La creazione

Serie: Il cammino dell'Angelo.


Ogni essere umano viene al mondo per adempiere ad uno scopo ben preciso.

Tale scopo deve solo essere trovato e perseguito.

Questa è la storia di un uomo che aspirò al potere supremo…  Buona lettura.

Luciano Malderi nacque il 28 Ottobre del 1998 in un piccolo paesino della provincia di Parma.

La madre Rosa Lazzi e il padre Michele Malderi ricoprivano due cariche importanti all’interno dell’ambito imprenditoriale possedendo e dirigendo una delle maggiori agenzie immobiliari del tempo.

L’educazione ferrea impartitagli dai genitori permise a Luciano di padroneggiare l’uso della parola sin dalla tenera età di 8 mesi e di intraprendere la carriera scolastica due anni in anticipo rispetto all’ordinarietà delle cose.

Luciano fu da sempre una persona solare sin dalla tenera età. Parlava con tutti, aiutava chiunque ne avesse bisogno ed era disposto a tutto pur di vedere i suoi amici sorridere. Era buono, forse troppo.

Ovviamente durante il periodo delle scuole elementari e medie, Luciano eccelleva in ogni materia sbalordendo i suoi insegnanti, ma al contempo generando invidia nei cuori dei suoi compagni.

Per quanto potesse essere intelligente, il povero bimbo fu da subito preso di mira.

Se dai professori veniva chiamato “genio”, “prodigio”, d’altro canto i bambini lo deridevano chiamandolo “stramboide”,”perdente”. Tutto questo gli fece male. In poco tempo venne lasciato solo, deriso e boicottato da tutti coloro che lo circondavano e a cui lui voleva bene.

La situazione peggiorò ulteriormente quando compì 12 anni. Il giorno del suo compleanno alcuni ragazzini lo circondarono dinnanzi all’entrata della sua classe situata in fondo ad un lungo corridoio, minacciandolo di picchiarlo se non avesse dato loro i soldi per comprarsi la merenda. Luciano impaurito raccolse le sue forze, si fece coraggio e rispose loro:

” Cosa vi ho mai fatto per meritarmi questo, perchè mi trattate così?!  ” 

Appena completò la frase uno di loro probabilmente infastidito dalla risposta, lo prese per il collo e sbattendolo contro il muro esclamò:

“Uno strambo come te deve solo stare zitto, di ciò che pensi non m’importa , mi interessa solo quello che posso prendere da te! Renditi utile e dammi quello che voglio.”

In quell’esatto istante qualcosa in Luciano cambiò…  Mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime, la luce dentro di lui si spense venendo inglobata da un sentimento oscuro, tetro, corrotto.

Imparò cosa vuol dire provare odio.

Diede loro ciò che volevano e si allontanò barcollante verso il bagno con lo sguardo volto verso il pavimento. Percorrendo il corridoio sentì che qualcuno lo stava silenziosamente seguendo. Si girò e vide una ragazzina che arrossendo si diresse a passo svelto verso di lui abbracciandolo con forza.

Il suo viso si illuminò come mai prima d’ora. Cominciò a sudare e a tremare. Non spiegandosi il motivo esclamò:

” Cos’è questa sensazione. E’ così diversa da quella di prima…”

In risposta alla sua frase, la ragazzina disse:

“Questa è felicità Luciano”.

Al che Luciano rispose con voce tremolante:

“Io.. Io ti conosco, ti chiami Laura e sei in classe con me. Non abbiamo mai parlato prima di adesso, come mai mi stai abbracciando? Ti sono forse mancato?”

Laura ridendo replicò:

“Si è vero che non abbiamo mai parlato. Però ho visto quello che ti hanno fatto loro e abbracciarti mi sembrava il minimo per farti sentire un po’ meglio non credi?”

Luciano annuì sorridendole. Non aveva mai provato un’emozione così forte verso una persona che non fosse mamma o papà. 

Laura poco dopo lasciò la presa salutandolo e invitandolo a vedersi per giocare fuori dopo scuola. Lui era completamente rosso in viso. Sembrava un pomodoro maturo e replicando il saluto, tornò in classe.

Il giorno del suo compleanno Luciano imparò a comprendere due grandi emozioni..

L’odio e l’amore.

 

Serie: Il cammino dell'Angelo.


Ti piace0 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Ciao Lorenzo, il tuo racconto è molto particolare. Da una parte mi sorprende che il tuo protagonista non abbia mai sperimentato i “sentimenti” nell’ambito della famiglia e credo ci sia una ragione a riguardo. Probabilmente risiede nel titolo della serie, “Il cammino dell’angelo”, e sono molto curiosa di leggere il seguito.