
Sinfonia
Serie: Hýlē
Rea si svegliò prima dell’alba.
Non fu l’insonnia.
Erano anni ormai che si svegliava presto. Troppo presto.
Non per ansia, ma per qualcosa che premeva.
Una vibrazione che non aveva nome.
La sentiva dietro la fronte, tra le scapole, dentro le mani.
Una tensione vaga. Una corda tesa che non vibrava ancora.
Si alzò.
La città era ferma.
Fuori, i pannelli antisporco riflettevano una luce lattiginosa.
Il cielo non era più azzurro da tempo.
Sopra i tetti, cavi a flusso leggero trasportavano energia tra le stazioni sopraelevate.
Le auto scivolavano silenziose su piste a sospensione.
Nessuno parlava.
Nessuno correva.
Andò in cucina e si preparò il caffè.
Scostò dei fogli accumulati sul tavolo.
Non cercava nulla di preciso, ma lo trovò.
Un biglietto, ripiegato. Sporco ai bordi.
Non sembrava suo. Non ricordava di averlo mai visto.
Lo aprì.
Nessuna parola, solo un piccolo spartito.
Cinque righe leggere, tracciate a mano.
Note scure, ordinate. Eppure, vagamente irregolari.
Non era una composizione nota.
Non aveva titolo. Nessuna firma.
Prese il foglietto.
Andò al piano. Posò le dita, e suonò.
Le prime note uscirono incerte.
Poi, si distesero.
Divennero necessarie.
La melodia non rassicurava. Non seguiva armonie familiari.
Era lenta, in cerchio.
Un richiamo che non cercava risposta.
Suonò fino all’ultimo segno.
Poi, tacque.
Guardò il foglietto.
Non c’era più.
Sul leggio, solo una traccia chiara. Come se qualcosa fosse stato lì, poi evaporato.
Il tempo sembrò fermarsi. L’ambiente si contrasse per un istante.
Lei non provò a spiegare.
Si alzò.
Camminò lentamente nella stanza.
Ogni oggetto sembrava più nitido, ma meno reale.
La luce artificiale filtrava dai pannelli opachi.
Un libro lasciato aperto sul divano.
Un suono distante, ritmico. Privo di origine.
Iniziò a percepire qualcosa che non le apparteneva.
Una presenza silenziosa.
Un’intenzione che aspettava.
Isen la osservava in silenzio.
Non si mostrò, ma fu lì tutto il tempo.
Quella notte Rea sognò.
Strutture.
Linee che si piegavano su sé stesse.
Suoni che non si sentivano, ma agivano.
Si svegliò.
Il cielo sospeso tra la notte e qualcosa di nuovo. Ancora.
Capì, qualcosa di nuovo si era insinuato dentro di lei.
Serie: Hýlē
Avete messo Mi Piace1 apprezzamentiPubblicato in Narrativa
Non ho trovato alcuna imperfezione e che dire, bravo, continua così. 🙂