Luigi Gennaio
Serie: Loro, i primi.
- Episodio 1: Luigi Gennaio
- Episodio 2: Mena Febbraio
- Episodio 3: Alessandra Marzo
- Episodio 4: Adolfo Aprile
- Episodio 5: Elda Maggio
- Episodio 6: Matilde e Leonardo Giugno
- Episodio 7: Rina Luglio
STAGIONE 1
Il mio lavoro è entrare nelle case e nelle vite degli altri. Sono un’assistente domiciliare, o meglio una o.s.s. dove O sta per operatore, S per socio, e l’altra S per sanitario. Il mio mestiere è dunque l’operatoresociosanitario, che detta così fa una certa impressione ma che, come dice il sig. Piero, sempre di una pulisci culi si tratta. Bonjour finesse
Inoltre mi chiamo Maria, che per la signora Angela non è una garanzia perché la dò sempre via e sono di origine meridionale, che per il signor Adolfo è la peggior maledizione che possa capitare ad un essere vivente. Tutto sommato, lavoro, circondata da persone che mi vogliono bene.
Il mio mestiere è speciale, perché deve essere fatto contemporaneamente con il cervello, con le mani e con il cuore . Nessuno di questi ingredienti può mancare. E se mancasse diventerebbe come un maglione di lana, senza collo, senza maniche e senza trama. Inutile.
Desidero invitarvi a conoscere le persone con le quali e per le quali lavoro e soprattutto spero che, una volta terminata la lettura, quando qualcuno vi dirà che di mestiere fa l’o.s.s. voi non rispondiate: “Oss?? Come quello che si dà al can?” perché oltre che essere una battuta di pessimo gusto, state facendo una figura di m.
Bene, fatta questa dovuta premessa, è davvero ora di iniziare.
La prima cosa che noto è che la tazzina sul tavolo ha il manico rivolto verso destra. Bruttissimo segno. Lui è seduto di fronte alla porta d’ingresso, da cui io sto entrando, e tiene lo sguardo fisso davanti a sé. Ha i pugni serrati.
“Buongiorno Luigi, come sta?”
Nessuna risposta.
“Buondì Luigi, come va?” cambio approccio, non si sa mai.
Nessuna risposta.
A questo punto mi siedo e lo guardo. Lui non gira neanche la testa, anzi ha iniziato pian piano a dondolarla avanti ed indietro e mi sembra anche che stia seguendo il ritmo dell’orologio a pendolo, tic tac, tic tac, tic tac, tic tac…all’infinito. Decido di agire. Gli tocco un braccio e questo lo fa scattare in piedi come una molla impazzita.
“Come si permette? Chi è lei? Come è entrata in casa mia? Lo sa chi sono io? Se ne vada immediatamente!!!” ha gli occhi fuori dalle orbite e la bocca resa livida dalla rabbia.
“Buongiorno Luigi, sono Maria, l’assistente domiciliare, sono entrata in casa sua perché ho le chiavi, che mi ha dato lei e sono qua per aiutarla e fare il bagno e mettere un po’ in ordine in casa.”
Non una parola di meno né una di più, così da duecentosei giorni e cioè da quando ho iniziato gli interventi di assistenza domiciliare a suo favore. Attimo di silenzio.
“Ouff! Maria! Maria, Maria…- abbassa la voce con fare cospiratorio- sa chi è entrato in casa mia stanotte? Lo sa chi ha invaso la mia privaci?” Pronuncia proprio privaci
“No, non lo so. Chi?”
“Andreotti e la sua setta ! Volevano la mia lettera segreta!!! Ma non l’hanno trovata, l’ho nascosta troppo bene, io!”
“Ok, sig. Luigi, visto che ora non c’è più nessuno e che la lettera è sana e salva, che ne direbbe di andare a fare il bagno?”
“Prima mi devi dire chi è il segretario generale del Partito Comunista!”
“Enrico Berlinguer..”
“Brava ragazza…possiamo andare”.
Questo è il sig. Luigi, classe 1926, operaio metalmeccanico per 30 anni. Salito alla ribalta della cronaca alla fine degli anni 70 poiché durante un comizio di piazza organizzato dal Partito Comunista fu picchiato a sangue e ridotto in fin di vita da due giovani appartenenti all’estrema destra. Uscì dall’ospedale circa 2 mesi dopo l’accaduto e a causa della lesione celebrale che subì ,la sua esistenza cambiò radicalmente. La moglie lo abbandonò e così tutti gli amici di un tempo. Gli rimasero un anziano fratello e una lettera, scrittagli da Berlinguer, in merito all’incidente.
Da allora insegue solo una fissazione, quella dei bianchi (i democristiani come Andreotti ) e quella dei neri (i fascisti come Almirante ), in una lotta perenne contro i rossi (i comunisti come Berlinguer)
Ecco perché quasi tutte le notti, una volta i bianchi ed una volta i neri, qualcuno entra in casa sua. Per rubargli la lettera. Ed ecco perché tutte le tazzine da caffè, le caraffe con il manico, le pentole con una sola impugnatura devono essere rivolte tassativamente verso sinistra. Nulla deve protendere verso destra.
Lo accompagno in bagno, mentre lo aiuto a spogliarsi noto quanto è dimagrito negli ultimi mesi, la pelle è delicata e trasparente come carta velina, sotto si possono vedere le arterie e le strisce blu delle vene. Come al solito si tiene le mutande. E’ pudico e si vergogna a farsi vedere nudo.
Apro l’acqua della doccia cercando di spostare il miscelatore verso destra dove c’è l’acqua calda, ma non c’è nulla da fare perché se ne accorge immediatamente
“Il rubinetto deve stare a sinistra …”
“Va bene, se lo dice lei…”
Questa è la doccia più veloce mai fatta sulla faccia della terra, se esistessero delle olimpiadi per le docce assistite le vinceremmo sicuramente. Apro l’acqua e lo aiuto a bagnarsi tutto il corpo. Chiudo l’acqua e lo aiuto ad insaponarsi. Apro l’acqua e lo aiuto e risciacquarsi. Tempo 1 minuto e 45 secondi!!!
“Record mondiale! Record mondiale!” gli dico mentre lo aiuto ad asciugarsi
“Questa qui è matta…”
“Va bene, se lo dice lei…”
Esco dall’ appartamento del signor Luigi, lasciandolo seduto in poltrona a leggere “ L ‘unità” del 3 maggio 1972, conservata gelosamente. L’articolo che legge è sempre quello “Straordinario incontro di popolo con Berlinguer” perché lui c’era, era tra i manifestanti. E crede di essere stato fotografato. Mi indica sempre una testa tra le decine che spuntano.
Serie: Loro, i primi.
- Episodio 1: Luigi Gennaio
- Episodio 2: Mena Febbraio
- Episodio 3: Alessandra Marzo
- Episodio 4: Adolfo Aprile
- Episodio 5: Elda Maggio
- Episodio 6: Matilde e Leonardo Giugno
- Episodio 7: Rina Luglio
Prima di tutto, ti ringrazio per essere qui e aver dato voce agli o.s.s.: uomini e donne che lavorano soprattutto con il cuore. Il tuo è un racconto toccante, uno scorcio di vita intenso che i tuoi occhi hanno saputo catturare con immensa dolcezza: è la sensazione che ho percepito di fondo.
La vita può cambiare in un secondo, un accadimento fortuito, e sono molti i Signori Luigi che somigliano a Gennaio. Perdono identità, famiglia, fino a diventare delle non persone. Grazie agli o.s.s. molti non subiscono questa sorte, seppure grazie a una sola persona il loro nome non viene dimenticato. Esistono
“Il mio mestiere è speciale, perché deve essere fatto contemporaneamente con il cervello, con le mani e con il cuore “
❤️
Il tema dell’assistenza al cosiddetto “anziano fragile”, mi coinvolge per diversi motivi. Apprezzo molto il tono ironico della narrazione, dilettevole per chi legge. Per chi deve affrontare una situazione lavorativa simile, sdrammatizzare diventa indispensabile, per evitare che diventi molto pesante da reggere, se non viene affrontata con lo stesso spirito della brava oss, Maria, protagonista di questo piacevole racconto.
Un racconto scorrevole e pulito. Mi è piaciuto molto e mi ha fatto riflettere. Luigi mi fa sorridere ma anche tenerezza per il suo triste destino. Tre complimenti: uno per la dedizione in questo lavoro, uno per la scrittura, uno per il record mondiale! Grazie per aver condiviso questa storia.