I turisti e zu Pippinu

Serie: Picciuotti adolescenti


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Aspettando gli amici il nostro protagonista si accorge lo scorrere della vita di mattino presto.

«U dutturi Pinna!» disse poi verso il muro «e a chi potevano presentari sti signori.»

«Picchì, nun ci piaci?» rispose l’arruffato. «Pi mia è u miglior politicu ro sud.»

Il fumatori non si voltò neppure. Continuò a taliari u manifestu e rispose:

«Questioni di pila è! Più sono ricchi e più vengono alliccati questi signori, e poi, mah, il miglior politicu? Vossìa nun sapi chiddu ca rici.»

Il baffuto si girò la testa e taliò con disprezzu il suo vicinu.

«Dumani vinissi cà e si lu viri inveci di dire minchiati, e vedrà quante cose importanti ci usciranno dalla bocca. Ma lei è di qua?»

Il fumatori ancora non si voltava versu u baffuni. Dissi a sua.

«Certu! Iu sugnu da zona alta, dovi questi individui nun troverannu mai spaziu. Quanti anni ha lei? Iu sugnu tanto grandi da ricordari u dannu che feceru nella zona mia. Quello è statu un partito ladro, ci ha portato via la dignità. Noi autri avevamu la testa alta quannu camminavamo, eravamo fieri dei nostri patri e dei nostri nonni, questi sì che avevano onorato il nostro paese, con il sangue ci avevanu regalatu la libertà, la dignità di cittadini. Le cose per un bel pò di tempo funzionaru. Poi, incominciò l’era di questi signori, e molte persone si vendettero anche l’anima pur di ottenere qualche cosa. Un partitu basato sullo scambio, se ne futtunu della qualità, dell’intelligenza, delle capacità che i giovani hannu, no, loro talienu l’elettori, tu mi dai il voto e noi, vediamo cosa possiamo fari, se la vendevano anche cara, vediamo se possiamo sistemare il giovanotto! Mi raccomando, una bella X su questa faccia. A mia mi fu detta sta cosa. La dicevano a tutti poi, intanto ti offrivano di tutto, posti al comuni, alla provincia, al ministeru, ovunqui, tutti sistemati. Mi deve crediri, a mia mi dissero, guardi che riusciamo a capiri se lei non fa il suo doveri. Questi pezzi di merda!»

Il baffuni duranti quelle paroli si sentì trimari i peli sopra il labbro, propria li vedeva nervosi, agitarsi, così come era lui, agitato e anche un po’ sudato. Non solo voleva subbitu rispondiri a quel paesanu del cazzo ma propria gli prudevano le mani. Era coi pugni chiusi, la bocca serrata e gli occhi arrossati. Il fumatori, dopo aver fatto la sua arringa, si girò finalmente versu il baffuni. Si accorse subbitu del pericolo che stava correndo, tolse l’ancora e salpò versu altre persone lì vicino. Il baffuni sbruffò così forte che mi arrivò addosso una furiata di vientu che tuttu sommatu mi feci piaceri.

Ogni tantu mi furriavunu gli occhi, taliavo a destra e a manca, ma amici miei o avieunu sbagliato piazza, forse non c’eravamu capiti, oppure, a cosa più facili, ancora dormivano. Taliava tutta a piazza. Quasi a mità strada c’era una casuzza umile, piccolina, avìa i mura gialli, parìa una bomboniera. Era una casa che avìa visto altre volte, ma quella mattina mi sembrò più bella. Spiccavano le tapparelle verdi, era un azzardo ma a mia avviso si intonava tutto. Nella parte bassa, peccato, era rovinata dalle pedate di ragazzini (quanto siamo bastarduna !) e quindi era caratterizzata da una striscia niura, e se uno avìa un po’ di fantasia, la poteva concepiri come un colpo di pennello artistico. Quella casa era famosa. Davanti stava seduto un vicchiareddu, lu zu Pippinu, io vidi tutta la cerimonia di assittata che ogni giorno iddu facìa. Lo vidi uscire, già a quell’ora, piano piano da casa sua, anzi prima vidi una sedia che sembrava stare da sola all’impiedi. La vidi spuntari, un po’ si appoggiava per terra, un po’ si alzava con difficoltà, io immaginai subbitu che da lì a pochi secondi avrei visto il vecchietto più famoso della città. Non furono secondi, ma ci vollero due minuti prima che la faccia, un po’ stanca, dello zu Pippinu affacciassi nella piazza. Veramenti lui si poteva assittari anchi dall’altra parte della casa che dava verso il corso Principessa Maria del Belgio, ma, non lo so, forse per l’orario presto, scelse di stare a taliari a piazza San Giovanni. In effetti c’erunu tante persone, anzi, c’eravamu tante persone. Ebbi l’istinto di alzarmi e andare vicino a lui, ma avìa un bruttu vizio, sputava peggiu di un lama e fumava la pipa, che vi devo dire, facìa una puzza di tabacco e gettava un sacco di fumu, peggio di una ciminiera di Priolo. Semplicementi iu lo taliava con ammirazioni. Quel vecchietto avìa almeno 95/96 anni e, mischinu, a volti si trascinava, ma tuttu sommato era un anziano lucido, intelligente e valoroso, almeno così mi diceva sempri ma patri. La sua storia forse un giorno ve la raccontu, vi dico solo che ne vide di tutti i culura poverettu, però rimasi una persona rispettata. Era comu un saggio. Tutti si toglievano il cappello appena passavano davanti a lui, e poi, noi autri erumu tutti contenti, perché era parenti di uno di noi, e per noi autri era un vanto. Noi autri siemu amici dello zu Pippinu, gridavamo. Ah sì? Ci rispondevano. Qualcuno aggiungeva: «ora na minamu!» Ma erunu quelli che non capivano niente di certi valori, persone che non conoscevano beni allo zu Pippinu.

«Avissitu un pilu di iddu forse faresti compagnia al neurone stanco che hai nella tua testa di minchia!» rispondevamo per le rime.

Appena si assittò, una sputazzata feci voltare due turisti che erunu al caffè accanto. Un uomo di mezza età, con pantaloncini fiorati e una maglietta gialla canarino, sembrava na margherita, e lei, sempri in pantaloncini ma corti, ma corti, che lasciavano vedere le natiche quasi per intero, era na bedda fimmina. Certu, iu appena visti quel ben di Dio mi fermai di respirari, taliava quel culo muoversi in fretta e dondolando con destrezza e bellezza lasciare quel bar per allontanarsi dallo zu Pippinu. Rimasero con mezzo macallè nella bocca senza riuscire a dare nemmeno un morso. Si taliaru con spaventu, cosa era stato? Dissero i loro occhi, un tuono? Non putìa esseri, la giornata era bella.

Serie: Picciuotti adolescenti


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Discussioni

  1. Ma è lo stesso ziu Pippinu dell’altra tua serie?
    Se così fosse allora sarebbe un valore aggiunto, perché mostrerebbe due storie distinte che si svolgono nello stesso luogo e nello stesso tempo.
    Piaciuto molto. 👍