Il ritorno dei ribelli 

Serie: La luna che risplende nella notte


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Selina incontra Albain Della Ville che si rivela essere Lukas, amico d'infanzia del fratello defunto. Nel frattempo Lantis continua a monitorare la famiglia Welmart. Finito il banchetto, il Principe e la Principessa hanno un incontro inaspettato nel cuore della notte..

Lantis si alzò improvvisamente, o meglio ci provò, ma il suo corpo esausto non glielo permise, così si limitò a sollevare il busto e rimase seduto sul suolo, con aria impassibile, come se fosse stato sempre quello il suo intento, rimanere seduto. “Cosa ci fate qui?” Chiese saltando ogni tipo di convenevole. “Vi porgo i miei saluti, Vostra Altezza. La vostra guardia mi ha chiesto di riaccompagnarvi nelle vostre stanze” rispose lei con la sua solita compostezza.

“Maledetto Randal” pensò lui. Il Principe non voleva farsi vedere in quelle condizioni né tantomeno ricevere aiuto da una Welmart. Si distese di nuovo per terra e, senza nemmeno rivolgerle uno sguardo, disse: “Non è necessario, ho intenzione di rimanere qui, ritornate pure nelle vostre stanze”. Selina si inchinò per porgere i suoi saluti, nonostante sapesse che nessuno la stava guardando, e si allontanò. Il Principe sentendo il suono dei suoi passi farsi più distante, si rilassò e, mentre pensava a come punire la sua guardia, si addormentò.

Passò un’ora e si risvegliò, era ancora notte.

Si alzò subito, le sue forze erano tornate, e la vide da lontano: la Principessa Consorte in piedi, mentre osservava la luna, da sola.

“Che cosa ci fa ancora qui?” Pensò ad alta voce e si diresse verso di lei. La ragazza, sentendo dei rumori alle sue spalle, capì che si era svegliato e se ne andò via. Lantis rimase a fissare la schiena di Selina, ancora confuso dalla situazione.

“La Principessa Consorte ha vegliato su di voi per tutto il tempo…” Disse Randal sbucando fuori dal nulla. Il Principe gli lanciò un’occhiataccia e si incamminò verso il suo palazzo; prima di abbandonare il campo di allenamento si girò verso la direzione di Selina, ma ormai la sua figura non si vedeva più, osservò la luna e, senza dire una parola, riprese a camminare.

Passarono settimane e finalmente ci furono notizie da sir Busken, notizie che portarono il caos più totale a Palazzo.

“Vostra Maestà, il vostro umile servitore ha fatto ritorno dalle terre del confine, tuttavia…” – l’uomo fece un respiro profondo prima di continuare – “sono desolato, ma temo che si tratti dei Briganti Rossi!”

Il Re si alzò di colpo mentre tutti i presenti dell’assemblea, sconcertati dalla notizia, iniziarono a mormorare tra di loro.

I Briganti Rossi erano un gruppo di ribelli che in passato mandarono in panico l’intero regno, saccheggiando e uccidendo più di qualche nobile, tra cui Eugene Welmart.

“Silenzio!” – esclamò Re Amedeus – “Ti ho mandato lì per far luce sulla scomparsa di alcuni uomini e il tuo rapporto riguarda un gruppo di ribelli che non dovrebbe più esistere?” “Quando sono giunto alla residenza del governatore Fubert, l’ho trovato senza vita, sul suo corpo vi era attaccato questo…” Sir Busken si inginocchiò e con mani tremolanti tirò fuori un manifesto, scritto di rosso. Lantis lo prese.

“Povero il nostro Regno, guidato da un re cieco e sordo, incapace di vedere il sangue del popolo e di ascoltare la sofferenza della gente. Cieli che osservate questo scempio, punite i nobili corrotti e togliete la corona a quell’uomo indegno, solo così Fort si potrà salvare”

Non lo lesse ad alta voce, mai avrebbe potuto pronunciare parole tante blasfeme davanti a suo padre, così lo consegnò al Segretario di Stato che ne riportò il contenuto.

“È inammissibile!” “Questo è alto tradimento!” “Bisogna fare subito qualcosa!” Commentarono i nobili a gran voce.

“Primo Ministro…” – disse il re – “sono sicuro che tu più di chiunque altro saprai risolvere questa faccenda”.

“Ai vostri ordini” rispose Johan Welmart.

L’assemblea finì e la notizia della ricomparsa dei Briganti Rossi si sparse per tutto il Palazzo…

“Vostra Altezza, vi sentite bene?” chiese Chloé con sguardo preoccupato mentre porgeva una tazza di tè alla padrona. Selina da quando aveva sentito la notizia non aveva detto nemmeno una parola, era rimasta tutto il tempo seduta sulla sua scrivania con lo sguardo perso nel vuoto.

Lily si avvicinò alla Principessa, si inginocchiò e le strinse dolcemente le mani “Vostra Altezza, non vi preoccupate, andrà tutto bene…”

Selina si girò verso di lei e disse “Lily…voglio vedere Eugene” mentre iniziò a versare lacrime silenziose. La fedele serva tirò fuori un fazzoletto per asciugarle le lacrime, mentre la altre domestiche abbandonarono le stanze.

“È stata una sorpresa vederla piangere, di solito è sempre così composta e impeccabile” “Mi si spezza il cuore a vederla così!” Commentarono tra di loro. “Silenzio! Come osate parlare di Sua Altezza, la Principessa Consorte? Ricordatevi che la servitù a Palazzo non vede, non sente e non parla!” Le rimproverò Chloé con tono severo.

Nel frattempo la Principessa prese il fazzoletto e lo aprì, al suo interno c’era scritto: “fra tre giorni nel luogo dove imparaste a volare”.

“Insolente come sempre, Lukas” commentò Selina tra sé e sé, poi si asciugò le lacrime con la mano e bruciò il fazzoletto…

Serie: La luna che risplende nella notte


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Discussioni

  1. Credo che Selina abbia riconosciuto nello sposo un’anima simile alla sua. Probabilmente, lavorando assieme, potrebbero essere linfa vitale per un regno in preda alla corruzione e agli interessi della nobiltà a scapito di quelli del popolo. Rimane da accertare la posizione di Lukas in tutto questo.

  2. Nell’episodio, capisco la freddezza di Selina ma la totale insofferenza del Principe ancora mi sfugge. Chissà se cambierà quando Lukas si farà più insistente o la minaccia dei Briganti più pressante