AURELIA E AURELIO

Mi chiamo Aurelia. È davvero fuori dal comune che io, pur facendo la statale, ogni mattina prenda la provinciale. Dove lavoro è un comune per molti ignoto, anche quando lo ribadisco che è Noto. 

Noto è famosa – o meglio in questo caso nota – per la sua Cattedrale barocca dove lavora mio cugino, soprannominato “Rocco Barocco”, sagrestano famoso a Noto per vestirsi sempre alla moda, anche se lui preferisce Valentino quando suona le campane a morto, piano piano per non disturbare; è notorio anche a Noto: le campane disturbano gli  ignoti ed i meno noti cittadini (quelli noti sono una minoranza che non sa o non risponde), tranne il morto, l’unico noto che non risponde perché rimasto letteralmente senza parole. Altrimenti sarebbe un miracolo; e Noto diverrebbe ancor più nota, oltre che per la Cattedrale ed il famoso “Mago di Noto”, anche per il nuovo “Beato”: il “Miracolato di Noto”.  

Parto tutte le mattine con la mia piccola utilitaria, una Panda bianca: la macchina più prolifica d’Italia e non solo adesso che siamo in tempi di Pandemia; parto dal mio piccolo comune di San Corrado di Fuori – così piccolo che abito fuori le mura – anch’esso ai più ignoto, per dirigermi in direzione comune di Noto (provincia di Siracusa – Regione  Sicilia – Italia – per far chiarezza ai pochi che la geografia non serve, basta Google Maps). 

Percorrendo la provinciale penso ai tanti dipendenti regionali che transitano sulla stessa provinciale per recarsi al lavoro, sapendo di essere dei lavoratori fuori dal comune, per privilegi, benefit ed emolumenti. Quando discuto con i miei colleghi statali dei regionali siciliani, ogni volta mi sento dire:《Aurelia sei proprio una provinciale, non ti devi meravigliare, siamo pur sempre gli eredi dei Borboni e dobbiamo stare “zitti e buoni”. Noi statali non abbiamo nulla in comune con i regionali, a parte tu che condividi con loro la provinciale Sud》. 

Mio marito fa il “parastatale”. In che senso non l’ho mai capito; forse come portiere che blocca tutte le vie di fuga dei tanti statali inclini ad uscite non autorizzate per i loro porci comodi; così da porci  – noi statali – ad esempio tra gli scansafatiche per eccellenza, in quanto quasi tutti raccomandati da Sua Eccellenza: 

《Baciamo le mani, Don Calogero!》

Mio marito ha un’altra Aurelia. Lui si chiama – guarda caso – Aurelio, e ne è fiero. Aurelio, fiero della sua  macchina d’epoca, sempre tirata a lucido, percorre la provinciale facendosi notare per le linee d’altri tempi della sua Lancia, soprattutto a Noto dove la posteggia, vicino alla nota Cattedrale di Noto, il monumento indubbiamente più noto. 

《Mi tradisce con una più vecchia di me che non dimostra gli anni: con tutte le revisioni e i ritocchino in carrozzeria!》penso tra me; ma lo perdono perché non è un amore sensuale, è solo un amore “meccanico”. 

Nelle belle giornate di sole, qui in terra di Sicilia, Aurelio mi porta con lui sulla sua Aurelia. 

《Aurelia, monta dai sull’Aurelia. Facciamo una romantica gita fuori porta e non solo un giro di parole!》

Annuisco.  Appena accomodatami sul sedile: 《Aurelio, metti un po’ di musica leggera, anzi leggerissima, ma non di quei due Toy Boys di Colapesce e De Martino e nemmeno il solito Aurelio Fierro. Metti “la prima cosa bella” che ti viene in mente》.  

Aurelio: 《Giusto, metto i Maneskin》. 

Aurelia: 《Ma sei fuori  di testa?  Metti quella canzone che mi mette i “brividi brividi”.  Quelle voci mi emozionano tanto che poi mi vengono dei “lividi lividi!”》 

La Lancia Aurelia B24S era un modello nella versione Convertibile seconda serie del 1956.  

J’Adore il vento tra i capelli (oltreché il profumo), ma quella sensazione di libertà che si prova a qual buon vento mi porta? A sentire un piacere ineffabile che neanche Neffa con la sua signorina (dall’album “arrivi e partenze del 2001)aveva mai provato?   No!   È solo un evento dove il vento ha preso il sopravvento perché evidentemente soffiava diretto in faccia, e quindi sopravvento. 

Era “sì viaggiare” ” via col vento”, ma più che il film che ho visto ieri e che rivedrò domani o un altro giorno, si vedrà, mi ricordava tanto il film “Il sorpasso” con Vittorio Gassman alla guida di un’Aurelia ed anche una folle corsa sull’Aurelia (la strada statale n.1), anche se la provinciale siracusana non era proprio la stessa cosa, ma si sa, la fantasia vola!

Tornando con i piedi per terra – pur sfrecciando veloci sull’Aurelia – notiamo un cartello che ci avvisa:

 “La strada provinciale siracusana rimarrà chiusa dal km 57 al km 59”. Leggiamo poi un avviso con la motivazione:

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                 “Il Sindaco di NOTO rende noto a tutta la cittadinanza   (nota ed  ignota ovvero clandestina) che per la nota commemorazione del Milite Ignoto la circolazione subirà delle modifiche”. 

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Solo un Sindaco figlio di madre nota e di padre ignoto poteva immaginare una simile precisazione. I clandestini, si sa, percorrono abitualmente la provinciale; peccato che sono tutti stranieri e non sanno leggere l’italiano. 

Aurelia: 《Aurelio, prendiamo una scorciatoia. All’incrocio prendi quella strada comunale; è più stretta della provinciale ma comunque è a doppio senso, mi raccomando stai attento!》 

La strada, lo so, è pericolosa; la percorro anch’io qualche volta. Ma non ho paura perché per me tutte le strade sono buone per dei “doppi sensi”:《E voi li avete colti?》 

P.S. 

Ogni riferimentoal Sindaco di Noto è puramente casuale. Il Sindaco di Noto mi è totalmente ignoto 

e me ne scuso con questa doverosa nota.

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Discussioni

  1. Ho iniziato da un anno con scrivere piccoli testi ironici o battute dirette via whatsapp. Dopo un mese ho acquistato un tablet per poter arricchire le battute satiriche con foto scaricate dalla rete opportunamente sovrapposte, tagliate, modificate (circa 800). Infine ho iniziato a scrivere testi un po’ più lunghi (40). Dopo aver “molestato” parenti e amici sono stato “invitato” a mandare le mie “opere” da qualche altra parte. Così ho scoperto Edizioni Open dove i miei lavori, dimagriti da tutti gli abbellimenti estetici (colori, sottolineature, righi ingrandimenti, testi inseriti a fianco, sopra sotto puzzle d’immagini divertenti) rimanevano poca cosa ed in ogni caso sotto i 300 caratteri minimi. Così sto riscrivendo raddoppiando o triplicando i testi con lazzi. È un lavoro impegnativo (5 ore al giorno oltre ad idee appuntate per strada sul cellulare) perché per 42 anni non ho scritto mai niente e probabilmente si vede visti il confronto con i tantissimi talenti presenti nel sito. Finché avrò nuove idee scriverò con il mio stile tutto personale. Non è certo letteratura, è solo un gioco con qualche rimando all’attualità e a delle mie opinioni personali.

  2. Ciao Fabius. mi domando come fai. Hai un archivio con tutti i tuoi testi gia’ scritti da tempo, o non ci dormi la notte? Altrimenti, direi che, prolifico come sei ( nel senso della tua produzione di libriCK), hai una spiccata dote innata, e in parte costruita, per associare le parole con intelligenza. conoscenza e humor.