Sentimenti promessi

Serie: Fino all'ultima paura


Giugno 2006

Bergamo

Cari mamma e papร ,

รจ ormai qualche tempo che sono qui, qualche mese cioรจ ormai quasi un anno e quante cose sto imparando!

Almeno รจ cosรฌ che mi piace pensare che tutto questo serva a qualcosa e certo qualcosa dovrร  cambiare, cosรฌ mi hanno detto, che forse รจ giusto accettare i vostri sbagli che per superare il dolore devo ammettere che sรฌ insomma prima la nostra vita non andava e vedrete da parte mia quanto sto migliorando, Roberta me lo dice spesso che se ammetto questo di voi poi tutto andrร  meglio.

Allโ€™inizio non ero affatto certa cioรจ cosa mai avete sbagliato voi? Le cose non sono andate cosรฌ ma forse ha ragione, sicuramente, perchรฉ sento che da qua dentro tutto sarร  diverso, sarร  un nuovo inizio sicuramente.

A scuola vado bene e in bicicletta non cado piรน cosรฌ tanto, vado sempre via come un fulmine perchรฉ qui la strada รจ lunga per uscire e ci vuole tempo e mi trovo sempre in ritardo.

Voi mi vorrete sempre bene vero? Anche dopo quello che sto dicendo?

Oggi ho paura di tutto, che tutto questo non basti lo stesso.

La scuola sta finendo e ho recuperato molto di quello che ho perso, affronterรฒ gli esami abbastanza bene, penso, cosรฌ dicono i miei insegnanti, ma qui sul liceo classico qui non ci vogliono sentire, dicono che non posso ambiare a tanto, mi aiutate voi? Io voglio fare quello da sempre, lo sapete.

Adesso dovrei finire i compiti ma non ho voglia, mi mancante tanto, la stanza dicono che sia un disastro perchรฉ mi avete mandato troppe cose mie, chissร  se me le ruberanno come al solito, ogni giorno sparisce qualcosa e ogni giorno mi viene detto che mi ricordo male, ma sono sempre stata cosรฌ sbadata?

Federica andrร  alle magistrali e piange perchรฉ dice che dopo non ci vedremo cosรฌ spesso, รจ bello avere una persona speciale fuori di qui che non sia come loro, anche adesso sta partendo una lite tra un educatore e altri ragazzi e non riesco a studiare, ma vi scrivo e vi sento vicino, vorrei essere con voi, chissร  mamma adesso comโ€™รจ buono il tuo profumo, ma dicono che questo nostro rapporto sia cosรฌ sbagliato, cosรฌ stretto, chissร  quando vi vedrรฒ, chissร  se come sempre leggeranno questa mia lettera, non posso dire troppo che poi sembro scontenta e infondo non dovrei esserlo, giusto? Prima o poi tonerรฒ a casaโ€ฆ ma nessuno di quelli che ci sono qui la pensa piรน cosรฌ. Perderรฒ anche io la speranza? Tenetela accesa voi per me, adesso le urla sono piรน alte, cosรฌ tanto che non riesco nemmeno piรน a scrivere, spero di vedervi presto e vi abbraccio sempre, vi penso sempre sempre.

Per sempre cuccioliโ€ฆ

Vostra,

Beatrice

Dicembre 2016

Lucca

Lโ€™aria sa di zucchero filato, รจ buona dolce e saporita, il buccellato riempie ogni vetrina e le luci di Natale sembrano tocchi di canditi luccicanti su torte e pasticcini, soprabiti e piccole borse, la gente lascia aperti i cappotti, il sole alto e bruciante, come spesso capita qui, dove lโ€™inverno regala sempre sfumature aromatiche di caldo anche in dicembre, e la gente tra i vicoli stretti, antichi e lunghi, sembra file di trenini a festa elettrici, spediti e lineari verso gli ultimi regali di Natale.

Io da qualche giorno i giornali al posto che leggerli li accartoccio sugli oggetti di casa mia, oggi ho chiuso lโ€™ultimo scatolone, gli ultimi pezzi di ricordi e casa, di famiglia, e ho messo via, imballato per chissร  quanto tempo, tutto quello che fino oggi ho saputo chiamare ed essere amore.

Forse sapevo che quella casa, come tante altre, non sarebbe stata per sempre ma come ogni addio, arriva sempre nel momento in cui non viene contemplato, mi aspettavo che me ne sarei andata perchรฉ prima poi quella casa antica sarebbe caduta a pezzi, per un figlio mio e di Giacomo o perchรฉ prima o poi ti innamori nuovamente di quattro mura, piรน belle e grandi e solide di quelle attuali, e alla fine fai di tutto per buttarci dentro i sogni che hai iniziato a disegnare lรฌ dentro, una finestra piรน luminosa, una cucina piรน grande, un bagno piรน comodo, un letto nuovo, lโ€™angolo delizioso in cui mettere la poltrona e cosรฌ parte un nuovo inizio, programmato, e invece si ricomincia sempre senza averlo deciso.

Solitamente si ricomincia perchรฉ si รจ costretti, perchรฉ il coraggio di farlo, pur attratti dai sogni bellissimi possibili, quasi mai abbiamo il coraggio di praticarlo.

Lโ€™abbandono non รจ mai cosรฌ facile, quando lo si pratica รจ perchรฉ abbiamo giร  iniziato da unโ€™altra parte, naturalmente, ma quasi mai nessuno scegli di ricominciare da zero, di costruire nuovamente qualcosa o qualcuno, mentre per me รจ sempre stato lo scorrere della mia vita, ricominciare sempre, nuove case, nuove persone, nuove esperienze. Tutto si vive e nulla resta, ma che io mi trovassi da sola a smontare una casa nata apposta con Giacomo, questo non lo avevo calcolato, avevo pensato che almeno per quello sarebbe restato, che ci avrebbe provato a fare uno sforzo, a sancire se non il nostro amore, il rispetto che fino a qualche tempo prima viveva accanto a noi in quella casa.

Appena tornata lโ€™ho chiamato, so che aveva cercato i miei genitori in cerca di notizie mie, ma in mia assenza anche volendo era impossibile dargliele, cosรฌ ho pensato che una telefonata non sarebbe stata unโ€™azione impensabile per due come noi.

โ€œBea, cosa vuoi?โ€

โ€œSto svuotando casa, Giacomo. Me ne vado da qui.โ€

โ€œE dove? Ricordati la mia roba, ho giร  scritto ai tuoi per averla.โ€

โ€œNon รจ importante. Appunto per quello, vieni a darmi una mano, รจ un lavoro lungo e almeno ti porti via anche quello che รจ tuo.โ€

โ€œNo.โ€

E sento che le nostre voci si alzano, si incastrano nuovamente nei meccanismi passati, quelli che ci vedono ora nello scenario di due persone divise e distanti.

โ€œGiacomo per favore non รจ il momento di discutere, cโ€™รจ Sansone che sta male, ho tante cose da fare, sono stata spesso via, ti chiedo un aiuto o almeno un poโ€™ di pazienza.โ€

โ€œMI dispiace per Sansone, รจ un buon cane. Ma non cโ€™entra con la mia roba, la rivoglio, sai da quanto sto aspettando?โ€

โ€œNon sono io che me ne sono andata vai di casa in cinque minuti e con una sola valigia.โ€

โ€œE non sono io quello che non dormiva piรน nel nostro letto. Senti, sbrigati e fammi sapere quando puoi darmi le mie cose. Ciao.โ€

โ€œCiao.โ€

Ma il mio รจ un ciao mesto che nemmeno sente, abbiamo giร  riattaccato.

Con un assillo di pianto addosso, non ricordavo piรน da quanto lo avevo allontanato e da quanto ogni tanto dormivo sul divano o direttamente nella camera da letto con mia madre, quante volte lo avessi lasciato solo non lo sapevo, ma forse mai quanto lui aveva lasciato sola me, ma anche questo non era importante, ciรฒ che davvero stavo ricordando sulle soglie del pianto, era solo qualche mese prima, in clinica, in un notte di maggio caldissima, quando la malattia di Sansone non era ancora certezza ma il suo dolore lampante, che lui sulla cinta di muretto e rete metallica, in disparte da tutti, con la testa bassa e il capellino calato, piangeva muto, quasi immobile, se non per qualche sussulto di spalle.

Quante volte aveva tenuto lui Sansone in giro per le strade e gli aveva dato da mangiare, era il cane dei miei, mio, ma aveva fatto parte di noi ed io non riuscivo a piangere ma lui sรฌ, quella era la persona che amavo e che a quel telefono non avevo piรน trovato e che avevo perso dentro di me, dentro quel letto, in chissร  quale promessa.

Adesso Lucca รจ in festa e non so come sarร  questo primo Natale senza di lui, senza regali e sorprese e a mezzanotte scappare da tutti i parenti per essere soli, la nostra famiglia a due e fare lโ€™amore.

Un nuovo caffรจ mi illumina con vetrine di carillon e renne e barbe bianche, sembra molto bello e accogliente, devono averlo aperto mentre ero via, tra qualche ora tutta la mia vita sarร  destinata ad un magazzino anonimo di periferia, ho bisogno di un caffรจ forte e di far deboli i miei cattivi pensieri, tra qualche giorno sarรฒ perfino piรน grande, ma quello bravo a festeggiare il mio compleanno era Giacomo, sarร  la prima volta, dopo anni, che i primi auguri che riceverรฒ non saranno i suoi.

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Il bar sembra nuovo, รจ grande e spazioso, il legno rosso si abbina allโ€™atmosfera natalizia, la gente affannata entra ed esce nellโ€™agitazione di far in tempo a prendere le ultime prenotazioni, infondo cโ€™รจ anche una piccola area ristorante e uno squarcio allโ€™aperto che si apre su una piazza piรน grande e maestosa, lรฌ la gente beve allโ€™aperto cioccolate calde e cappuccini strabordanti.

Il maresciallo mi guarda disincantato, per lui come per me Natale รจ qualcosa che non esiste, ma almeno qui fa caldo, alla mia partenza Bergamo si stava imbiancando di neve dura e fredda.

โ€œBrutta storia Prandoni.โ€

โ€œGiร . Ci vorranno mesi per lโ€™autopsia di Ylenia.โ€

Lui mi guarda con unโ€™unica paura addosso, รจ come una promessa, che anche Marika abbia fatto la stessa fine.

Serie: Fino all'ultima paura


Avete messo Mi Piace1 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. @kenjialbani Ti ringrazio, questo รจ l’inizio della stagione 3 quindi c’รจ tensione e dubbio insieme perchรจ รจ la stagione finale e tutto deve essere chiarito.
    Pensa che i miei periodi lunghi, qui in realtร  sono corti, per questione di spazio. Non sono un fan del punto dopo ogni singolo periodo, mi piace molto un periodo descrittivo lungo, lo dico anche da lettrice.
    La storia fa salti temporali e si divide principalmente in due cittร , non sono toscana di origine, ma vivo qua da diversi anni, ormai.
    Ho perรฒ girato molto e quindi conosco tanti luoghi, la pensa anche io cosรฌ, molto meglio, se non necessario, scrivere di quello che si conosce a pieno, in modo da descriverlo poi in modo veritiero.

  2. Bello l’inizio. Anche il finale non รจ male. Anzi, รจ interessante l’ultima parte.
    Trovo strana la faccenda dei periodi lunghissimi, spezzati solo dalle virgole, ma รจ una scelta che si puรฒ prendere.
    Bella l’idea di ambientare la storia a Lucca, in Italia. Sei di Lucca? Mi hanno sempre detto che bisogna scrivere di quel che si conosce meglio.