
PIGRO
Pigri si nasce: “E io lo nacqui!”
Non si diventa: “Così è (e no se vi pare!)”
Perché i geni o genii della pigrizia li ereditiamo (se c’è qualche amica geniale o qualcuno che conosce più di qualche genio, anche senza lampada, mi sappia dire con quante “i” si scrive).
È un’eredità pesante a cui non possiamo rinunciare nemmeno a mezzo di una procura notarile, e neanche donare gentilmente a nostra sorella o fratello (io non potrei farlo perché sono figlio unico di madre vedova – ed oltretutto poco generoso: ma potendo…… farei sicuramente un’eccezione).
Ricordo con nostalgia una vecchia canzone di Ivan Graziani: “Pigro”. Lo diceva e lo rimarcava molte volte al termine di ogni strofa. “Pigro! Pigro! Pigro”: Ivan, per me eri davvero il “terribile”. Son passati decenni d’allora e vorrei riascoltarla ogni tanto. “E perché non lo fai, basta un click?” : me lo chiedo da solo. “Perché sono pigro!” : mi rispondo da solo, anche senza un click.
Ho pensato di scrivere un libro (oggigiorno – ma anche in tarda sera – ne scrivono un po’ tutti, anche Sigg. cani e Sigg. porci – meglio ruffianarsi la potente lobby degli animalisti) perché non potrei farlo anch’io? Sono domande da porci – non nel senso di maiali – porco cane! Ma non conosco Fazio di Che Tempo Che fa per promuoverlo, al massimo Fazio il collega di Montalbano, ma conta poco. Potrei provare con Fazio, l’ex Governatore della Banca D’Italia, lui sì che contava, ma non trovo il numero sulle pagine bianche . E se provassi con Fazio, il difensore della Salernitana? Mi sa che “Fazio” un po’ di confusione con tutti questi Fazio!
E da tempo che sto pensando di scrivere un libro per pigri ma, vista la mia conclamata pigrizia, non trovo mai il momento adatto per iniziarlo, e così l’idea langue. Vorrei scrivere un libro adatto a quelli che leggono solo i titoli dei libri e poi, dopo qualche pagina, si arrendono pigramente al sonno dei giusti, senza essere degli eroi, perchè alla calata della palpebra non oppongono la benché minima resistenza. Non come i lettori seriali che non sono mai paghi – detto tra noi, ma chi li paga! – di quello che leggono e ti ammazzano con critiche al vetriolo. (Nome generico di certi solfati di metalli bivalenti, a lucentezza vitrea, cristallizati con sette molecole di acqua, fra loro isomorfi) Con i critici non bisogna mai essere impreparati!
Il libro per pigri deve essere leggero sia nel peso – non deve essere un mattone perché troppo pesante da tenere tra le mani – che per gli argomenti trattati – il Capitale di Marx è stato un errore capitale, proprio un mattone e anche doppio per giunta!
“Jón (& le missive che scrisse alla moglie in cinta mentre svernava in una grotta & preparava il di lei avvento & dei nuovi tempi)” di Ófeigur Sigurđsson, è un titolo troppo lungo; per un lettore pigro è un libro che ormai non desta alcuna attrattiva: l’ha già praticamente letto. Sono sicuro, in questo caso Sigurđsson (rafforzativo), che la figura barbina potevi evitarla caro Ófeigur, e intitolarlo solo Jón? “C’est plus facile” per dirla “difficile”.
Aneddoti sui pigri non si contano e non lo farò di certo io che sono pigro. Vi racconto giusto alcuni.
– Non cambio più canale perché le pile del telecomando sono scariche: troppa fatica sostituirle! Così rimango sintonizzato su un canale di televendite, dove trasmettono anche qualche film preistorico come Via col vento o Sissi. Sì, sì, più li guardi e più vorresti andar via, anche senza un filo di vento. Con il monocanale però ho dei vantaggi: risparmio sulle batterie ed i programmi li vedo non più in modalità random compulsiva, ma dall’inizio alla fine, se lo schermo non si spegne prima per via della modalità “risparmio energetico”.
– Per smascherare una persona pigra basta osservare l’orologio che porta al polso. Se leggete sabato 15 invece di mercoledì 2, che è il giorno che segna correttamente il vostro orologio, potete essere certi che davanti a voi c’è un pigro conclamato: sta aspettando che la batteria si scarichi, così ci penserà l’orologiaio a sistemare il datario.
– È inimagginabile per uno che è pigro salire le scale, magari una rampa sola, se c’è l’ascensore: lui aspetterà con pazienza. Aspettare l’ascensore occupato sarà la sua occupazione precaria, da diventare fissa nel caso di un guasto. E poi stare fermo, immobile, su di un tapis roulant dell’Ipermercato, bloccando il passaggio di chi più frettolosamente preferirebbe muovere qualche passo, è un altro comportamento del pigro: tanto lui ha tempo.
C’è sempre tempo per far le cose, metti che poi si sistemino da sole per l’intervento divino di qualche santa mano. Questa è la filosofia dell’impiegato pigro che si è incarnata in un mio collega, definito dal capo come “il produttore di arretrato” perché condensava in un unicum pigrizia e lentezza. Era talmente “unicum” come l’amaro in bocca che i colleghi al suo fianco provavano, anche senza un bicchierino del famoso amaro (Unicum).
Chi non è pigro non può capire il mondo flemmatico e rilassato dei pigri. Quell’andamento lento, apatico e svogliato di chi ha tempo ma aspetta egualmente tempo.
Beati voi che siete operosi, solerti e alacri, come tante laboriose formichine col capo chino di chi non si ferma mai e solo a Capodichino alza il capo per prender il volo per Città del Capo. Il discorso ha preso una brutta china, ma sono opportunità da prender al volo, lo diceva anche Fabio Volo, quand’era in volo per Capodichino da Città del Capo – non so se col capo chino come un formichino. Poco importa, era comunque in volo.
Col capo chino, chino per un improvvisato inchino, chiedo venia per questa storia forse troppo corta; ma sono “un po” stanchino” come Forrest Gump, ed è meglio finirla qua.
Per chi non mi conosce sono Fabius P..
Per chi mi conosce – mia moglie – sono Fabius P.igro oltre che uno scrittore birichino.
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No!!! Ho letto i commenti e scoperto che Maria Luisa adora Fabio Volo che io detesto! No, come faccio ora?
Ha buon gusto se le piace Volo, su cui sorvolo, però le piace anche Fabius P. che è tutto dire. (Grazie M.Luisa🥰). E grazie anche a te che rileggi la mia opera.
Spero che tu lo apprezzi come lo apprezzo io, il grande Ivan. Ciao Fabius!
Terribile! Ivan piace anche a te, anche se non sei di Lugano: addio Ivan.
Grazie dell’elogio. Penso di essere semplicemente un dilettante allo sbaraglio e niente di più.
Sei forte Fabius, sono una new entry , ho appena letto il tuo racconto e sono gia’ una tua fan. Adoro Fabio Volo e mi diverte anche la Littizzetto( a proposito di Fazio). Il tuo elogio del pigro e’ facilmente condividibile e amabile, nella descrizione che hai dato. La tua ironia, il tuo stile semplice e diretto, il tuo sapere cammuffato, la tua modestia furbina, conquistano. Potresti fare concorrenza a Fabio Volo che, nel suo ultimo libro ” Una vita nuova” e’ pure salito di livello. Tanti auguri!
Molto divertente e originale!
Tenchiuverimac. Odio scrivere l’inglese in inglese.
Divertente e leggero anche questo! 👏
Grazie. Potevo scrivere qualcosa di più ma sono pigro.
Non mancherò grazie.
Originale e leggero, mi e piaciuto.
Alla prossima!