
Proposta indecente
Serie: Ziu Pippinu
- Episodio 1: Don Sariddu
- Episodio 2: La famiglia di ziu Pippinu
- Episodio 3: I debiti
- Episodio 4: La stidda di ziu Pippinu
- Episodio 5: Alla villa di don Sariddu
- Episodio 6: Proposta indecente
- Episodio 7: Il nipote Peppi
- Episodio 8: Il nipotino
- Episodio 9: Quale soluzione?
- Episodio 10: Saretta, il figlio e la nuora da don Sariddu
- Episodio 1: La controproposta
- Episodio 2: Prede di don Sariddu
- Episodio 3: Saretta nella stanza da letto di don Sariddu
- Episodio 4: Atto finale
STAGIONE 1
STAGIONE 2
Quannu ebbero finito di schiamazzare e videro che Peppi non gli rideva dietro, si zittirono, smorzando la risata, non nascondendo una certa delusione.
— Non ti è piaciuta la battuta?— disse don Sariddu un po’ serio.
— Devo dire che quando la uso ridono tutti… tranne tu. Ci sarà una ragione, vero? Cosa stai pensando Peppuccio, dillo a me, sei preoccupato? Rilassati, alla vita si rispunni con calma ed intelligenza, mai attaccarla, tantu ni esci muortu!— altre risate dei due. Peppi niente.
— Sai Gaetanu, l’altra sira, o cursu(al corso) ho visto una bella donna, tu non hai idea di quanto fosse bella. L’avìa visto altre volte, ma mai così vicinu, una meraviglia.—
— La conosco don Sariddu? La conosco io?—
— Se la conosci? La conosciamo tutti, anche Peppi la conosce.—
Peppi avendo capito da un po’ dove voleva atterrare quel bastardo non fece una piega e non disse nulla.
— Beni Gaetanu, ora faremo un giochetto tutt’e e tre. Vuoi giocare con noi Peppi? Ti va?—
Peppi nun aviennu (avendo) altra scelta disse di sì calando a malapena la testa appesantita da un dolore lancinante. Diede uno sguardo a don Sariddu senza scordarsi dell’energumeno Gaetanu. Li teneva sotto controllo, li voleva lontani tutt’e due dal camino, in modo da prendere quell’arma e prima ammazzare quell’animale da guardia e adduoppu quel maiale del suo padrone.
A don Sariddu non sfuggì l’occhio vigile del picciuottu, e si addunò( si accorse) del ferro da camino appoggiato lì pronto ad essere usato. Ma non fece nulla, non riteneva capace quel picciuottu di fare cose strane, a casa sua? Non era nemmeno pensabile un cosa del genere, da uno smidollato?
— Bene. Questa picciotta, bona! Ma bona! Bionda, cominciamo sì, era bionda, con i capelli lunghi che le arrivavano sino al fondo schiena, ah non parliamo oltre, fermiamoci nel dire Gaetanu, che era formosa, ecco, ben messa. Iu che sono un intenditore di fimmini, vi dico che la picciotta si accorsi che la taliava con occhio intrigante, sensuali, eh le donne? Le belle donne sannu fari mali vuliennu. Peppi, non ti è mai capitato una simile scena? Una bionda, formosa, bedda, ca ti taliava cu malizia? No? Iu piensu di sì. Anzi ne sono sicuru. Avìa jeans misi (indossati) così stretti che si vedeva tuttu, Gaetanu, tu che mi conosci bene, sai se esagero nelle cose che racconto?—
— No, mai don Sariddu.—
Peppi gli venne una forza espulsiva che nasceva nelle sue viscere per fermarsi per miraculu dentro la sua bocca, ma sulu adduoppu uno sforzo che non poté che essere notato.
— Ti senti mali Peppi?— disse don Sariddu.
— Se vuoi interrompiamo il gioco. Anzi a diri il veru, non abbiamo ancora iniziato l’indovinello. Ma se ti devi sentire mali, m’alliestu (mi sbrigo). E dicendo ciò aveva gli occhi sorridenti e soddisfatti. Aveva il suo debitore in casa sua, lo stava facendo morire di gelosia e questo valeva parte del credito che vantava versu quel picciuottu.
— Va beni, i jeans erunu di colori rosa, na roba ca un mortu si virìa (vedeva) na parti del suo corpo che vulìa viviri, Gaetanu, e muorti facìa resuscitari quella picciotta! Una camicetta, scollata, bianca, e nun ti dicu Peppi, cosa si vedeva, era senza reggisenu la signorina!—
Don Sariddu stava facendo un lavoro eccezionale vedendo la reazione del picciuottu trasformatu in volto. Russo di rabbia, stava per esplodiri. E questo vulìa iddu, vulìa che reagiva in modo da ottenere più facilmenti quello che voleva. Diede uno sguardo a Gaetanu, comu diri, ci siamu, stai prontu.
— Non ti vengono familiari questi vestiti Peppi? Vediamo, giochiamo a indovinare come si chiama.—
— Don Sariddu, a pusassi ca (la posi qua, la smetta) iu debbo dari a lei soldi, e sulu soldi, non certu altru. — disse piano Peppi.
Gaetanu si avvicinò, si mise tra il suo padrone e il ferro del caminu. Peppi continuava a parlari pianu, un po’ trimannu(tremando).
— E gli ho detto che le darò tutto indietro, sino all’ultimo centesimu.—
— No!— disse con decisione don Sariddu.
— Nun aspiettu tuttu stu tiempu! La strada, caru Peppi, una volta che nonninu non ha voluto sèntiri ragghiuni (ragione) non ce ne resta che una sula.—
— A mia devi sapiri— continuò il padrone di casa — gli uomini che trattanu mali li fimmini, iu li ammazzassi tutti, unu per unu.—
Peppi o taliava con timore, sentiva che le sue gambe non lo reggevano bene, voleva sedersi. Vulìa allontanare, anzi cancellari del tutto quella serata. Ascoltava a don Sariddu capendo beni cosa voleva dire con quelle parole.
— Senti Peppuccio, quella donna così bella so che è stata maltrattata da suo marito, e a me, come ti ho detto poco fa, quelli che alzano le mani alle donne sono da ammazzare, da togliere dalla faccia della terra, vero Peppuccio?—
Peppi ebbe la mente riempita di una scena, dove vedeva la sua donna per terra col labbro spaccato, uno zigomo gonfio, tumefatto, in lacrime, gridare, lo implorava di fermarsi, ma lui no seppe che darle altro che una pedata da farle perderi l’aria. I suoi occhi si bagnarono alla vista, al ricordo di quella sera, quannu ubriacu tornò a casa, dopo aver perso un sacco di soldi e si sfogò, meschinamente, si sfogò su Franca. Quella scena fu sulla bocca di tutti, anche perché le grida della ragazza furono sentite da molte persone. Quel buono a nulla sta accoppando la povera Francuzza, a quel pezzo di merda qualcuno un giorno gliela farà pagare, si diceva in ogni casa.
Non più tardi di qualchi giorno adduoppu venni fermatu da un uomo alto, ben messu, il quali lo prese per un braccio e gli disse di non permettersi più di toccare le fimmine e che doveva onorari inveci i debiti di gioco. Difficilmenti gli veniva ripetuto un’altra volta, per il suo bene era ravvedersi e procurarsi i soldi.
— Don Sariddu, iu nun sugnu uno di questi, con mia moglie è successu una volta sola, ed ero ubriacu.—
— Non ha importanza giovanotto, no, non ci sono scusanti. Chi usa violenza sulle donne è, diciamo, un omminicieddu ( piccolo uomo), uno a cui bisogna rompere il culo!—
Peppi fremeva. Senza guardare il ferro del camino, se lo vide fra le mani, pronto a spaccare le corna a quel bastardo.
— Soprattutto se la moglie può aiutare il marito a togliersi dai guai.— alla fine disse don Sariddu fissandolo negli occhi arrossati. Peppi con voce strozzata dalla rabbia rispose:
— Mai! Non sarà.—
— BenI signor Peppi, le dò due giorni per decidere. La sua splendida moglie vale metà del suo debito, diciamo per due volte a settimana per tre mesi. Poi si vedrà. Ora fuori. Vada fuori da casa mia.—
— Peppi si avvicinò al camino, ma prima ancora di capire come poteva fari a tirargli in testa quell’oggetto, si vide anticipare da Gaetanu.
— L’uscita è da quella parte. Venga con me. —
Peppi, trimannu dalla rabbia si allontanò e seguì l’omone fino alla porta, dove venne salutato con rispetto.
— Spero di rivederla a breve, non faccia minchiate.— gridò da lontano don Sariddu.
— Arriverderci a presto— disse Gaetanu chiudendogli la porta in faccia.
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- Episodio 3: I debiti
- Episodio 4: La stidda di ziu Pippinu
- Episodio 5: Alla villa di don Sariddu
- Episodio 6: Proposta indecente
- Episodio 7: Il nipote Peppi
- Episodio 8: Il nipotino
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- Episodio 10: Saretta, il figlio e la nuora da don Sariddu
Ciao Nino, io adoro le storie scritte in dialetto. Questa in particolare mi ha spiazzato per il cinismo e la bassezza morale di tutti gli attori in causa. Ma è un racconto singolo o fa parte di una Serie?
Ciao, ritengo che certe storie vanno raccontate in dialetto o comunque in una lingua ibrida. Hanno un impatto diverso su tutto. Si, fa parte di una serie che di chiama “Zu Pippinu”
Credo che sia in assoluto il racconto che preferisco fra i tuoi letti. Scritto benissimo, fa venire la pelle d’oca. Si arriva a pensare che lui meriti davvero la morte, si arriva a pensare che i metodi delle mafie abbiano un senso logico. Si arriva a pensare di tutto. Il male a risposta del male. Leggendoti mi sono detta a tratti ‘ ben gli sta, così dev’essere’ e a tratti ho pensato ‘che uomo meraviglioso questo padrone, come vorrei che proteggesse anche me’. Mi rendo conto che quello che dico è quasi un abominio, ma arrivo a dirlo perché spinta da un racconto tanto convincente. Ti faccio i complimenti per aver suscitato così tanta perplessità da parte mia. Questo significa scrivere. Bravissimo
Un altro bell’episodio di questa incredibile serie.
Chissà se questo debito verrà realmente ripagato, prima o poi. 😁