi sarebbe spuntato il Vesuvio sulla fronte! Girolamo ride di gusto. Io impallidisco.
Cโera un ultimo disperato rimedio, il fondotinta della mamma, una piccola spalmatina, un velo di crema idratante Crema idratante, Cerca di Cupra, sopra per rendere il tutto piรน oucente e poi una preghiera affinchรจ il brufolo si mimetizzasse con la penombra del sabato sera. Alle luci strobo della discoteca si sarebbe confuso perfettamente. Pensavo.
Poi raggiunti gli amici, puntualmente il primo a salutarti ti diceva โ We ma cosa hai fato sulla fronte? Mammamia che brufolazzo, hai il ciclo?โ e la serata partiva con una marcia in piรน sul cambio dellโautostima.. Gli amici veri sono importanti.
Passiamo al secondo gradino, del podio dei miei complessi. Come lo chiamavo allora, cโera il complesso del Lupo Mannaro. Sono sempre stato molto peloso, nato anche di sabato sera con la luna piena, mi si addice.
Una fitta foresta di peli che mi ha ricoperto lโintero corpo a partire dalla tenera etร di 12 anni. In terza media ero lโunico della classe con baffetti e barbetta incolta. Quantomeno il Dio del Pelo mi ha graziato risparmiandomi la schiena, unico spazio glabro a parte, pianta dei piedi e mani e lingua, su quella un paio di peletti in piรน mi avrebbero salvato alcune situazioni spiacevoli.
Mi ricorderรฒ sempre una filastrocca creata in mio onoe da un compagno di Liceo nellโora di Epica โun Pelide Peloso nato a Pilo nel Peloponnesoโ, diciamo che ero un Ulisse Yeti.
Mi ricordo che nella squadra di calcio ero soprannominato Lupo, gli avversari pensavano inizialmente riferito alla mia ferocia e al mio agonismo, a volte questo mi faceva comodo. Poi dopo aver verificato che in partita ero una schiappa, negli spogliatoi, vedendomi in mutante per la doccia capivano tutto.
Mi ricorderรฒ sempre il giorno, in cui esasperato dal pelo sul petto e invogliato da una piccola dermatite che mi dava parecchio fastidio, decido di farmi una ceretta professionale. Sarei poi partito per il mare, facevo un poโ di palestra, avrei avuto un fisico da Adone. Pochi minuti, ventimila lire, via i peli e un fisico da Macho. Illuso.
Mi ricorderรฒ sempre la faccia dellโestetista che tolta la maglietta, mi fece sdraiare sul lettino prima del trattamento e mi disse subito โmammamia dovrei farti pagare un extraโ.
Poi iniziรฒ forsennata la tosatura. Sembrava posseduta. Con quella striscia maledetta di carta moschicida, prima la stendeva sul petto la scaldava e poi: โStrap!โ, uno strappo netto e feroce. Uno dietro lโaltro, manco la pagassero a cottimo! Sembrava indemoniata.
Il rumore era atroce, sembrava quello delle vecchie scarpe da tennis a strappo che si usavano da bambini, ma molto piรน intenso e cupo. Ogni strappo, un dolore lancinante. La striscia di carta man mano che lโestetista lavorava diventava sempre piรน simile allo zerbino di mia nonna (ad eccezione della scritta โbenvenuti in Calabriaโ). Il momento piรน brutto fu quando dopo una ventina di strappi, Io in preda al delirio, lโestetista esita un attimo, aspetta che io riapra gli occhi e mi dice โBene ora cominciamo la parte piรน dolorosaโ. In che senso ora cominciamo? Fino ad ora cosa รจ successo? Stavo svenendo.
Mi guardo allo specchio sul muro accanto e scopro che ho il petto completamente spelato ad eccezione di due aureole di pelo attorno ai capezzoli e una bella striscia sotto lโombelico. Mi sembrava di avere tatuato a peli sul petto lo Smile che 20 anni dopo va tanto di moda su Whatsup!
Questa scena mi ricorda tanto quella del film โ40 anni vergineโ, se non lo avete visto recuperatelo, รจ uno spasso e vi giuro che anche io ho avuto la grande tentazione di insultare a morte lโestetista dopo ogni strappo. La mai esperienza รจ stata antecedente al film, quindi credo che il registra abbia indubbiamente avuto rapporti con la mia estetista che ha spifferato il tutto. Non ci sono altre spiegazioni.
Insomma subisco il gran finale, ormai mi sentivo come Spartaco frustato a morte dai Romani. Alla fine del trattamento la ragazza mi sveglia ormai quasi privo di sensi, per resistere avevo gli occhi serrati e i pugni tesi, se mi avesse toccato in malo-modo, di reazione credo le avrei sferrato un pugno alla Tyson. Apro gli occhi, รจ tutto finito. Mi fa una spalmata di crema anti infiammatoria. โNe avrai bisognoโ mi dice.
Mi guardo allo specchio. Scopro di avere gli addominali! Avrรฒ aumentato di 2 centimetri il volume delle pelle ormai gonfia dalle frustate depilatorie, ma sembravo il fratello minore di Rambo. Lโestetista mi dice che per stavolta mi avrebbe fatto pagare la cifra standard, dalla prossima avrei pagato un extra. Pago. Le dico ok, e poi penso โcol cavolo che riprovo sta tortura, non ci sarร mai una prossima volta!โ, piuttosto mi faccio unโepilazione completa con il rasoio elettrico di mio padre!
Fine della divagazione. Fine dei complessi. A parte quelli descritti per il resto sono sempre stato un ragazzo pieno di autostima!
Il ricordo del mie petto gonfio si sgonfia. Ritorno in me, la mia faccia invece si gonfia sempre piรน, a quel ritmo in un paio di giorni avrei avuto un faccione come Spank o Doraemon. Non voglio pensarci. Ma ci penso. Continuamente.
Sia accendono le luci, tacciono le voci, e nel buoi senti sussurrarโฆ โNuzzi? Vuol venire con me?โ
Mi piacerebbe poter rispondere โGrazie, preferisco di no..โ Ma le mie preferenze non contano. Sta iniziando il primo giorno di ospedaleโฆ
Serie: SENZA DENTI
- Episodio 1: Super Slot!
Grande esempio di auto ironia. Alcuni passaggi come la descrizione del brufolo e lo strappo della ceretta hanno reso perfettamente lโidea. Roba da film demenziale (genere cinematografico dignitosissimo).
Be ti assicuro che quando ho visto “40 vergine” ho avuto piรน di un flashback.. ?
Beh, complimenti per il ritrovo della positivitร ๐
Solitamente sono le donne a cui si associano gli aspetti piรน vanitosi e quindi anche quelli piรน ansiosi, tipo il brufolo che appare sempre quando non deve e il coprirlo con il fondotinta della mamma, che fa tanto effetto strato 3D in brutto, e infatti io ho smesso da anni di usarlo, la pelle ringrazia ๐
Anche la ceretta รจ qualcosa che si รจ abituati ad associare piรน ad una donna, anche se gli uomini che la fanno sono parecchi, ma avere questa visuale, questa narrazione maschile, ci fa entrare piรน ampiamente nella pelle di un uomo che vive, seppur di striscio, i rituali femminili… ne nasce una visione esilarante e distante da quella abituale, in rosa, in cui, pensa un pรฒ, spesso in queste torture, ci si riesce anche a rilassare!
Grazie Marta! Si la positivitร รจ altalenante, come il fisico e l’umore. Ma diciamo che ce la metto tutta. Per le “torture” femminili a cui mi sono sottoposto. Bhรจ erano dettate tutte dall’insicurezza adolescenziale, che poi indubbiamente ha condizionato anche quella della maturitร ๐
Purtroppo parecchio… ;(
Ma diciamo che ne sto assaporando gli aspetti “positivi”
Interessante avere questi passaggi indietro e poter vedere la visuale anche di un uomo attraverso cose che si legano piรน ad una donna, solitamente.
Quanto manca alla fine?
Mi hai incuriosito molto con la tua frase ” la visuale anche di un uomo attraverso cose che si legano piรน ad una donna, solitamente” cosa intendi precisamente? Sai questa mio “opera” spero sia anche la cronaca di un cambiamento, crescita, mutazione. Insomma mi interessa parecchio sapere quali sensazioni si provano a leggermi… Grazie…