Flora e il Capodanno (o del brindisi proibito tra le lenzuola) 

Serie: Flora


NELLA PUNTATA PRECEDENTE: Dopo il panettone non potevano mancare i buoni pro

C’era solo una cosa che volevo per Capodanno: essere scopata a mezzanotte. Nessun proposito. Nessuna lista di cose da cambiare. Solo una scopata ben fatta, sincera, profonda. Quella che ti fa dire: “Buon anno, e fanculo tutto il resto.”

Avevo due uomini e un vestito da urlo. Santo mi aveva comprato un miniabito dorato (una taglia in meno, ovviamente). Teo mi aveva regalato delle mutandine in seta nera (una taglia in più, per non stringere l’anima, diceva lui).

Io, ovviamente, non indossavo né l’uno né l’altro. Libera, lucida, lubrificata di desiderio. Pronta.

La festa era in un casale fuori città. Gente ovunque. Musica orrenda. Calici di vetro finto e conversazioni inutili.

Teo socializzava con grazia. Parlava di letteratura francese con una tizia in mantella di velluto. Santo giocava a beer pong (ma con il prosecco) e si faceva filmare mentre sollevava due ragazze come fossero pesi morti.

Io bevevo piano. Contavo i minuti. A mezzanotte volevo il mio brindisi: un corpo dentro il mio. Preferibilmente due, ma uno alla volta andava bene lo stesso.

Alle 23:42 ho deciso che era ora. Li ho presi entrambi da parte, in un angolo del giardino. Santo puzzava di fumo, Teo di vino bianco e buone intenzioni.

«Tra diciotto minuti, o siete nudi con me in camera… o il 2024 inizia con un vibratore.»

Teo ha deglutito.

Santo ha detto: «Io ci sono già con la testa. E con la punta.» E siamo saliti.

La stanza era piccola, con un letto disfatto e una finestra aperta sul buio. Ho chiuso la porta. Ho tolto il vestito. Nuda, con i capezzoli duri e le cosce lucide. Li ho guardati.

Teo è venuto da me, piano, come chi non vuole disturbare il sacro. Mi ha baciato la spalla. Santo ha riso. E mi ha sollevata di peso sul letto.

«Niente parole,» ho detto. «Solo mani. Solo bocche. Solo pelle.»

E loro hanno obbedito.

Santo era dietro, le mani forti, il respiro caldo sulla mia schiena. Teo davanti, i baci delicati, le dita dentro.

Ho gemuto tra le loro bocche. Mi hanno posseduta con due ritmi diversi. Santo rude, Teo elegante. Uno mi penetrava con forza.

L’altro mi accarezzava il clitoride con attenzione chirurgica.

Ridevo, urlavo, chiedevo di più. Mi sono persa. Mi sono ritrovata.

A mezzanotte, mentre la gente gridava e i fuochi d’artificio esplodevano, io stavo venendo.

Con uno dentro. Con uno davanti. Con tutto l’anno che mi attraversava il ventre.

E mentre mi stringevano, sudati, esausti, felici, ho pensato: “Questo è il mio Capodanno.”

Nessun proposito. Solo due uomini e un orgasmo da manuale. Anzi, due. O forse tre.

Quando siamo tornati alla festa, spettinati e pieni di lividi buoni, la gente ci ha applaudito.

«Dov’eravate?» ha chiesto una bionda alta due metri.

«A fare l’amore» ho risposto sorridendo.

«In tre?» ha replicato ancora lei.

«No. In uno. Con tre cuori» e ho chiuso il discorso.

Alle due di notte, Santo ha detto: «Sai che dovremmo farlo ogni anno?»

Teo ha aggiunto: «Dovremmo farlo ogni mese.»

Io ho risposto: «Dovremmo farlo ogni volta che ci dimentichiamo perché siamo vivi.»

E loro hanno annuito. Con la bocca. Con le mani. Con il corpo già pronto a ricominciare.

Così è iniziato il mio anno nuovo. Nuda, esausta, amata, presa.

In equilibrio perfetto tra due estremi. Con le gambe aperte e la coscienza pulita.

Perché Flora non ha bisogno di propositi. Flora ha bisogno di corpi. E quando li trova… li festeggia.

Fine… ma solo dell’anno.

Serie: Flora


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Erotico

Discussioni

  1. Che personaggio quel Santo 😅 Comunque, ben fatto! Dopo il Natale non potevano certo mancare i festeggiamenti di Capodanno (e quello che fai a Capodanno, lo fai tutto l’anno! Quindi vedremo cosa accadrà in seguito)

  2. “«No. In uno. Con tre cuori» e ho chiuso il discorso.”
    Con Flora, hai creato, ancora una volta, un personaggio femminile bellissimo. I due uomini fanno da contorno e sono essenziali allo stesso tempo. Il ritmo della narrazione segue quello della voglia di Flora. Bravissimo.