Il giro in lanterna della goccia Sary
C’era una volta una goccia piccola e curiosa che, abitava nelle acque del mare salato di Pamala con mamma Rugy e papà Shake. Sary era ancora piccola per frequentare la scuola della maestra Gocciola e così, passava le giornate interrogando mamma e papà, e, talvolta per inseguire la sua curiosità si cacciava nei guai.
<Ma perché la luna esce solo di sera?> chiedeva Sary fissando il cielo che, da sempre lo affascinava.
<Tesoro mio…la luna e il sole hanno il compito di illuminare la Terra e così, visto che, la giornata è lunga, la luna esce solo di notte, così di giorno si riposa. E lo stesso vale per il sole, illumina con i suoi raggi di giorno e, di notte se ne va a dormire> rispose mamma Rugy un po’ assonnata.
<Ho capito!> replicò Sary che, non era ancora pronta per dedicarsi al sonno.
<E, perché…> intanto pensava alla prossima domanda.
<Ora è tardi…ed è ora di dormire…Buona notte> precedette mamma Rugy rimboccando il leggero lenzuola alla piccola goccia, rassicurandola con il consueto bacio.
Ma quella notte, Sary non aveva sonno, continuava a fissare il cielo stellato pensando alle migliaia e migliaia di curiosità che vagavano nella mente.
<E perché le stelle splendono solo di notte e non, anche di giorno?> commentava ad alta voce.
Poi, ad un certo punto, le parve di avere visto una stella cadente, così scese di corsa dal lettino per precipitarsi alla finestra.
<Ma, dov’è andata? Eppure era una stella cadente…dovrebbe galleggiare sull’acqua. Ma, dov’è?> continuava inquieta Sary, guardando a destra e a sinistra, sopra e sotto.
<Oh no> Sary pensò al peggio <sarà una stella piccola come me, che non sa nuotare. Devo buttare subito in mare un salvagente, così riuscirà stare a galla> meditava premurosa.
E invece, innanzi a lei, stava passeggiando una lanterna luminosa. Entrambe si fissarono senza proferire parola.
<Ma, tu…cosa sei?> chiese un po’ spaventata Sary <non ho mai visto una stella così grande. O forse no…Ah, ci sono: sei un pianeta?!> parlottava facendo ipotesi, senza lasciare il tempo alla lanterna di rispondere.
<Non sono, né una stella, né un pianeta> rispose affaticata la lanterna.
La piccola goccia frugava nelle sue conoscenze, persino nell’angolino più nascosto ma, questa volta non riuscì ad essere assillante come il suo solito.
<Sono una lanterna e, mi chiamo Luce> si presentò <mi hanno liberata in cielo, per portare a destinazione il desiderio di un bambino sfortunato e, purtroppo a causa del forte vento sono caduta nel mare Pamala> disse sconfortata la lanterna.
<Se vuoi ti posso aiutare io> si offrì entusiasta la goccia Sary.
<Sai per caso volare?> chiese sarcastica Luce.
<Beh, no…però, se mi insegni, posso volare> rispose Sary lanciando l’idea.
<Facciamo che, tu torni a dormire e, io me ne vado per la mia strada> salutò un po’ sgarbata Luce ma, Sary era decisa ad aiutare la lanterna. E così…
<Ooplà…tàtàn…eccomi qua!> si annunciò Sary a bordo della lanterna.
<Sei proprio una testona> disse scocciata Luce.
<Ehm, si lo so. Me lo dice sempre anche la mia mamma> confermò la piccola goccia.
La lanterna Luce aveva capito che era inutile stare a discutere dei pericoli che avrebbero incontrato e così, visto che, aveva già un desiderio da esaudire, tanto valeva fare felice una dolce gocciolina.
Mentre erano in volo, Luce le illustrò l’itinerario <dobbiamo portare il desiderio di Giacomino alla grotta dei sogni>.
<Che bello, potrò vedere da vicino la luna e, le stelle> pensava eccitata Sary.
La lanterna Luce iniziava a sentire il peso del lungo lavoro che, da molto tempo svolgeva. Mise da parte l’indifferenza e cercò di essere più affabile con Sary.
Stranamente per tutto il viaggio, la gocciolina non bersagliò di domande Luce, era troppo affascinata da quella nuova esperienza e, decise che, da grande avrebbe voluto fare l’astronauta per portare alla grotta dei sogni i desideri di tutti.
Finalmente Luce e Sary arrivarono a destinazione.
<E ora cosa facciamo?> chiese Sary perplessa guardandosi attorno aspettandosi forse, un paesaggio fiabesco.
<Poniamo la lettera di Giacomino e, se la grotta si illumina, significa che, il desiderio del nostro amico verrà esaudito> replicò Luce aiutando la gocciolina a scendere.
<Ma, non possiamo leggere cos’ha scritto Giacomino?> chiese invadente Sary pronta a prendere la letterina.
<Le lettere altrui non si leggono. Non te l’hanno insegnato che è maleducazione?> rispose sconvolta la lanterna.
<E se la grotta decide di non fare felice Giacomino?> chiese preoccupata Sary.
<La grotta non ha mai deluso nessuno…dobbiamo solo aspettare> aggiunse Luce che, invitò la gocciolina a salire a bordo.
<Guarda Luce…si è accesa> esultò Sary.
<Già…ed è una luce fortissima!> disse la lanterna.
La missione era stata compiuta e Luce invitò la gocciolina a salire a bordo. Tra poco sarebbe arrivata l’alba portando con sé un nuovo giorno e, la lanterna non poteva essere ancora girovaga, altrimenti i raggi del sole l’avrebbero sciolta.
<Sai, mi sono divertita molto a fare questo viaggio con te. E’ fantastico viaggiare tra le stelle> ringraziò Sary un po’ triste, non lasciando indifferente la lanterna.
Da allora, ogni qualvolta la lanterna Luce veniva incaricata di andare alla grotta dei sogni, sarebbe passata a prendere la gocciolina. Fu così che, a poco a poco Sary imparò a navigare da sola nel cielo seguita da Luce e, solo quando era una goccia adulta a tutti gli effetti, la lanterna Luce cedette il suo compito di porta sogni!
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