
L’Attesa
Serie: Sicilia
- Episodio 1: I vasi delle teste di moro
- Episodio 2: Le storie di zu Pippinu
- Episodio 3: La vecchia dell’aceto
- Episodio 4: Le sette fate
- Episodio 5: Le sette fate – la città si riunisce
- Episodio 6: Le sette fate- Non si preoccupi Capitano, non è un problema
- Episodio 7: La storia del Re triste
- Episodio 8: Il castello incantato
- Episodio 9: La storia del Re triste. Il rientro
- Episodio 10: Al convento dei cappuccini
- Episodio 1: Al convento dei cappuccini- parte finale
- Episodio 2: San Giorgiu
- Episodio 3: Una fimmina valorosa
- Episodio 4: Una fimmina valorosa. Il riscatto
- Episodio 5: La matri di San Pietru
- Episodio 6: San Pietru aiuta la matri
- Episodio 7: Il giorno del matrimonio
- Episodio 8: L’Attesa
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Quannu una sposa usciva di casa, presso la sua abitazioni si radunava tanta genti, tutto il vicinatu andava a benediri la ragazza che stava per fari il passo decisivu della vita. I vicini, incuriositi, si taliavunu tutta la scena e proiettavano nelle loro menti eccitate delle figure di donne, vestite di bianco, ora avvolte da veli che coprivano la facci, ora con code d’abito chilometriche, ora con abitini corti, maniche larghe, assolutamenti tutti abiti casti, chiaramenti, che dovevano preservari le virtù della bedda fimmina che andava a maritarsi.
Non di rado si assisteva a certi dialoghi con innocenti scommesse su come la mamma avìa consigliatu quell’abito.
Quel giorno si ascoltavano dialoghi del generi:
«Conoscendu a Caterina, Francesca avrà l’abito con una coda che non finisci mai!» dissi Margarita.
«Ma non lo so…» replicò Pippinedda «pi mia la ragazza porta megliu l’abitinu curtu.»
«Ma tu a vidi a Caterina? Pari idda la zita.» dissi Margarita, cambiando obiettivu.
«Lu sai com’è, no? Per lei chistu juornu è più importanti di quando si maritau idda stessa.»
«Però c’è da diri che ci la sa la signora, che bell’abito che ha comprato, veramenti bellu!»
«Ma nun la vidi? E’ tutta attisata, sembra una giraffa. Poteva nun aviri tutto in pugno lei? Impossibili!» conclusi Pippina.
La genti cominciò a farsi tanta. Le ragazzine si misero davanti a tutti e gridavano. Vulieunu vidiri la zita. Davano uno sguardo alle proprie matri comu a domandari quanto tiempu mancava alla festa. Per loro, tutti, quel giorno di matrimonio, finìa lì, certamenti nun erunu invitati. Chi lo era stato si truvava vicinu alla signora Caterina con delle espressioni che sfioravanu un pò l’altezzosità, con quegli sguardi compiaciuti, contenti di far parte delle scelte della famigghia. Una di loro, la cugina Francisca, si avvicinò al fotografu e cercò di convincerlo a fari delle fotu a loro, alla sua famigghia, ma ricevendo il rifiuto di quest’ultimo e lo sguardo bruciante di Caterina, si rimise al suo posto con gli occhi bassi.
Intanto Francesca sentìa che fuori c’era movimento. Sapìa comu funzionavano queste cose. Respirava lentamenti cercando di teneri a bada quel cori che in quel giorno era un pò agitato. Le arrivava il vocìo delle ragazzine, e questo la commosse un pò. Si ricordò quando idda avìa quell’età e vidìa le donne maritarsi. Provò la sensazioni di quelle ragazze lì fuori. Per un attimo, ma solo per un attimo appena, vulìa essiri dall’altra parti. Percepì un peso eccessivo sulla sua anima. Stava facendo un passo importanti, da domani diventava mugghieri, e per ogni ragazzina era un traguardo imprenscindibili, doveva essiri fattu. Comu si dici:
“Nun arrestunu scacci nto furnu” (Non rimangono focacce in forno) e se qualcuna venìa dimenticata, era bruciata viva!
Ma la paura si affacciò in quella stanza e le feci compagnia. Entrò dentro di lei e cominciò a prenderne possessu. Piano piano la sua forza conquistò i pensieri della picciuttedda che subìa il suo dominio.
Francesca scambiò uno sguardo di intesa con la parrucchiera. Le sorrise con dolcezza, consegnò un po’ di amore a quella giovani che stava travagghiannu per lei. Riuscì puri ad accarezzarle una mano. La parrucchiera si fermò un attimo e la fissò. A Francesca le sembrò che da un occhio della ragazza cominciasse a colare una lacrima, ma non ne fu sicura. La certezza gliela diedero i suoi occhi inumidendosi e di chistu ne fu certa. Era felici per tutti. Pensava a sua matri, sicuru era sparata a mille, tutta agitata. Quante volte avìanu parlato di quel giorno. La loro vita, ultimamenti, e non sulu, avìa senso per quel matrimonio.
Tutto doveva andari per il versu giustu.
Se la immaginò rossa in facci, col battarizzu forti da scoppiarle u cori, mentri riprendeva suo papà comu sempri facìa nelle occasioni importanti. Avìa sempri chi diri a quel poviru uomu. A volti suo patri ci facìa pena. E sicuru comu la morti, in quel momento lo stava riprendendo, per qualsiasi cosa, non mancava occasioni per sa matri.
Poi la vide entrari. Era esattamenti comu se l’avìa immaginatu. Rossa in facci che sembrava un gambero, accaldata. Entrò con una velocità tali che il fiocco di Francesca ebbi un attimu di indecisione. Un po’ si piegò verso la signora che avìa entratu.
«Amori mio, ci siemu? Siamo pronte?» e taliò alla parrucchiera, comu diri “alliestiti “ che nun abbiamo tutto il giorno.
«Mamma ci siamo quasi, stiamo finendo veru?» dissi Francesca.
«Due minuti ancora, il tempo di sistemari questo fiocco che non voli stari.» disse la parrucchiera.
La signora Caterina si bloccò, non seppi se ridiri per la cuntintizza o piangiri per la cuntintizza. Un respiro divenni profondu. L’aria ci entrò con decisioni, facendole alzare il seno già movimentatu.
«Ti devo dari un baciu, per forza!» dissi avvicinandosi alla figghia.
E una volta fatto con molta delicatezza, uscì fora dalla stanza.
«Armandoo, Armandoo dove sei?»
Il signor Armando, volutamenti cominciò a sèntiri sempri menu quella voci che lo chiamavano. Andò in mezzo ai suoi amici prendendo parola, dicendo una serie di minchiati, senza sensu, pur di non subiri qualche altro rimproviru da parte di sa mugghieri.
«Avete visto Armando?» dicìa Caterina a chi si truvava davanti ai suoi occhi.
«Bedda matri, u ‘mmazzu! Lo uccido con queste mani, bedda matri! Armandoooo!»
«Pari che cerca a tia tua moglie.» gli dissero un po’ preoccupati gli amici. «Armando, non la senti?»
«Per ora dobbiamo farci qualche altra foto insiemi, lasciatala stari.» disse il marito nascondendosi per beni in mezzo ai suoi amici.
Serie: Sicilia
- Episodio 1: Al convento dei cappuccini- parte finale
- Episodio 2: San Giorgiu
- Episodio 3: Una fimmina valorosa
- Episodio 4: Una fimmina valorosa. Il riscatto
- Episodio 5: La matri di San Pietru
- Episodio 6: San Pietru aiuta la matri
- Episodio 7: Il giorno del matrimonio
- Episodio 8: L’Attesa
Bellissimi questi due episodi. Sorrisi con un retrogusto amaro. La figlia che cerca di fare di tutto pur di vedere la madre felice mi ha davvero commossa.