LA MALEDIZIONE DEI DODO

Con i soldi del Recovery Fund è stato finanziato un importante progetto di ricerca di particolare valenza scientifica. Da anni, eminenti scienziati delle più prestigiose università, dal famoso Cambridge Birds Institute al Chickens and Pullets University of Massachusetts, sono impegnati nella ricerca delle cause che hanno provocato l’estinzione di un uccello delle Isole Mauritius da più di due secoli.

A questo progetto il Dott. Fabrizius, di casa alle Mauritius, ha dedicato tutta la vita ed ora, grazie a questi fondi, lo studio è giunto a conclusione. Ecco il problema, che da sempre ha sollevato la curiosità di migliaia di scienziati, milioni di amanti del birdwatching,  ed il totale disinteresse di tutta la popolazione restante:

perché i dodo si sono estinti?

I dodo si sono estinti per l’abnorme rigonfiamento gastrointestinale, con conseguenti emissioni gassose sia dalle alte vie aeree superiori che da quelle basse posteriori dovuto ad un virus:

il “Coronadodoparvotanfovirus29”.
in sintesi  “Dodovid29”, e dall’assenza  di un vaccino, l’anticoronadodoparvotanfovirus29.

“Provate ad immaginare – ha spiegato il Professore Fabrizius –  l’interazione tra un

dodo di petto ed un dodo di peto, un
dodo di petto ed un dodo di peto
intervallati da un dodo di rutto per poi riprendere un
dodo di petto ed un dodo di peto, un
dodo di petto ed un dodo di peto

tutte vergognose emissioni, del  tutto involontarie e purtroppo incontenibili, alternate ad acuti lirici degni del futuro Pavarotti”.

Una tragedia per tutti i dodo dell’isola e per le orecchie umane, insofferenti ai continui acuti ed ai ripetuti  rumori molesti, oltreché per l’olfatto degli abitanti Mauriziani; tanto che la popolazione locale, senza attendere il responso di una commissione governativa istituita “ad hoc” per ricercare una soluzione, ha provveduto d’iniziativa passando, per così dire, per le vie brevi, sciogliendo il nodo che tanto la attanagliava, o meglio, stringendolo al collo degli incolpevoli dodo, organizzando un’immensa Sagra da Guinness dei Primati: la Sagra dei dodo.

“Dodo impanato, dodo fritto con patate, coscette di dodo, ali di dodo con polenta” : questo era il menù.  Purtroppo, si trattava della prima ed anche dell’ultima Sagra dei dodo.  Fu un un grande successo, tanto che tutti i dodo ci lasciarono le penne per le loro carni, che erano prelibate, tenere e soprattutto gustose. Si ha memoria, leggendo le cronache dell’epoca, di uno spiacevole effetto collaterale: 

“La maledizione dei dodo”, che possiamo facilmente intuire anche senza l’intervento dell’udito e dell’olfatto.

Lo studio, oltre che su “Science” – la prestigiosa rivista scientifica –  è comparso su tutti i media e sulle prime  pagine dei principali giornali quotidiani, destando particolare inquietudine negli ambienti della “Casa Bianca”, dove, ultimamente, la presenza del Presidente era facilmente intuibile per dei rumori inequivocabili provenienti dallo Studio Ovale. Lo stesso Biden, su pressione dei servizi segreti americani, ha ordinato la convocazione del Prof. Fabrizius.  Con un volo militare segretissimo, il Professore è stato prelevato dalle Isole Mauritius alle prime  luci dell’alba e paracadutato direttamente a Washington. Quale sarà stato il  motivo di una così urgente  convocazione? Forse “La maledizione dei dodo” non sta risparmiando neanche il  Presidente degli Stati Uniti? Lo  vedremo. Al momento non è passato inosservato sul tavolo del Presidente un grande dodo, forse a titolo precauzionale, nella speranza di prevenire la terribile maledizione:

“Meglio non correre rischi, soprattutto in pubblico”, avrà pensato.

Ora i dodo vanno a ruba nelle oreficerie ed anche le vendite online corrono sui siti Aruba.

Nel mio condominio i vicini rumorosi si stanno moltiplicando e, viste le pareti scarsamente insonorizzate, non è davvero un bel sentire per le mie orecchie, e magari durante la cena.

E comprarsi un dodo no?

O almeno del carbone vegetale che costa meno?

Pazienza.  Ci sono cose ben peggiori nella vita.

Presto è Natale e volevo regalare un dodo a mia moglie. Non l’ho fatto perché mi sembrava un regalo di cattivo gusto, viste le circostanze. Meglio un profumo, molto più indicato come dono.

A proposito dei dodo, se ve ne regalano uno ringraziate:

sul come, lascio a voi immaginarlo. E peggio per loro.

P.S. Elio, senza le Storie Tese, non ha perso tempo chiamando uno dei componenti dei Pooh:

                    “Pronto Dodi?       Sì, chi parla?

PRRRRRRRRRRRRROOOOONFFF!!!”

Ora il povero Dodi, che di cognome fa Battaglia, non l’ha presa bene.

“Darò battaglia a Elio perché non voglio che il mio nome venga deriso. E poi mi chiamo Dodi. Ricordo a quel burlone ed ignorante di Elio che il plurale di dodo è dodo”.

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