Il figlio invisibile
Luna si era sempre impegnata affinché passasse inosservata, così da poter provare le proprie emozioni liberamente. Crescendo, superando l’adolescenza, si era però accorta che questo sua abilità di sapersi rendere invisibile, quasi come indossasse un mantello magico, le era costato molto.
Luna adesso ha 25 anni e quel mantello, per quanto si sforzi, non è più in grado di rimuoverlo, quasi come se fosse ormai diventata la sua seconda pelle. Ogni giorno infatti si promette di rimuoverne un piccolo pezzo, per riuscire in futuro a scoprirsi totalmente, ma raramente ci riesce e quelle volte in cui effettivamente è in grado di strappare via un centimetro di quel mantello, se ne pente.
“Oggi dirò come mi sento” ripete per l’ennesima mattina, quando ancora si trova nel letto e tutto le sembra possibile. Ma il suo stato d’animo cambia già nel momento in cui i piedi toccano terra.
Ennesimo giorno, ennesime emozioni.
Luna già durante i primi anni delle scuole elementari aveva appreso che, se in casa non avesse dato problemi, nessuno l’avrebbe disturbata, e così si è sempre impegnata in qualsiasi cosa facesse, che a quell’età principalmente si trattava dei compiti da fare. Ciò che la facilitava in questa sua missione di invisibilità era il fatto che non fosse figlia unica, aveva infatti un fratello maggiore a cui andavano tutte le attenzioni, sia in quanto primo figlio sia perché i compiti non li avrebbe mai fatti da solo, motivo per cui la madre ogni giorno si sedeva al suo fianco ad aiutarlo.
Amava molto il padre, come quasi ogni figlia, lo idolatrava, ma lui spesso – per non dire sempre – era assente per lavoro. Ciò che lei però ha fatto per tutta la vita è stato perdonarlo per queste sue assenze, nonostante a ogni “papà sai che classe frequento?” rimanesse delusa della risposta, perché la sua assenza era tale anche quando fisicamente si trovava a casa.
Terminate le elementari non solo doveva affrontare il salto verso una scuola da “grandi”, ma ciò con cui ha dovuto fare maggiormente i conti è stato il bullismo. Le risate, le prese in giro e le cattiverie tutt’ora le ricorda e quelle ferite ancora non si sono rimarginate. Il motivo era veramente sciocco, da far quasi sorridere, ma che le causava un disagio non indifferente durante quegli anni e che, a dirla tutta, tutt’oggi le crea disagio. Infatti veniva derisa per la sua peluria, poco femminile e sicuramente strano per una bambina di 11 anni. Luna scoprirà solo a 19 anni che tutto ciò fosse causato da un problema ormonale.
Passava i pomeriggi a piangere e a sentirsi inadeguata, soprattutto perché nonostante le suppliche la madre non le consentiva di andare da un’estetista così giovane.
Così come sono iniziate, in realtà, anche le medie sono terminate e la piccoletta era decisa ad iscriversi ad un Liceo, per dimostrare ancora una volta di potercela fare tutta da sola.
Ha odiato quegli anni, con tutto il suo cuore. Si è sentita costantemente stupida, ma non poteva parlarne con nessuno, doveva riportare bei voti per ricevere delle attenzioni. E così si è impegnata ogni giorno, per 5 anni, per dimostrare di valere qualcosa. Il risultato non solo sono state delle crisi di nervi a 16 anni per uno stupido compito di latino, ma ha piuttosto ottenuto l’effetto opposto: nessuno, professori inclusi, capiva il suo valore.
Col senno di poi, del giudizio di cinque 60enni frustrati, se ne sarebbe fregata.
Ciò che ha sempre caratterizzato l’esistenza di Luna era la sua capacità di farsi piccola, così tanto da sparire, o almeno agli occhi degli altri lo era. Questo era conveniente nella sua “casa”, dove ogni giorno doveva affrontare urla, piatti volanti e qualche schiaffo tra quelli che tecnicamente erano i suoi genitori, coloro i quali teoricamente hanno il compito di proteggere. Ed è così che è diventata adulta in fretta, è così che ha imparato che farsi piccola, che rendersi invisibile, non bastava, perché così gli altri non l’avrebbero notata, ma lei sarebbe sempre stata lì col suo dolore. È così che ha iniziato a pensare che morire, forse, sarebbe stato un regalo. Per lei e per tutti. Ma il coraggio non lo hai mai trovato e così ogni giorno pregava, pregava a una qualsiasi ed eventuale divinità di portarla via da quel mondo che evidentemente non le apparteneva. Da quel mondo che per lei non aveva mai avuto una carezza, ma solamente schiaffi, gli stessi che risuonavano nella cucina di casa sua.
Della sua realtà, della sua incapacità di compiere un gesto indubbiamente arduo per quanto desiderato, non ne ha mai parlato ad anima viva. E nonostante oggi Luna sia qui, il suo desiderio non è svanito e ogni sera si fa piccola nel suo letto e tra le lacrime prega di non svegliarsi più, di non dover più affrontare una giornata come tutte le altre.
Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
In questo tuo brano, penso che la rabbia sia in una gabbia con la porta aperta.
Questa metafora del mantello dell’invisibilitá mi colpisce e mi commuove se penso che sotto di esso cerca nascondiglio un’anima così bella e pulita che non vuole farsi piccola nel proprio letto, ma semplicemente alzarsi e vivere la vita là fuori, che spaventa ma che è bellissima. Solo che Luna non lo sa. Non lo sa, forse, perché nessuno glielo dice mai o forse perché quando qualcuno lo dice, la piccola Luna si chiude le orecchie. Il segreto sta nel fatto che un giorno sarà proprio lei a dirlo a se stessa, che la vita è tante cose e va, prima salutata e poi vissuta. Ti mando un grande abbraccio e continua a scrivere così che noi possiamo continuare a leggerti
Ti ringrazio per queste bellissime e dolcissime parole!
Carissima e dolcissima Luna dove trovare le parole per alleviare quel dolore che pervade il tuo racconto? Vorrei dirti che non tutto è come lo vedi che le persone che sanno dare un sorriso, una carezza, un gesto di sana solidarietà ci sono e che forse, prima, erano come te: invisibili. Alza il tuo grido d’aiuto e sono sicuro che una mano che ti accompagni la troverai. Cara Vale, mi sono permesso di rivolgermi alla tua creatura, perdonami. Apprezzo ciò che hai scritto e vorrei che tutte le Luna che popolano questo nostro strano mondo avessero il coraggio di rivelarsi e comprendessero nel contempo la meravigliosa unicità che ognuna, in maniera diversa, rappresenta.
Apprezzo moltissimo il rivolgersi a Luna e ti ringrazio, sicuramente presto troverà il suo coraggio