Il Pasticcione

Armando sta organizzando una festa a casa sua.

E’ la prima volta ed è emozionato per quello che considera un evento unico.

Deve procurarsi tutto il necessario per fare bella figura e regalare ai partecipanti una serata lieta e gradevole. Esce di casa e si reca al vicino supermercato.

Prende il carrello e, pochi metri più in là, finisce con le ruotine anteriori in una buca nell’asfalto del parcheggio.

Una delle due salta. Armando decide di proseguire ugualmente ed entra nel punto vendita, preannunciato da un rumore di ferraglia che striscia sul cemento. L’addetto all’ingresso lo convince a lasciare lì il carrello e prendere uno o due cestelli a disposizione della clientela. Dopo qualche titubanza si convince.

Inizia il suo giro. Deve acquistare dolci, salatini, bibite e qualche decorazione.

Giunto nella corsia degli alimentari urta una pila di bottiglie in attesa di essere riposte negli scaffali, facendole cadere rovinosamente sul pavimento. Dispiaciuto per l’accaduto cerca di raccoglierne alcune, per quanto gli è possibile. Si china ma non si accorge che, nel frattempo, è sopraggiunto un addetto. Rialzandosi va a sbattere con il muso sul ventre dell’uomo che, indietreggiando, perde l’equilibrio e cade dentro lo scaffale in basso dedicato alle patatine. Con il peso dell’addetto, molti sacchetti si aprono scoppiando fragorosamente, dando l’impressione che qualche mascalzone avesse gettato dei petardi nel supermercato.

Attratta dal rumore e dal caos nella corsia, si avvicina la responsabile.

«Che cosa è successo qui?»

Armando cerca di scusarsi, ma non trova le parole. Impacciato si avvicina alla donna e, con un movimento maldestro, le pesta i piedi.

«Mi perdoni signora, oggi non so cosa mi stia accadendo!»

La donna fa un passo indietro indolenzita e osserva Armando fra l’arrabbiato e il divertito. Ad un tratto l’uomo ha un’intuizione: per scusarsi la inviterà alla festa.

Geniale.

«So che potrei essere inopportuno ma per farmi perdonare, se vuole, la invito alla festa che sto organizzando…signora….signora….come si chiama?».

«Margherita» risponde battendo il piede dolorante per terra.

La donna lo osserva. Non sa se essere spaventata di fronte a un invito così spudorato o divertita da tanta ingenuità. Ma alla fine accetta. In fondo Armando è una brava persona e lei l’ha capito.

La sera della festa, Armando è un perfetto intrattenitore e cortese padrone di casa.

Vede arrivare Margherita e la accoglie. La donna, di un’eleganza sopraffina, sorride. Si accinge a entrare in casa e inciampa nel tappeto posto davanti all’ingresso, cadendo fra le braccia dell’uomo.

«Mi scusi, sarà il tacco troppo alto». Armando sorride e la aiuta a ricomporsi. Poi entrambi entrano in casa.

La festa prosegue fra risate e momenti di divertimento.

Durante un ballo in coppia, Margherita stacca con un piede la spina dello stereo, interrompendo repentinamente l’atmosfera musicale e poetica del momento. Il cavo si attorciglia intorno a una lampada di vetro, posta vicino allo stereo, facendola cadere frantumandosi.

Armando e Margherita si guardano. Tutti li guardano scoppiando a ridere fragorosamente. Lei si ricorda del supermercato. Lui si ricorda del supermercato.

Sono fatti l’uno per l’altra.

Avete messo Mi Piace5 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Ciao Rossano!
    Come promesso sto leggendo alcuni dei tuoi racconti e devo dire che
    il racconto in questione è molto carino!
    Questa è la dimostrazione che tutti abbiamo la possibilità di trovare il vero amore!
    Ben fatto!

  2. Ho apprezzato tantissimo questa storia. Pur nella sua leggerezza ha un messaggio forte ed io amo la Speranza. Esiste qualcuno per cui siamo perfetti così come siamo, perchè perfetto per noi.

  3. Della serie “Gli sfigati” e non ” I poli opposti si attraggono”, ma, come si dice, “Dio li fa e poi li accoppia”. Chissa` che disastro dovendo convivere, in coppia, sotto lo stesso tetto. A meno che non fosse soltanto una giornata storta e nient’ altro.