Respira e lascia a me i dubbi

Serie: Ombre e sussurri dal passato


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Continuo dell'episodio precedente.

Entrambi provavano attrazione, ma lo scrittore aveva il coraggio di farsi avanti senza remore, cortese e spudorato. Laura, per un breve istante, valutò l’idea: fondere piacere e lavoro, come si fa con un buon cocktail, un equilibrio tra soddisfazione personale e impegno professionale.  Del resto, aveva sempre fatto così per tutta la vita, non voleva cambiare.

Dopo la cena, Laura e Niccolò decisero di fare una passeggiata. La città era illuminata dalle luci dei lampioni e il cielo era cupo. Camminavano fianco a fianco, immersi in una conversazione.

Mentre continuavano a camminare, entrambi si resero conto che quello che avevano trovato l’uno nell’altra era qualcosa di raro e prezioso. Non sapevano dove li avrebbe portati il futuro, ma sapevano di volerlo affrontare insieme, iniziando professionalmente e con qualche dubbio.

Niccolò rimase una settimana a Milano, il loro rapporto si approfondì. Lavorarono insieme alla revisione del manoscritto, concentrandosi sui dettagli, dalla punteggiatura allo stile personale di Niccolò. Trascorsero lunghe ore in ufficio, parlando di tutto, dai dettagli della trama fino a quello che non avevano più. Qualunque legame fosse, crebbe, diventando sempre più radicato.

Ora erano distesi in un letto gigante, in una camera lussuosa, avvinghiati come due amanti dopo una notte di passione. A guardarsi negli occhi con fervore, a godere dei frutti del lavoro. A chiedersi cosa il futuro avesse in serbo per loro fuori dall’agenda degli appuntamenti.

Niccolò si alzò, allungando la mano verso lei, per essere seguito nella sala massaggi, nella SPA.

«Andiamo?»

Laura annuì con un sorriso, accettando la sua mano. Si alzarono dal letto, le lenzuola di seta che scivolavano via. Indossarono gli accappatoi, attraversarono la suite, poi il corridoio camminando fianco a fianco.

La SPA dell’hotel era tranquilla, con luci soffuse e musica rilassante in sottofondo. Niccolò e Laura si prepararono per il massaggio, immergendosi nell’atmosfera di pace del luogo. Le massaggiatrici li accolsero con sorrisi professionali e li guidarono verso due lettini affiancati.

Mentre le mani esperte delle massaggiatrici lavoravano sui loro muscoli tesi, Niccolò e Laura si rilassarono completamente. Il silenzio regnava. Lei chiuse gli occhi, sentendo il calore delle mani della massaggiatrice sciogliere ogni tensione. Niccolò la osservava di tanto in tanto.

Dopo il massaggio, si rifugiarono nella sauna, e poi si immersero in una vasca idromassaggio, dove le bolle danzavano intorno a loro. Laura appoggiò la testa sulla spalla di Niccolò, lasciandosi andare a quel momento di pura estasi sensoriale. Finito il percorso nella SPA, si spostarono a bordo piscina. Lei si distese su una sdraio, avvolta nel morbido accappatoio, mentre Niccolò si allontanava per prendere due tazze di tè, preferendo quell’intimità all’idea di un aperitivo. Tornò, porgendole una tazza, e si sistemò accanto a lei. Parlarono a bassa voce, con risate delicate che si mescolavano alla quiete della SPA.

Laura lo guardò e, con un sorriso, disse: «È strana la vita, non trovi? Tutto è sempre così frenetico e programmato. Mai avrei pensato di ritrovarmi qui, in un centro benessere. A pensarci, potrebbe essere proprio quello di cui avevo bisogno. È bello concedersi un momento di pausa, lontano dagli impegni e dal caos quotidiano. Con te, è più facile sai?»

«Con me? Io sono abituato al duro lavoro. Penso che quando ci si dedica con impegno a ciò che si fa, bisogna respirare. Una pausa ci permette di ricaricare le energie e di rivedere le priorità. A volte, è proprio in questi attimi di rilassamento che emergono le idee migliori e le prospettive più chiare. Dovremmo ricordarci di fermarci e semplicemente vivere il momento.»

«Sì, hai ragione, ma a volte è davvero impossibile fermarsi.»

«E tu Laura, rallenta. Respira, dentro e… fuori. Respira.»

«Si respiro ma è sempre tutto di corsa Nico…»

«Già.»

C’era un’ombra che continuava a sfiorare l’anima di Niccolò. Per quanto Laura gli regalasse attimi di felicità, il pensiero di Elena si insinuava nel presente. I suoi ricordi si smarrivano spesso nel passato, rivivendo i momenti trascorsi con lei, le scelte inevitabili, le azioni necessarie per assaporare l’amara vittoria.

Laura aveva capito qualcosa, ma non aveva importanza. Per lei, ciò che contava era il bene che sentiva per lo scrittore. A cinquant’anni, aveva già vissuto l’amore e imparato che la perfezione non esiste. 

Camminato tra successi, fallimenti, sentimenti e perdita. Ora, desiderava solo godersi ciò che il presente le offriva, consapevole dei sentimenti intrigati di Niccolò per Elena. Vedeva la tempesta nei suoi occhi da quando aveva incontrato quella donna. Non era la bellezza di Elena a creare tumulto, ma i ricordi che lui aveva seppellito da tempo. Tuttavia, Laura non riusciva a comprendere cosa fosse realmente successo, e immaginare che il libro fosse, in parte, uno spaccato reale del vissuto tra Niccolò ed Elena, era per lei impossibile persino da concepire. Aveva davvero importanza? Quando la felicità è come una droga finisci per diventarne dipendente, metti da parte dubbi e domande.

Niccolò si rese conto che la relazione con Laura era stranamente simile a quella che aveva vissuto con Elena. Una connessione senza etichette, intrisa di sesso e passione, legata da una catena di Andromeda che simboleggiava il loro profondo legame, infusa di sentimenti e di un destino ineluttabile. Non voleva perdere anche Laura, ma al contempo temeva di farla soffrire. Desiderava tenerla lontana da quella parte oscura della sua vita, quella che non avrebbe mai dovuto conoscere. Cosa poteva offrire un uomo segnato, se non ombre e inganni? Con l’inganno proteggeva le persone a lui care, ma questo aveva un prezzo. Niccolò si era stancato di pagare un tributo sempre più alto. 

Scrivere, rifugio o redenzione?

Alla fine, scoprire la via della penna, divenire scrittore, era diventata l’unica alternativa per trovare un po’ di pace.

Quando si guardavano in silenzio negli occhi, tutto spariva. La sua mente trovava serenità. Eppure, nonostante l’intimità con Laura, il suo io di scrittore non poteva ignorare l’ombra evocativa di Elena. Come un artista consumato, Niccolò scriveva con la sua penna su un taccuino immaginario i dettagli di Elena che prendevano vita con un sorriso enigmatico. Niccolò, bloccato tra presente e passato, tra la realtà tangibile di Laura e la memoria intangibile di Elena. Lo scrittore si trovava costantemente sfidato a conciliare desideri contrastanti, mente e cuore.

«Quella di questa sera sarà una cena di lavoro, Nico. È da una settimana che cerco di parlarti e continui a rimandare. È importante» sussurrò Laura, fissandolo con uno sguardo serio, carico di malizia.

«Si, non ho dimenticato però, ti avevo avvisata: avremmo vissuto momenti di piacere.» Nicolò si avvicinò desideroso alle labbra della donna, con un fremito la baciò. Si trattenne, però, dal lasciarsi andare oltre un semplice bacio, sapendo che la loro conversazione non poteva essere ulteriormente posticipata.

Dopo quel bacio intenso, si ritrassero lentamente. Si diressero verso la suite per prepararsi alla serata. La stanza li accolse in quel lusso modesto. Mentre Laura si dedicava ai preparativi, Niccolò la osservò attentamente, forse come un lupo e la sua preda, forse con occhi carichi di passione. Lei ricambiava quegli sguardi di sfuggita, preparandosi sensualmente. Niccolò, ne approfittò per riflettere su tutto, ci provò, era impossibile con lei che lo provocava.

Serie: Ombre e sussurri dal passato


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Beh, direi che sia giunto il momento per Niccolò di chiudere definitivamente col passato, costruendosi nuovi ricordi con Laura, dato che il sentimento è ricambiato.
    Vediamo cosa riserverà loro il futuro.

  2. Grande! Riesci a scrivere anche in mezzo a tutti i problemi che hai descritto altrove?! E riesci addirittura a farci sentire con le tue parole il potere rilassante di una spa. Non devi avere paura di nulla.

    1. Ciao Francesca. Preciso che purtroppo ancora non ho paura di nulla. Ho aggravato la situazione scrivendo. Ho dovuto fare una infiltrazione di emergenza. Non scrivo da circa 15 giorni. Ti ringrazio… anche per il toga party

  3. Beato Niccoló che puó concedersi tutti questi momenti piacevoli di relax in una SPA. Ancora peró non ci dici cosa si nasconde di inconfessabile nel suo oscuro passato. Sono molto curiosa di scoprirlo.

    1. Puoi andarci anche tu, te la consiglio vivamente. Sono stato circa 20 giorni in cura tra 99 problemi. Mi sono ritrovato a scrivere cercando di portandomi avanti e mi sono ritrovato con 30000 parole che non credo riuscirò a inserire qui e sai, nemmeno voglio a sto punto. Forse potrei pubblicarlo. Comunque nella mia mente c’è tutto sei vuoi ti anticipo i dettagli 🤣

      1. No, non vorrei sapere i dettagli. Ti prego non togliermi il gusto del racconto tutto intero, con tutti i particolari svelati gradualmente, che accrescono l’interesse e la curiosità per la storia.

  4. Bellissimo questo episodio. Mi è piaciuto molto il.paragone che sta emergendo tra Laura ed Elena, con Niccolò al centro. Due figure femminili, come due facce di un’unica medaglia. Fortuna che non hai mollato Giuseppe😊

  5. “Penso che quando ci si dedica con impegno a ciò che si fa, bisogna respirare. “
    Questo me lo segno, che troppo spesso ce lo scordiamo, e invece dovrebbe essere la priorità 😊