
Pasta e Fagioli
Serie: Il ricettario della nonna
- Episodio 1: Pasta e Fagioli
- Episodio 2: Torta di Mele e Noci
STAGIONE 1
Tommaso amava il cibo gourmet. Se avesse potuto permetterselo sarebbe andato in un ristorante stellato ogni sera. Ma forse il doversi conquistare il proprio posto al banchetto d’èlite lo rendeva ancora più speciale. ciò che amava di quei ristoranti che così tante persone vedono come ostentazione da super ricchi, era la capacità di creare un rapporto completamente nuovo tra consumatore e cibo. Il cibo diventava un’esperienza estetica; i membri del personale di sala non erano semplicemente camerieri, erano bardi che narravano storie di spezie che avevano viaggiato per chilometri e lottato contro condizioni avverse solo per regalare un inaspettato tocco di sapidità a un piatto; erano cantori della raffinata arte e del complicato equilibrio, precarissimo, che teneva insieme tutti i sapori nel piatto; erano ballerini, istrioni, giocolieri.
Sandro preferiva la classica tavola conviviale, dove l’abbondanza e la rusticità raccontavano sempre la stessa storia con ben poche variazioni. Ma, di tanto in tanto, assecondava quest’unico innocuo vizio di Tommaso; si sedeva dunque al tavolo, annuiva educatamente quando il cameriere sciorinava scioglilingua su reazioni di maillard e cotture sous vide, e mangiava cercando disperatamente di capire perché la foglia di melissa messa per così lo avrebbe dovuto (come aveva detto il cameriere?) sorprendere piacevolmente.
La pasta e fagioli rivisitata lo mise a dura prova perché, a vedere quelle pallette perfettamente modellate nel piatto con una riduzione-salsa-qualcosa di salvia sul fondo e altri ammennicoli impercettibili, davvero non aveva capito cosa si trovasse nel piatto. Ma il sorriso di circostanza gli si gelò quando vide il viso di Tommaso solcato dalle lacrime.
L’espressività di Tommaso assomigliava ai suoi piatti preferiti: impercettibile, raffinata, alla portata di pochi. Persino le persone a lui più care trovavano difficile leggere le sue emozioni; vederlo esternare così brutalmente i suoi sentimenti in un luogo tanto distinto era come vedere un unicorno. L’unica cosa sulla quale Sandro avrebbe potuto scommettere entrambe le mani in quel momento, è che una volta ripreso controllo di sé Tommaso sarebbe stato imbarazzato e irritabile, e avrebbe certo preferito che questo accadesse fuori dal locale.
«Il conto per favore.»
Avrebbe aspettato ancora un po’ prima di chiedere spiegazioni: arrischiarsi troppo presto a fare domande sull’accaduto avrebbe scatenato una chiusura a riccio totale. Il periodo era già abbastanza teso, non avrebbe scatenato una litigata per degli pseudo tortelli di pasta e presupposti fagioli.
Mentre accostava all’entrata del parco, Tommaso scese per aprire il box auto come faceva sempre. Poi salì direttamente in casa senza aspettare il compagno. Quando Sandro entrò nell’appartamento, la baby-sitter era stata già congedata e Tommaso era sotto la doccia.
Ecco, pensò Sandro, un’altra discussione evitata.
Una volta aveva trovato sollievo nella riservatezza del suo compagno, poiché aveva vissuto gran parte dei suoi giorni circondato da persone emotive, talvolta isteriche, che non si esimevano mai dall’urlarti in faccia come si sentivano; da un po’ di tempo a questa parte, tuttavia, un sordo malcontento cresceva sottopelle, apparentemente senza motivo. Davvero, motivo non c’era: avevano una bimba sana, erano una coppia solida, non nuotavano certo nell’oro ma non mancava loro niente del necessario e avevano ancora il lusso di poter commettere una pazzia di tanto in tanto. Era come una nausea ingiustificata: avrebbe fatto bene a entrambi svuotare lo stomaco e liberarsi, ma la verità è che non riuscivano ad andare oltre un conato che li strozzava e gli solleticava ancora peggio il disagio. Avrebbero fatto qualunque cosa l’uno per l’altro, tranne andare in quegli angolini bui dove una luce nera bollente e accecante si scaglia sulle proprie meschinità; quegli angolini bui dove bambini e innamorati non vanno volentieri, perché lì non si parla più di destino ma di caso e si torna ad avere paura del vuoto.
Si misero a letto, Tommaso fingeva di leggere mentre Sandro metteva su la convincente pantomima di un uomo che fa le parole crociate. I pensieri galoppavano, ma prima che il suo compagno potesse rompere il silenzio, Tommaso si alzò di scatto.
«Tesoro…»
Luce, rumori, il gemito seccato di una bimba svegliata nel cuore della notte. Sandro raggiunse la stanza di Maria, che si stropicciava gli occhi congestionati di sonno, fissi su Tommaso, che stava chino dentro l’armadio acchiappatutto – così nominato perché dentro ci avevano ficcato tutto quello che non era indispensabile ma non poteva essere buttato che non aveva posto in casa.
«Ah!» esclamò Tommaso afferrando un vecchio raccoglitore per poi precipitarsi in cucina. Sandro colse lo sguardo interrogativo e vagamente allarmato della figlia: «Non preoccuparti, papà è impazzito. Agli adulti capita».
Maria annuì comprensiva, poi scese dal letto e andò anche lei in cucina. Sandro, sconfitto dall’assurdità della serata, seguì il trotterellio della bimba. Entrambi si sedettero al tavolo della cucina mentre Tommaso, guardando compulsivamente una pagina del raccoglitore ogni cinque secondi, arraffava fagioli, pomodori, pancetta, pasta…
«Vuoi parlarmi di qualcosa?»
«No.»
«Ok .»
Era quasi l’una quando Tommaso servì pasta e fagioli ai suoi commensali ipnotizzati.
«È veramente buona.»
«È vero?»
«Meglio di quelle pallette da trentacinque euro l’una sicuro.»
Gli adulti si misero a ridere mentre Maria continuava lenta e costante ad attaccare la sua porzione. La risata di Tommaso continuò a lungo, fino a trasformarsi in un pianto singhiozzante e senza ritegno.
Sandro rimase di nuovo interdetto, ma solo per un secondo. Gli prese la mano e attese.
«È da quando è morta mamma che non la mangio. Quando l’ho trovata… aveva appena preparato pasta e fagioli. C’era l’odore in tutta casa quando arrivò l’ambulanza.»
Maria era affascinata e turbata dalle lacrime paterne. Sandro, invece, era sollevato.
«Tua mamma era una gran cuoca.»
«Sì è vero.»
«Ti voleva molto bene.»
Tommaso lasciò la mano del compagno per sparecchiare. Guardò la bambina soddisfatta che non avrebbe dovuto mai mangiare fagioli a quell’ora e sentì vecchi pesi alleggerirsi.
«Sì, lo credo anch’io.»
Serie: Il ricettario della nonna
- Episodio 1: Pasta e Fagioli
- Episodio 2: Torta di Mele e Noci
Una storia che mi ha incuriosito e, nel complesso, mi è piaciuta.
ti ringrazio, Melania❤️