
Un libro rimasto vuoto
Lucia era una giovane adolescente, piena di sogni, certa che il futuro che l’attendeva sarebbe stato un successo. In quell’estate del 1999, aveva conosciuto Lucio, incontrato per caso nel villaggio dove da anni lei e sua zia passavano le vacanze estive. I genitori di Lucia rimanevano in città a lavorare, così lasciavano che la loro piccola figlia trascorresse quel periodo al mare.
Lucia non sapeva che quel giorno che aveva conosciuto Lucio, non lo avrebbe più dimenticato, non sapeva che per ogni anno a seguire, precisamente ogni estate, si sarebbero incontrati nello stesso luogo; ogni quindici del mese di luglio, quando Lucia tornava al villaggio, i loro sguardi si sarebbero incrociati. Entrambi, attendevano un intero anno, per incontrarsi a quell’appuntamento mai concordato, impazienti di rivedersi e ritagliarsi qualche ora insieme, in un irreale mondo dove erano solo e semplicemente loro. Stare insieme era una felicità travolgente, quella che fa sorridere involontariamente, avevano la voglia e allo stesso tempo, la paura di conoscersi troppo e di non volersi più lasciare andare.
Un’estate poi, Lucia aveva deciso, dopo aver salutato anche quell’anno Lucio, che non era più giusto passare tutto quel tempo -interni autunni inverni e primavere- senza di lui e che glielo avrebbe detto. Lo aveva deciso e soprattutto ammesso a se stessa, perché Lucio sarebbe partito per il Giappone, senza sapere quando sarebbe tornato e Lucia non voleva lasciarlo andare, senza avergli fatto sapere che sarebbe stata sempre lì, ad aspettarlo. Che qualsiasi cosa lei era per lui, sarebbe stata al suo fianco e ogni estate, ovunque lui fosse stato, sarebbe andata a trovarlo. Per l’occasione, aveva acquistato un piccolo libro con le pagine bianche, da un artista che avrebbe disegnato la copertina, solo dopo aver ascoltato la descrizione della persona per cui lo si stava comprando. Lucia aveva precisato “mi ricorda il mare”. Regalandolo a Lucio, gli avrebbe detto che erano pagine vuote, dove lui avrebbe scritto tutto quello che voleva raccontargli e che lei lo avrebbe letto quando si sarebbero incontrati.
Quell’incontro tanto preparato per la consegna del libro non avvenne mai: Lucio partì senza sapere che Lucia stava per fargli una sorpresa. Si era già imbarcato senza sperare di vedere nessuno, perché era abituato così, ad affrontare tutto da solo e non sapere cosa voleva dire avere qualcuno vicino a sé, alle partenze e agli arrivi della vita.
Quell’anno Lucia e Lucio si scambiarono delle lettere, senza aspettare l’estate per raccontarsi. Dopo qualche mese però la corrispondenza diventava sempre meno, fino ad arrivare a non scriversi più, e entrambi, sempre senza dirselo, avevano pensato che si stessero stancando l’uno dell’altro, che la vita continuava e cambiava ogni minuto i suoi scenari e con questo l’evolversi della loro esistenza.
Quando si incontrarono di nuovo, Lucia non era pronta a vederlo al villaggio, pensando che Lucio fosse ancora in Giappone.
Quell’estate non fu la solita e così ogni successiva, erano sempre più distanti, fino a non parlarsi quasi più, se non per chiedersi, come due estranei, come stavano. Trascorrevano in questo modo le estati, guardandosi a distanza – Lucio con la sua fidanzata, Lucio con suo fratello, Lucia con le sue amiche, Lucia con sua zia- ma bastava che passassero uno vicino all’altro, per far scattare un sorriso di intesa e di felicità sul loro volto. Crescendo, per loro andava bene anche così, vedersi e non toccarsi, non sentirsi, ma sapere che c’erano e che potevano guardarsi ancora negli occhi, dicendo in silenzio: ti voglio bene, qualsiasi cosa siamo stati e siamo.
Sono passati dieci anni da quel primo incontro, e come ogni anno, Lucia cammina sulla spiaggia dello stesso mare di ogni estate, aspettando di incrociare il suo sguardo. Da ora in poi, Lucia sarà sempre sola a presentarsi a un appuntamento mai deciso.
Si guarda intorno e nessuno sguardo incontra più il suo e un sorriso non compare più sul suo volto.
A lei ricordi il mare.
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Ciao Federica e benvenuta su Open con un racconto sull’amore che ha varie e svariate forme. Amore è anche ‘non toccarsi’. Amore è anche solamente uno sguardo. Molto bello