Lettera d’amore alla complessità
– Le sembra che stia affrontando la complessità della vita?
– In che senso, scusi?
– Quando c’è “un piccolo spazio in cui ripararsi”, lo accetta o fa in modo di aprire l’abisso sotto di sè?
– Continuo a non capire… mi sta chiedendo, forse, se provo a godermi la vita o mi incancrenisco il fegato per cercare risposte a domande impossibili? Le dirò una cosa dottore, a me piace vivere in santa pace, quindi, io, le domande non me le faccio proprio.
– Capito. Mettiamo che io reputi la sua scelta giusta e la più appropriata a una persona della sua età, ma se le dicessi che così facendo non vincerebbe le sue paure?
– No, guardi, le mie paure sono solo mie e di certo questa cosa qua… come la chiama lei, la complessità, non mi aiuterà.
– Ha mai pensato a quanto potrebbe essere facile per lei vincere le paure più nascoste, quelle che non raccontiamo a noi stessi, se solo riuscisse a capire di quanta complessità è fatta lei?
– Dottore, io sono una persona semplicissima…
– Ahahah, forse non mi sono spiegato bene. La complessità di ogni essere umano è ciò che rende unica la nostra esperienza di vita. Passiamo una vita a giudicare gli altri, a cercare di renderci migliori, a denigrare, ma anche ad amare, a stringerci in un abbraccio liberatorio, ad amare, perché abbiamo un bisogno recondito irrefrenabile di capire l’altro.
– Sì, ma questo che c’entra con la complessità? Io posso benissimo cercare di capire un’altra persona, ma non per questo considero quella persona complessa.
– Certo, le direi che ha ragione, ma non sta considerando cosa le ho detto prima: quando noi viviamo abbiamo bisogno di conoscere l’altro, di esplorarlo, di viverlo, e più lo si fa, più ci si unisce, più si capisce che ogni essere umano è un soggetto dotato di emozioni, esperienze, sentimenti, che lo rendono unico, e quindi complesso.
– Dottore, lei mi fa pensare, ma non mi fa capire… siamo unici, ok. Ma perchè mettere in relazione le due cose?
– Perché l’unicità nasce dall’impossibilità di replicare un elemento complesso.
– Dottore, ho fretta di andare, mi potrebbe dire come fa a cercare la complessità?
– E’ come un’emozione che ti scatta nel cuore e una molla che hai nella testa, che ti rende nullo, perchè sei sempre in bilico, pronto a cadere, ma che in compenso ti regala una buona dose di vita. Quella vera.
– Dottore, voglio approfondire la questione della vita vera, ne riparliamo vero?
– Certo, alla prossima.
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentoPubblicato in Narrativa
Bello, davvero. Mi ha ricordato il passo de La Ginestra “Nobil natura è quella
che a sollevar s’ardisce
gli occhi mortali incontra
al comun fato, e che con franca lingua,
nulla al ver detraendo,
confessa il mal che ci fu dato in sorte,
e il basso stato e frale”
Ma Grazie!🫠🤗
Un dialogo molto interessante e significativo, che nella sua brevità è perfetto per far nascere domande e stimolare il pensiero.
Molto bravo!
Grazie mille, gentilissimo!