
Amore a pagamento
Serie: Cinquanta Racconti
- Episodio 1: L’idraulico
- Episodio 2: Una sbronza colossale
- Episodio 3: Eva
- Episodio 4: Amore a pagamento
- Episodio 5: Irma
- Episodio 6: Un Natale di merda
- Episodio 7: Telefono erotico
- Episodio 8: La sconosciuta
- Episodio 9: Melania
- Episodio 10: Il dolore
- Episodio 1: La donna della domenica
- Episodio 2: Irina
- Episodio 3: Sandra
- Episodio 4: Scrittura creativa
- Episodio 5: L’assenza
- Episodio 6: Il ritorno alla strada
- Episodio 7: Il mistero della penna di Flaiano
- Episodio 8: Florentina
- Episodio 9: Andrea
- Episodio 10: La ragazza del killer
- Episodio 1: Sull’autobus di notte
- Episodio 2: Eugenia
- Episodio 3: A Casa di Loredana
- Episodio 4: Teresa
- Episodio 5: Gineceo
- Episodio 6: Addio
- Episodio 7: Denise
- Episodio 8: Ninna nanna malfamata
- Episodio 9: OF
- Episodio 10: I gemelli Murphy e il fantasma di Joyce
- Episodio 1: Il vino triste prima parte
- Episodio 2: Il vino triste seconda parte
- Episodio 3: Liturgia del desiderio – Parte prima
- Episodio 4: Liturgia del desiderio – Parte seconda
- Episodio 5: Non è successo
- Episodio 6: B-Movie
- Episodio 7: Francesca
- Episodio 8: La risata
- Episodio 9: Chi siamo quando nessuno ci guarda
- Episodio 10: Milano
STAGIONE 1
STAGIONE 2
STAGIONE 3
STAGIONE 4
Lei si faceva chiamare Lisa, ma il suo vero nome restava nascosto, un segreto protetto da quel sorriso enigmatico e da una voce che sembrava stanca, quasi rassegnata. Ogni notte era lì, sul viale Lorenteggio, tra lampioni rotti e palazzi che sembravano assorbire ogni sussurro, ogni promessa vuota. Lisa non era la più bella, non si vestiva in modo appariscente come le altre, ma c’era qualcosa nei suoi occhi – un’ombra che sembrava celare storie dimenticate – che mi incantò fin dal primo sguardo.
Innamorarsi di lei fu inevitabile. Forse perché Lisa mi guardava come se avesse già visto tutto il marcio di cui il mondo è capace, senza giudicare. Il suo viso aveva una bellezza insolita, non immediata: occhi profondi che non lasciavano trasparire quasi nulla, una pelle pallida, consumata dalle notti senza fine. Nei momenti di pausa, le scappava un sorriso, un gesto di umanità che sembrava contrastare con la durezza del suo lavoro. E io, nella mia solitudine, sentii che quel sorriso mi apparteneva.
Per lei, però, tutto si riduceva a una transazione: il suo tempo, il suo corpo, la sua attenzione erano concessi solo in cambio di denaro. Ogni gesto era calibrato, ogni sorriso dosato con cura. Ma c’erano attimi, fugaci come il fumo delle sue sigarette, in cui sembrava lasciarsi andare. Quelle sere al bar, dove parlavamo di cose che non riguardavano né me né lei, erano rare, preziose. Di solito, erano i suoi racconti che ascoltavo: frammenti di una vita vissuta tra clienti anonimi, tra sogni infranti e promesse mai mantenute. Quei momenti rivelavano un lato di Lisa che teneva nascosto, un lato che mi faceva pensare a una vita diversa, forse perfino felice, che lei stessa sembrava aver dimenticato.
Con il passare del tempo, non mi bastava più essere un semplice cliente. Lisa era diventata per me qualcosa di diverso: un’amica, una confidente, o forse solo un’illusione che alimentavo con disperazione. Volevo salvarla, anche se non sapevo da cosa. Ma la realtà del nostro rapporto era sempre lì, implacabile. Lei accettava il mio denaro senza domande, come se sapesse che quel bisogno, più che mio, fosse suo. Eppure, non si faceva illusioni – quello era il suo lavoro, e io ero solo una parentesi in una notte qualunque.
Quando i soldi finirono, si spezzò qualcosa tra di noi. Le serate nel mio appartamento, le sigarette condivise, le risate forzate, tutto aveva un prezzo. L’ultima volta che la vidi, Lisa non era più la stessa. Il suo sguardo, un tempo complice, ora era distante, quasi indifferente. “Rocco” mi disse senza alcuna emozione “se non puoi pagare, non posso restare.” Non c’era rancore, solo una tristezza inesorabile, come se sapesse che nulla di ciò che avevamo condiviso potesse durare.
Provai a spiegarle che i soldi non contavano, che lei per me era reale, più reale di qualsiasi altra cosa. Ma era inutile. Lisa mi guardava come si guarda un estraneo. Quel velo di complicità, quel sorriso stanco che un tempo mi aveva illuso, erano scomparsi, lasciandomi con il freddo della sua assenza.
Qualche settimana dopo, la incontrai di nuovo, in piedi sul bordo del marciapiede, il viso illuminato dalla luce artificiale di un lampione. Era con un altro cliente, le gambe accavallate, una sigaretta tra le dita. Quando i nostri sguardi si incrociarono, non c’era più traccia della donna che avevo conosciuto. Mi guardò senza riconoscermi, senza un briciolo di quella complicità che mi aveva illuso, come se io non fossi mai esistito.
Tornai a casa, presi una birra dal frigo e mi sdraiai sul divano. La stanza era vuota, come lo ero io. Avevo sperato, in qualche modo, che lei potesse essere la risposta a quel vuoto, che il suo amore – o l’illusione di esso – potesse riempire il mio bisogno di essere visto, compreso. Ma un amore che si compra è un amore che si vende. E quando non puoi più permettertelo, non resta niente.
Lisa non era mai stata mia. Era stata solo un’ombra, una promessa che avevo voluto credere. E le illusioni, come tutte le cose preziose, si pagano care.
Accesi un’altra sigaretta, e lasciai che il fumo si mescolasse alla notte che avanzava, inghiottendo ogni cosa.
Serie: Cinquanta Racconti
- Episodio 1: L’idraulico
- Episodio 2: Una sbronza colossale
- Episodio 3: Eva
- Episodio 4: Amore a pagamento
- Episodio 5: Irma
- Episodio 6: Un Natale di merda
- Episodio 7: Telefono erotico
- Episodio 8: La sconosciuta
- Episodio 9: Melania
- Episodio 10: Il dolore
Ciao Rocco! Un altro ritratto impietoso della solitudine umana. Freddo e caldo, al contempo. Cinico e malinconico. Mi piace questa natura ambigua con cui la voce narrante osserva la vita che lo investe. È una specie di abbandono. Uno zen nichilista.
Grazie di aver letto
Tra l’altro mio puro parere personale, il protagonista è uno di quei cazzo di falliti che non credo sapranno mai cosa sia l’amore. In un certo senso questo durante il racconto, ti lascia un sapore amaro che non vedi l’ora di levarti con un buon dolcetto magari al peperoncino. 🌶 👠👠 🌶
Rocco ai tempi era giovane.
Bello! Ha un buon inizio e un ottima fine. Se posso permettermi, direi che l’affermazione “un’ombra che sembrava celare storie dimenticate” cozza decisamente con “occhi profondi che non lasciavano trasparire quasi nulla”. Nel complesso mi è piaciuto, ti si legge in un batter d’occhio come bere un bicchiere d’acqua. Non è facile saper esser così potabili! Complimenti
grazie. riguardo alle due affermazioni, non hai torto: mi sono fatto prendere la mano.
Il tema che tratti è particolarmente delicato e molto di attualità. In altri autori lo abbiamo trattato e ci sono buon i racconti qui su Open. Dico buoni perché, come il tuo, accarezzano la realtà con quel tocco delicato di chi capisce, ma non giudica. Perché ci vuole rispetto, sempre, e dalle tue parole l’ho sentito. Bravissimo.
Mi imbatto adesso in questa serie di racconti che in qualche modo si legano tra loro attraverso un unico filo conduttore. È quello che faccio anch’io nella mia serie “anime rotte” e devo dire che il tuo modo di scrivere mi acchiappa. Partendo da questo racconto sono andato a riprendere gli altri, ti seguirò con piacere.
Grazie Francesco, spero di avere presto il tempo per leggere la tua serie.
Molto bello. Si potrebbe discuterne per ore ma preferiscono prenderlo così com’è senza necessità di capire, senza giudicare: una semplice, cruda e dolorosa testimonianza. “Ma un amore che si compra è un amore che si vende” è una verità semplice e devastante. Bravo!