La resa dei conti
Serie: La Fuitina
- Episodio 1: La resa dei conti
- Episodio 2: La sciabola
STAGIONE 1
L’uomo con la sciabola, il signor Giorgio, era un padre, che secondo il suo parere, e non solo, era stato offeso nell’onore. Per effetto che certe regole della società dove viveva erano state infrante, regole che la società imponeva a tutti i loro componenti di osservare, rigorosamente.
Turi, un ragazzo di una ventina d’anni, si era fidanzato con la figlia del signor Giorgio, l’unica, Angelica.
I ragazzi si erano conosciuti e innamorati, così come capitava a tanti ragazzi della loro età.
Molte volte però queste storie non sfociavano in situazioni drammatiche come quella che stiamo assistendo. La famiglia di Angelica dimostrò sin da subito la contrarietà a quel fidanzamento, adducendo al ragazzo il qualsiasi difetto possibile ed immaginabile. Non v’era, secondo il signor Giorgio, in particolare, peggior scelta che la figlia avrebbe potuto fare fra tutti quei ragazzi; a dir il vero per loro la figlia non era nemmeno nell’età, aveva diciassette anni, da dover pensare a queste cose. La scelta poi, non ultimo ostacolo da superare, era stata fatta senza l’ausilio da parte della mamma, almeno lei, che avrebbe sicuramente potuto farla ragionare. Non prima però di fare un tentativo a dissuaderla al fidanzamento, e casomai qualora questo tentativo non le riusciva, consigliarle il ragazzo giusto, che sarebbe stato accettato da loro e anche dalla gente. Questa maledetta gente!
Però, come capita spesso in situazioni simili, quasi tutte le ragazze erano di parere diverso. Angelica amava Turi e non volle sentire ragione a lasciare quel suo amore. I due si innamorarono sempre di più, nel senso che affrontarono la sorte avversa uniti come il loro amore imponeva di fare.
La ragazza però si vide, purtroppo, ben presto segregata in casa, le fu impedito di uscire se non accompagnata dalla mamma o dal papà, i quali come guardie del corpo svolgevano il loro singolare dovere di genitori. La gente che li guardava si divise nei giudizi , alcuni non poterono che pensare bene del loro atteggiamento, altri lo ritennero esagerato.
“Vedi come si fa con i figli che disubbidiscono in queste cose importanti?” dissero alcuni.
“Roba da matti! Sono ridicoli, addirittura una volta li ho visti tutti e tre, il papà davanti, la mamma dietro e la ragazza al centro con lo sguardo basso. Sembrava scortata, come in carcere. Sono dei criminali!” dicevano altri.
Quando rientravano a casa sicuri del loro comportamento non si curavano delle lacrime di Angelica. Momenti tristi, si dicevano fra loro, che passeranno.
Inutile dirvi cosa successe un giorno, quando entrando nella cameretta della figlia, la madre si accorse che il letto era rimasto intatto. Poche parole scritte di mala calligrafia su di un foglio di diario strappato malamente. La mamma lo vide sul cuscino e con le lacrime agli occhi lesse ad alta voce, con tono tremante e disperato:
‘Perdonatemi! Io amo Turi e lo amerò sempre. Se volete torno anche stasera se solo ci accettate.’
La notizia come si dice volò di bocca in bocca:
“Hai visto? Poi finisce così” dicevano in tanti.
“Crescili i figli, dai loro l’anima, arriva uno qualunque e se li porta via, che ingratitudine.”
“Chissà cosa farà il signor Giorgio!” dissero molti paesani.
Eh si, chissà cosa farà il signor Giorgio? Andiamo a scoprirlo.
La moglie, che di preparare il pranzo ovviamente non ci pensò minimamente, corse dietro al marito gridando con tutta la forza che aveva in gola:
“Aiutatemi! Aiutatemi! Lo ammazza, lo ammazza!”
“Ti avevo detto di preparare il pranzo perché dopo ho più fame del solito, vai via” le gridò il marito, fermatosi mostrandole la sciabola.
Nessuno si fece vedere in quella strada. Tutti discretamente e cautelativamente davano solo lo scorcio della loro finestra appena aperta a quella scena annunciata.
Il signor Giorgio, con la camicia aperta, la cintura dei pantaloni slacciata, il viso infuocato e con passo deciso andò verso l’abitazione dei ragazzi.
Prima di continuare c’è da dire che i ragazzi essendo tornati dalla fuitina dopo una quindicina di giorni, avevano tentato invano di risolvere la cosa facendo arrivare al signor Giorgio la loro intenzione a volerlo incontrare e sistemare da persone civili il tutto. Vistosi rifiutati e minacciati, finirono con l’accettare la proposta di andare a stare in campagna, a due chilometri del paese, in una casa della zia di Turi, l’unica delle famiglie ad aver accettato quella storia e di difendere la coppia. La zia non vedeva nulla di male in tutto quello che stava succedendo se non in una società assurda e dal sapore medievale.
La casa stava in alto ad un pendio, occorreva come detto fare un paio di chilometri, con una certa pendenza. Dopo aver percorso circa un chilometro e mezzo si arrivava in una zona dove non vedere l’arrivo di qualcuno da lassù era praticamente impossibile.
I ragazzi sapevano che il carattere del padre di Angelica poteva anche arrivare a fare certe cose sconclusionate, in passato aveva dato prova della sua indole alla violenza, per questo stavano sul chi va là.
“Qualche volta tuo padre, pazzo com’è, scusami Angelica di queste parole, è capace di venire con una pistola in mano per ucciderci” diceva con preoccupazione Turi alla sua amata.
“Non fino a questo punto, no” rispondeva Angelica abbracciandolo con la paura addosso.
Il giorno che il signor Giorgio uscì di casa con la sciabola in mano era una domenica. Alle dieci in punto alla parrocchia si celebrava la santa messa. Angelica e Turi si prepararono come facevano ogni domenica. Lei si vestiva a festa, indossava gli abiti più eleganti che aveva, si truccava, si inanellava, metteva la colonia e aspettava che il ragazzo facesse altrettanto, sbarbato e profumato. Da quando era avvenuta la fuitina non poterono più andare a messa. Da un lato dispiaceva loro di non poter seguire i dogmi che il catechismo aveva loro insegnato, ma d’altro canto però evitavano l’incontro con i genitori e anche gli occhi della gente che anziché seguire il parroco avrebbero seguito loro. Bilanciavano le due cose evitando di subire indiscrezioni e pericoli vari.
Però il rito della preparazione lo fecero lo stesso, si prepararono per la festa, aprirono la Bibbia, andarono sul cantico dei cantici e lui lesse delle righe. Gli amanti si immedesimavano in quel grande amore eterno.
Mentre Turi leggeva il versetto della bibbia, sentirono il cane abbaiare. Turi chiuse immediatamente il libro e andò a vedere. In lontananza saliva un uomo, non si vedeva bene chi fosse. Ma anche se quell’uomo fosse stato ancora più lontano dalla vista del ragazzo non avrebbe avuto dubbi di chi sarebbe potuto essere.
Chi sarebbe venuto di domenica alle dieci a fargli visita se non il signor Giorgio?
Chi sarebbe andato da loro a cercarli rischiando la propria incolumità trovandosi in pieno di una scena pericolosa?
Quando l’uomo fu più vicino, fu facile vedere che portava con sé un’arma. Turi allora andò nella stanza accanto, aprì un armadietto e prese il fucile da caccia. Quando uscì fuori sentì il signor Giorgio che urlava:
“Vi ammazzo, vi ammazzo tutti e due come cani” tirando per aria la sciabola che gridava vendetta.
Turi veniva trattenuto da Angelica per un braccio, sentiva la ragazza gridare:
“No, no Turi non lo fare.”
Ma riuscì a sparare, sparare e ancora sparare, fin quando non sentì più nulla.
Serie: La Fuitina
- Episodio 1: La resa dei conti
- Episodio 2: La sciabola
La cosa peggiore è che questo tipo di storie erano e sono ancora, da qualche parte, reali.
Un racconto molto coinvolgente, che si lascia leggere con facilità fino alla fine.
Però ora vorrei sapere che ne è stato del signor Giorgio: spero non sia finita qui!
Ciao Giuseppe, si è vero, sono purtroppo ancora amare verità. Per quanto riguarda il seguito, tu sai benissimo che un racconto può prendere la prima via d’uscita, e riuscire a dare quella sensazione di pugno allo stomaco. Anzi molti si chiudono in questo modo centrando in pieno il proprio obiettivo. Può anche aspettare la prossima “fermata” o continuare. Io ho chiuso questa storia forse, ma consapevolmente, in maniera un po’ aperta a tutti i risvolti. Tieni conto che il signor Giorgio spara tre volte!
Ma ripeto la storia può continuare, le strade sono aperte e tante. Grazie
Scusa volevo dire Turi è quello che spara e non zio Giorgio