Mena Febbraio

Serie: Loro, i primi.


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Ho raccontato la storia di Luigi

E’ il turno di Filomena, Mena per gli amici. Abita al settimo piano di una vecchia palazzina senza ascensore. Salgo, 77 scalini , con due borse della spesa piene fino all’inverosimile. Mena non esce più di casa ormai da tempo e gli acquisti, per lei, li faccio io. Arrivo al pianerottolo e la porta è già aperta:

“Buongiorno cara, come andiamo?”

Anche se vorrei risponderle “Mi piacerebbe in ascensore” ribatto semplicemente “Buongiorno a lei, Mena, bene, grazie”.

Appoggio la spesa e da questo momento inizia uno spoglio certosino di ciò che la settimana precedente, mi ha chiesto di comprare. Toglie dalle borse con meticolosa cura ogni prodotto, lo controlla sopra, sotto, di fianco, a volte, lo annusa, altre, se è commestibile , lo assaggia . Se è di suo gradimento lo ripone sul piccolo tavolo del soggiorno, se invece, ritiene sia scadente, lo rimette nella borsa. A volte sono costretta a buttare o a riportare indietro quasi tutto.

“Maria! “ Mi chiama mentre sono in cucina a pulire

“Siiii! Signora Mena, cosa c’è?”

“Questo non è il detersivo dei piatti che compro sempre!”

Vado a vedere, effettivamente, in parte è diverso perché l’azienda produttrice ha cambiato l’etichetta  ma ora vaglielo a spiegare.

“E’ lo stesso prodotto, signora, hanno solo cambiato l’etichetta.”

“Non è possibile, è diverso, guarda!” E mi mostra la bottiglia. Che è la stessa, da due anni, ma ora con un’altra fascetta .”Adesso ti faccio vedere! “

Indispettita marcia verso la cucina, ed io la seguo. Prende da sotto il lavello il vecchio flacone, versa un po’ del contenuto in un bicchiere, prende un altro bicchiere pulito e riporta il tutto in soggiorno. Apre il nuovo flacone, versa un po’ del detersivo nel bicchiere vuoto e con un gesto da navigato sommelier alza il bicchiere verso la luce e lo annusa ( grazie al cielo non lo assaggia!). Stesso procedimento per l’altro. Infine posa i bicchieri e li mette vicini. So che se ne starà a guardarli e a rimuginare per un buon quarto d’ora, quindi mi defilo per continuare il mio lavoro.

Mena ha circa 80 anni, non so esattamente quando sia nata perché lei tende a inventarsi per vanità l’anno in cui è venuta al mondo. E’ separata ad ha due figli maschi, uno dei quali lei dice essere emigrato all’estero in cerca di fortuna, mentre io so essere in galera per bancarotta fraudolenta. Mena era una imprenditrice, lei ed il marito avevano un’azienda di produzione tessile, molto prospera e conosciuta. Fino ai 50 anni ha condotto una vita agiata, mi racconta spesso di cene esclusive con personaggi noti dell’industria e del jet set, poi a causa dell’importazione di tessuti, soprattutto dalla Cina, l’azienda ha iniziato ad avere grossi problemi, così è fallita. Il marito l’ha lasciata e un figlio ha iniziato ad avere problemi con la giustizia.

“Maaariiiaaa!” E’ finita l’ispezione “Arrivo!” “Il detersivo è lo stesso, avevi ragione tu, ma bisogna sempre fare attenzione alla qualità dei prodotti, ricordatelo, né?” Intanto noto che ha lasciato nelle borse solo un prodotto, un intero pacco di fazzoletti di carta “Signora Mena, perché questi non vanno bene?” “Non mi servono, non ho più lacrime da asciugare” e guarda con quegli occhi chiarissimi, che mi hanno impressionato fin dal nostro primo incontro, la grande foto incorniciata appesa sopra il divano. La foto di un giovane bellissimo ragazzo dagli occhi chiarissimi che avrà vent’anni, per sempre.

Serie: Loro, i primi.


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Discussioni

  1. Mi immergo nuovamente in questi pezzi di vita, che sai raccontare con una dolcezza incredibile. In questo momento vedo tutto, compresi gli occhi chiari che hanno esaurito le lacrime