La Prova (Prima Parte)

Serie: The Chronicles of Neigmor Crepaossa


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LA PROVA

«Una montagna di fuoco, viva, cattiva, evocata per un solo scopo: uccidere. Ecco i miei nuovi compagni, tutti pronti a rischiare la propria vita pur di diventare “leggende”! Ma non io, a me interessa solo soddisfare la voglia di sangue! Il momento è giunto, Iskran ha lanciato l’offensiva. Sarà questa la nostra fine?».

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MESI PRIMA

«Devo scappare e riuscire a mettermi in salvo, quella non è più la mia casa, la mia famiglia; forse non lo è mai stata. Questa freccia che ho nel polmone mi sta uccidendo, ma non posso fermarmi, devo continuare a correre se voglio sopravvivere». Ansimando, esamini il bosco che ti circonda: è fitto e non vedi nessuno. «Un ruscello per dissetarsi, è proprio quello che mi serve, sento le forze abbandonarmi». Cadi in ginocchio stremato. «Devo bere dell’acqua, ho la gola riarsa dalle fiamme dell’inferno che reclamano a gran voce la mia anima. Vedo tutto annebbiato, ‘fanculo, non posso morire proprio ora». Strisci fino al torrente e ci immergi il viso. «Bevi piano, altrimenti sarà peggio. Cazzo, questo è un rumore di passi!». Alzi lentamente la testa. «Un uomo solo e senza armatura… Posso farcela, non devo farmi vedere in difficoltà altrimenti sono spacciato. Forza, in piedi Neigmor!».

Il tuo sguardo incrocia il suo, avete la stessa giovane età. Nel fodero ha un paio di spade: deve essere un guerriero. Ti ha chiesto qualcosa, ma non sai cosa rispondergli e poi, che vuole da te?

«Devo ucciderti, altrimenti sarai tu a farlo» mormori, delirando.

Farfugli qualcosa d’incomprensibile che viene mal interpretato dal ragazzo. Le vostre spade cozzano in unico colpo disperato, poi un vortice oscuro ti piomba addosso e perdi i sensi.

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«Sono morto? No, non credo che gli spiriti facciano domande così stupide. Dove sono? Perché faccio sempre questo incubo orrendo? Un albero, con tutta quella gente impiccata, e quel bambino… Il mio patrigno me lo raccontava quasi tutte le sere. Dicono che salvare un marmocchio in quelle condizioni porti sfortuna. Beh, a quanto pare, avevano ragione. L’accampamento! Non è stato facile crescere in mezzo a dei mercenari, specialmente per il figlio adottivo del loro capo. Padre, ti odio! Gli allenamenti… Ho passato tutta la mia vita a combattere. Avevo solo dieci anni quando ho partecipato alla mia prima battaglia… Non è stato facile uccidere, ma ora è diventata un’abitudine. Il giorno dell’incidente la mia matrigna è morta e il bastardo ha perso una gamba. Ora non può più essere il Capo. Come al solito, è sbronzo; da quando non combatte più, pensa solo a bere. Perché ha impugnato la spada? Fermo! Non sei in grado di combattere. Che coglione, ha perso l’equilibrio e si è infilzato da solo. Quanto sangue, mi serve aiuto. Hanno sentito le mie urla, ora lo soccorreranno. Perché mi guardano in quel modo? Non staranno pensando che sia stato io… Ora basta con gli incubi! Sono vivo, comincio ad avere fame e sento i muscoli tutti intorpiditi».

Lentamente spalanchi gli occhi: la luna piena è alta nel cielo e alla tua sinistra c’è un fuoco da campo.

«Chi sono queste persone?» rimugini. «Suppongo che mi abbiano curato. Prima di attirare la loro attenzione, sarà il caso che studi bene il da farsi. Un uomo sulla quarantina sta montando di guardia, ha i capelli brizzolati, indossa abiti lussuosi e ha un portamento ben eretto e composto, forse è un nobile. Nella parte bassa dell’accampamento c’è una bambina che dorme; è vestita con abiti logori, indossa dei medaglioni e altri oggetti di metallo lavorato. Le sue mani sono annerite come quelle di un fabbro, mentre i suoi vestiti ricordano gli elfi dei boschi… Gli elfi, che gentaccia!». Arricci il naso. «Alla sua destra c’è una donna dai lineamenti giovani, ben vestita, ma non è una nobile, sembra piuttosto una zingara. Nella parte alta, invece, ci sono due ragazzi; quello magro, è vestito in modo strano, ha delle stelle ricamante su una tunica blu, sarà un mago; l’altro è più robusto, un corpetto di cuoio gli protegge il busto… Ha diverse spade con sé e anche uno scudo… È il guerriero che voleva uccidermi!». Serri la mascella allarmato.

Sei così intento a osservarli da non esserti reso conto che l’uomo di guardia ti osserva divertito.

«Ben risvegliato, giovanotto!» esclama a bassa voce. «Era ora che dessi segni di vita, ci stavamo preoccupando. Sono due giorni che dormi».

Per la sorpresa contrai tutti i muscoli, come se dovessi affrontare una tigre affamata, ma, così facendo, la ferita al polmone torna a sanguinare. Un gemito ti esce dalla bocca.

Il nobile si avvicina per prestarti soccorso.

«Non devi aver paura di noi, non vogliamo farti del male. Resta fermo, ora, il taglio non è ancora guarito. È stato tutt’altro che facile toglierti quella freccia e hai perso parecchio sangue» ti spiega.

«Chi sei?» gli chiedi, bisbigliando. «Chi sono loro?».

«Sono il duca Ketill e loro sono avventurieri che ho assoldato per portare a termine un difficile incarico. Tu, come ti chiami?».

«Neigmor…» biascichi. «Grazie per avermi curato, ma non c’era bisogno, avrei potuto benissimo cavarmela da solo. Non è sicuro per me stare qui, tanto meno per voi avermi aiutato, devo andarmene e fareste bene a farlo anche voi».

Mentre pronunci queste parole, il duca si fa serio: sta osservando il prato oltre le tue spalle. Si allontana e va dal guerriero per bisbigliargli qualcosa. Insieme si dirigono nella radura. Nel frattempo, si svegliano anche gli altri: si guardano intorno sospettosi, nessuno parla. Senti delle grida, il clangore di spade, poi vedi un’aura infuocata che si spegne subito.

«Che diavolo succede?» ti chiedi, sbalordito.

Ketill fa ritorno all’accampamento con un prigioniero. Lo riconosci subito. Il giovane guerriero torna poco dopo, tutto sporco di sangue, ed è molto eccitato. Vi racconta che ha ucciso due uomini. Il prigioniero ti guarda, ti ringhia contro e poi ti insulta.

«Chi sei e cosa vuoi?» gli domanda il duca.

«Chi sono, non ha importanza; voglio quel ragazzo, vivo». Il prigioniero ti fissa rabbioso. «Siete circondati da un esercito, noi eravamo gli esploratori. Se volete vivere, vi consiglio di darcelo alla svelta!» conclude in fretta, sputandoti in faccia.

Ti alzi in piedi; la fasciatura scricchiola al contrarsi dei tuoi enormi muscoli, sembra stia per strapparsi. Mormori qualcosa, mentre il tuo occhio sinistro emette un bagliore verdognolo; i tuoi nuovi compagni non hanno mai visto nulla di simile. Il tuo viso si deforma per la rabbia: al bagliore del fuoco ricordi un demone.

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Serie: The Chronicles of Neigmor Crepaossa


Avete messo Mi Piace6 apprezzamentiPubblicato in Narrativa, Fantasy, Young Adult

Discussioni

  1. Fusione tra incubi e realtà che introducono il personaggio e insieme accennano brevemente al suo passato, che unito con il fattore della narrazione diretta compongono un quadro interessante, capace di dirti, riguardo ciò che stai leggendo: cosa ti è successo, sta succedendo; ma lasciano ben congegnati misteri su cosa accadrà.
    Aggiungo che le descrizioni dei personaggi e quel poco che per ora si sa di loro, sono state realizzate con uno stile leggero ma chiaro, adatto al buono scorrere di questa storia. Mi scuso se ho errato l’interpretazione di qualcosa.

  2. Che dire, è scritto davvero bene, questo brano. E prelude ad un epico proseguimento!
    Molto interessante la scelta narrativa di far vestire al lettore i panni del protagonista, ed ottimamente gestita. Corro al prossimo episodio!

  3. ” marmocchio in quelle condizioni porti sfortuna. Beh, a quanto pare, avevano ragione. L’accampamento! Non è stato facile crescere in mezzo a dei mercenari, specialmente per il figlio adottivo del loro capo”
    Ma… Se ipotizzo un omaggio a Kentaro Miura, ipotizzo male? ?

  4. Far vivere al lettore l’emozioni del racconto così in prima persona penso che sia molto difficile, ma tu ci sei riuscito egregiamente, bravo Andrea! Mi son voltato a destra e sinistra più volte, per capire chi mi parlava…

  5. Ciao Andrea. Gestire questa “visione” narrativa non è affatto semplice, ma tu ci sei riuscito alla grande. Sì vede che riesci anche a districarti egregiamente con l’heroic (il classico), genere da non sottovalutare mai, e quindi mille complimenti! Manco a parlare di dialoghi, storia e descrizioni… tutto ottimo! Proseguo immediatatevolmentemente! 🙂

  6. Ciao Andrea, anche a me la prospettiva in seconda persona è parsa particolare. Ma tu, riesci a cavartela in ogni sfida (io, non ci riuscirei). Finalmente qualche notizia in più di Neigmor Crepaossa, imparerò a conoscerlo bene così da sapere come comportarmi con lui in una prossima occasione… ehm, forse non io. Forse un elfo fetente e antipatico… Vabbè, magari ne esce un incontro interessante 😀
    Quanto alla storia, l’ho seguita tutto di un fiato. Sai che ho il fantasy nel sangue.

  7. Un narratore in seconda persona, credo sia la prima volta che mi capiti di leggere un racconto interamente in seconda persona, a parte quando il narratore rompe la “quarta parete”, all’inizio è stato strano ma che idea geniale per spingere il lettore a identificarsi, sembra di stare li a sputare sangue e a chiedersi cosa accadrà. Mi ero perso questa serie e per fortuna l’ho trovata, bravo e originale, complimenti.
    Non so se è la mia mente malata ma ho notato un omaggio a Berserk di Kentaro Miura nell’albero degli impiccati e nel neonato maledetto.
    Ancora complimenti

    1. Ciao Alessandro!
      Diciamo che “La serie” è nata ieri sera. Questo era un singolo racconto che avevo comunque intenzione di proseguire. Alla fine ho trovato il tempo per farlo.
      Grazie per averlo letto e grazie per le lusinghe, sei molto gentile. 🙂
      Sono un lettore di “Lupo Solitario” e di “Berserk” e inevitabilmente qualcosa di loro ci finisce in quello che scrivo. Magari anche solo come “coccola” per il lettore che conosce queste opere.
      Un abbraccio! 😉

  8. Ciao Andrea, non sapevo avessi già scritto di Neigmor, lo sto scoprendo solo adesso?! Che dire, mi sai sempre trascinare nelle tue storie, chissà perché Neigmor è ridotto così, sono curioso di sapere e ho visto che hai pubblicato il secondo episodio! Bella scelta della “visuale” in prima persona, ci si può identificare in Crepaossa??, a presto, un abbraccio?

    1. Ciao Antonino e grazie per aver letto anche quest’avventura!
      Sì, è un vecchio racconto realizzato per un concorso di qualche anno fa.
      Sei sempre troppo gentile e lo stile è quello di “Enar il Distruggitore” e di Turok il Mietitore 😉
      Un abbraccio! 🙂

  9. Ciao Andrea, bel racconto, complimenti. Sembra introdurre ad uno scenario in cui la vera storia si deve ancora sviluppare. Sarebbe bello continiare a seguire le vicende di Neigmor, magari sotto forma di Serie.

  10. Si legge tutto di un fiato e questo è il sintomo inoppugnabile del fatto che riesci a coinvolgere il lettore nel ritmo serrato di questo tuo racconto. Come sempre molto bravo!

  11. Che piacere rileggerti, Andrea!
    Credo che il punto focale di questo racconto siano i dialoghi, con cui riesci a creare bene la caratterizzazione dei personaggi e dai al lettore un ritmo crescenze di azione, belle anche le discrezioni, bravo!