
I debiti
Serie: Ziu Pippinu
- Episodio 1: Don Sariddu
- Episodio 2: La famiglia di ziu Pippinu
- Episodio 3: I debiti
- Episodio 4: La stidda di ziu Pippinu
- Episodio 5: Alla villa di don Sariddu
- Episodio 6: Proposta indecente
- Episodio 7: Il nipote Peppi
- Episodio 8: Il nipotino
- Episodio 9: Quale soluzione?
- Episodio 10: Saretta, il figlio e la nuora da don Sariddu
- Episodio 1: La controproposta
- Episodio 2: Prede di don Sariddu
- Episodio 3: Saretta nella stanza da letto di don Sariddu
- Episodio 4: Atto finale
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Il nipote Peppi taliava a suo nonnu mentri che fumava con calma la sua pipa, lo vedeva inalari quel fumu comu se era aria, lo vedeva gòdiri mentri chiudeva gli occhi. Comu poteva essiri così impassibili a una situazioni tragica di un familiare? Del suo amato nipote? Comu poteva stari sereno?
Peppi sapeva che sua madre aveva fatto tante visite al nonnu, priannulu (pregandolo) di dari aiutu a tutti, anchi solo parlannu, era una voce importanti e non solo nella famiglia sua. Tante persone si fermavano vicino a dove si sedeva, chi una parola, chi un’altra, chiedevano consigli, conforto per le loro situazioni difficili, e iddu, a secondo chi era il suo interlocutori, rispondeva dando anche solo due parole di sostegno. Tante volte sua figghia Saretta, un po’ snaturandosi per quella fimmina ca era, mettento da parte il suo orgoglio, chiedeva allo ziu Pippinu di intervenire soprattutto per suo figlio Peppi. Ma so padri stava in silenzio religioso, e più lei parlava più lui si chiudeva.
— Potresti rispondere qualche volta, nun criri( credi)?—
— Saretta mia, to’ figghiu non ne ha combinata una giusta — disse ziu Pippinu rispondendo più per insistenza della figghia che per volontà di aiuto.
— È persu! Non riesce a tenere nemmeno la currìa (cintura) dei pantaloni. E tu lo sai.—
— Secondo te perché sono qua? Piacere?—
— Non è quello che cercate la soluzioni. Na vota sintii ( ho sentito) na storia, che se dai a uno un pisci lo sfami per un giorno, ma se ci impari (insegni) a piscari, lo sfami per sempri. Così è sta cosa, se diamo i soldi a quel giovanotto per i sa debiti, gli facciamo mali e assai, non ci sono pesci che bastano.—
— Papà, a situazioni è seria! —
— O sacciu. —
— Fai qualcosa. —
iIl nipote sapeva di queste conversazioni di sua madre col nonnu, e ora stava tentando iddu di persona. Ma Lu ziu Pippinu rimaneva della sua opinioni: non poteva aiutarlo!
—Nannu— dissi Peppi sedendosi per terra, nun si sa sopra cosa.
— Nannu miu… ni va della mia vita, della vita de ma figghi, di tua figghia, aiutami! — Tutto ciò lo disse pianu pianu taliando per terra.
— Don Sariddu è venuto a cercarmi, lo sai?—
— Immaginavo. —
— Debbo diri che è una persona corretta, ha preferito venire da me, anzi ha preso il tuo consiglio e iddu é venuto a parlarmi. Chissà perché ti ha dato retta, tu lo sai? Sapeva già la mi risposta, e allora perché è venuto? Mi ha cercato centomila euro… ahahah centomila! Così poco? Ho detto, lei non sa giocare a carte gli ho cantato in faccia. Perché con uno come mio nipote centomila euro si vincono in una sola serata, con un cugliuni del genere ci si fa ricchi. Ma don Sariddu a sapi longa! Vero? A mia chi me li devi dari centomila euro? Tu sai che io ho tutti questi soldi? Peppi, Peppi sei proprio un ingenuo. Sì, sicuramente hai preso dal padre, se avissitu un pilu di tua madri, saresti un’altra cosa, ma sei quello che sei. Ma non fari assolutamenti quello che don Sariddu ti chiede, caputu! Caputu! — disse urlando.
Il nipote si toccava la faccia. Passava la mano, comu a svegliarsi da un incubo. Aprire gli occhi e vedere che don Sariddu non esisteva affattu, che lui a carti non sapeva nemmenu giocare, che aveva un buon travagghiu ed era un uomo felici con la sua donna. Ma quella matina non venne mai. Restò nell’incubo.
— Iu..Iu..non ho potuto combinari tutto questo nannu!—
— Sabbinirica zu Pippinu, ogni tantu ne gudiemu e niputieddi, iu ci staiu iennu, sunu nu rialu ro Signuri.—
( Sabbinirica zu Pippinu, ogni tanto ce li godiamo i nipotini, io ci sto andando, sono un regalo del Signore).
Nel frattempo che passava, la signura Macarita dimostrò tutto il rispetto che aveva per Lu ziu Pippinu dicendo quella sacra parola che agli anziani siciliani si dici. Poi si alluntanò di prescia, perché non voleva disturbare più di tanto il nannu e suo nipote.
— E sì, signuruzza mia, u Signuri ni voli beni e ni manna a ognunu il suo nipote. Mi salutassi a sa figghia Milina, lo sa che la voglio beni come se fosse ma figghia. —
— Sarà fattu zu Peppi, bi salutu, giovanottu salutu anchi a tia. —
E mentri diceva queste parole scomparve dietro l’angolo di via Manzoni.
Serie: Ziu Pippinu
- Episodio 1: Don Sariddu
- Episodio 2: La famiglia di ziu Pippinu
- Episodio 3: I debiti
- Episodio 4: La stidda di ziu Pippinu
- Episodio 5: Alla villa di don Sariddu
- Episodio 6: Proposta indecente
- Episodio 7: Il nipote Peppi
- Episodio 8: Il nipotino
- Episodio 9: Quale soluzione?
- Episodio 10: Saretta, il figlio e la nuora da don Sariddu
Troppo bella questa serie, mi coinvolge ad ogni episodio.
Interessante notare come il dialetto siciliano abbia conservato la parola “travagghiu”, derivato dallo spagnolo “trabajo”, ovvero “lavoro”, e che è presente anche in alcuni dialetti lucani, dove, però, sta ad indicare qualcosa di inaspettato e di faticoso da accettare.
Grazie Giuseppe, sì, abbiamo molte parole nel nostro dialetto/lingua di provenienza spagnola, come del resto di tanti altri paesi. La dominazione spagnola ha lasciato tanto, così per esempio quella araba. E tanto altro. Grazie sempre Giuseppe.