DI TUTTI I COLORI

Diego Bianchi, Donatella Bianchi, Bianca Belinguer, Bianca Atzei, hanno nomi e cognomi di colore, pur essendo bianchi. Francesca Neri, Neri Marcorè sono neri per caso in un paese di bianchi. 

Le mie sono solo considerazioni di “colore”. Non sono manicheo, il mondo non è solo bianco o nero. Dico a coloro i quali la questione del colore li fa sbiancare o annerire dalla rabbia, che tutti i colori dell’arcobaleno, compreso il color arcobaleno non vanno discriminati, sperando che il verde dia loro la speranza per ripartire – compresi i no vax che con Speranza l’avevano persa -, perché il rosso non è mai assoluto, è sempre relativo, come il rosso del semaforo. Non ho la memoria di ferro, magari avessi quella di Tiziano, ma ricordo bene queste parole, non ricordo di chi sono, forse le mie: “Tutte le pelli sono di colore, anche la pelle bianca è di colore. Perchè il bianco non è un colore?” Non crederlo ci rinchiude in un’esistenza grigia – grigia come un’Eminenza – dove le sfumature – 40 e più -, sfumano la gioia di vivere. 

Colora la tua vita di rosa se sei una principessa e di azzurro se sei un principe, puoi anche invertirli senza per questo sentirti un invertito. La natura si è divertita con te, ma non è stato un errore. Chi la pensa diversamente considera i diversi non uguali a loro. E poi diversi da chi? Siamo rimasti a quando la televisione era solo in bianco e nero e la visione era a senso unico? Non ha senso. 

A volte ci vestiamo di nero non perché siamo di cattivo umore, ma perché vestiamo come Armani. 

Una volta c’era anche chi voleva la pelle nera ed essere un angelo negro con le ali, proprio come Leali. 

Il mondo è a colori e purtroppo se ne vedono anche di tutti i colori. Come i vestiti colorati dell’ex cancelliera Angela Merkel, quelle giacche tutte uguali ma di tutti i colori, tanto che la Max Meyer si è ispirata al suo guardaroba per il nuovo pantone: il pantone Merkel.

E che dire della signora in giallo canarino (l’indimenticabile Angela Lansbury) e della signora in rosso (film del 1984 con Kelly LeBrock)? Se non ve la ricordate, per rinfrescarvi la memoria, ascoltate Stevie Wonder con la sua “I just called to say i love you”, colonna sonora del film. E la signora in rosa? Non me la ricordo neanch’io ma ho scoperto che è una telenovela girata in Venezuela (forse per fare la rima). La consiglio solo a chi ascolta ancora Julio e la sua sdolcinata “Manuela”.

Anche la regina Elisabetta non ha voluto essere da meno – direi di più -, con i tanti vestiti più o meno uguali e i cappellini colorati colore pastello o peggio colore evidenziatore, ma solo per essere ben visibile dalle guardie del corpo. 

E poi c’è chi si colora il corpo con tatuaggi per sentirsi più a suo “aggio” (licenza Fabius P.). Io non so se sia saggio ma ognuno è libero di farlo, e non solo nel mese di maggio, magari per fare un gentile omaggio floreale ad una ragazza di nome Rosa tatuandosi quel fiore per quella che sarà per “sempre” la sua futura sposa.

Mi piacciono i nomi colorati: Rosa (Fumetto), Bianca (Guaccero), Viola (Valentino), Azzurra e Celeste – come Celeste nostalgia (brano di Cocciante). Un po’ meno marrone, non me ne voglia Emma. Per farmi perdonare le invierò un marron glacé – dolce come Dolcenera -. 

L’arancio è il mio colore preferito; non è quello del mio meccanico che l’arancio o l’arancia – come è giusto dire – non l’associa alla meccanica. Lasciamo stare Arancia Meccanica, film che è meglio dimenticare. 

Di calcio non me ne intendo, e tanto meno di quei colori a righe stile gondoliere veneziano del tipo Bianco-Nero, Rosso-Nero, Nero-Azzurro che colorano le magliette dei tanti tifosi, dando un tocco di colore negli stadi. 

Se vi piace il colore neutro, Roberts – il Fashion Stylist di mia moglie – ha tutte le soluzioni alla moda per voi. 

C’è chi si veste di bianco candido – non è il caso di Blanko – per pudore o perché novella sposa. Andare in bianco è tutt’altra cosa. Andare in bianco con la novella sposa non è proprio un buon affare, specialmente quando per colpa di quell’affare che si va in bianco. 

C’è chi sventola bandiera bianca (Battiato) dopo essersi battuto, e chi con Bianca ha girato un film (Nanni Moretti) e con Blanca una fiction (Maria Chiara Giannetta). 

C’e chi si è fatto i soldi volando nel blu dipinto di blu, fino oltre oceano; chi si è fatto i “verdoni” come Verdini, con buona pace dei tanti fiorentini che hanno perso i loro quattrini. Mi dicono che non erano dollari ma euro; allora erano euroni, una moneta coniata giusto per l’appunto. 

C’è chi si fa la guerra per il colore della bandiera: per alcuni rossa, per altri nera.

C’è chi ha chiamato sua figlia Rosa dimenticando che la famiglia fa Culetto di cognome. Povera Rosa Culetto (le suggerisco di cambiare cognome in Cubetto risolvendo l’incubo), ne avrà sentite di tutti i colori. 

Anche la lingua può essere a colori, come i dialetti che sono sempre coloriti, per non dire colorati o meglio ancora coloratti, come il dialetto veneto di Giancarlo Ratti.

“Voglio vivere a colori”, cantando la canzone di Alessandra Amoroso o ascoltando Elodie, ovviamente con i The Kolors. Faccio eccezione per il video in bianco e nero di “Un bagno a mezzanotte” che mette bene in evidenza, nero su bianco, un’Elodie molto, molto intrigante per non dire di più. 

Ho dimenticato scientemente il color tortora e quello beige: è che mi piacciono meno. 

Mi manca per completare l’opera solo l’indaco. Ma l’indaco che colore è? È forse il colore del primo cittadino, del Sig. S’indaco? Ora indago.

Forse quello che ho scritto non ha senso, non sta in piedi; forse è solo, per restare in tema, una nota di colore. Sì, ma quale? Sono ben 36 le note di colore sulla tastiera del mio pianoforte a 88 tasti! Per non discriminare le note bianche lasciamo perdere anche la nota; anche perché quello ho scritto non è di sicuro degno di nota. Però una cosa è certa: nessuno potrà mai negare che ne ho dette di tutti i colori.

Avete messo Mi Piace3 apprezzamentiPubblicato in Umoristico / Grottesco

Discussioni

  1. Ciao Fabius. Come ti dicevo in occasione di un precedente racconto, mi piace molto come giochi e fai correre le parole. Mi sono divertita anche cercando di indovinare quale paragone avresti fatto. Veramente bravo!

    1. Mi mancava il colore fucsia; ma faceva rima solo con XIA. Chi mai conosce la prima dinastia degli imperatori cinesi a parte quelli della CIA? Restava Alexia, ma la conosce ormai solo qualche italo-cinese di nome XIA, forse l’ultimo erede di quella lontana dinastia.

  2. C’ e` sempre qualcosa di geniale nei tuoi libriCK. E ho trovato qualcosa di poetico, in alcuni paragrafi di questo testo. Non manca mai il tono ironico, che sollecita sorrisi e buon umore in ogni tuo affezionato lettore. Adesso andra` di moda rinnegare l’ appartenenza al genere femminile, non solo per le alte cariche dello Stato, quindi non diro` affezionate lettrici.
    Dissento sul voler negare il senso piu` o meno palese, profondo o leggero che sia, delle tue parole. Ognuno e` libero di interpretare come crede. Io, tra le righe, ho intravisto una bel quadro variopinto, un bel mondo colorato e vario, dove non ci sono pregiudizi o discriminazioni, ma solo umanita`. Bravio Fabius.

    1. Finché dura la vena continuerò a scrivere; quando finirà continuerò con la biada……e campa cavallo. Grazie M.Luisa del commento sempre puntuale. Ora mi chiuderò nella lampada e spero di non prendermi un colpo.

  3. E niente, sempre simpatico ironico e strappi un sorriso con i tuoi giochi di parole. In più, ottimo messaggio, il paragone più bello, tra i tanti che hai inseriti, è per me quello di coloro che vogliono vivere ancora con la “tv in bianco e nero a senso unico”.