1CP05

Serie: Fondazione


“Non puoi capire. Scappa da questo posto maledetto; sei anche giovane, puoi trovare qualsiasi altro lavoro. Venire a lavorare qui è una pena infernale. Questa è la prima cosa che devi sapere prima di accettare un lavoro del genere. Qual è il tuo nome?”

“Edward Mur…”

“Io sono il presidente di questo posto, Jeremy Locker. Ripeto: puoi trovare qualsiasi altro lavoro. Non rimanere in questa gabbia di matti.”

“Perché questo posto è maledetto? Cioè, sono entrato in questo posto sotterraneo da una fabbrica abbandonata, ma cosa c’è davvero di maledetto qui?”

“Se te lo dicessi non potresti più rifiutare il lavoro. Una volta che tu lo saprai probabilmente uscirai da questo posto di lavoro in una bara, poiché questo posto deve restare segreto. Ne vale davvero la pena?”

“Sì, credo.”

“Cosa ti fa essere così determinato a rimanere qui?”

“Perché ho bisogno di un lavoro ben pagato. Ed è da tantissimo tempo che cerco un lavoro, ma senza risultati.”

“Apprezzo la sincerità, ma vale la pena vendere l’anima per un buono stipendio?”

“Sì, nella mia situazione sì. E poi, non so perché, ma mi sento attratto da questo posto.”

“Attratto?!”

“Sì.”

“Va bene, allora.”

“Perché adesso non mi dici di scappare?”

“Te l’ho già ripetuto mille volte. Se vuoi davvero restare qui io non posso impedirlo.”

“Va bene. Quindi quando comincio a lavorare?”

“Adesso.”

“Ah.”

“Torna al primo stabilimento, vai al piano inferiore e attraversa la porta con sopra scritto 1CP05. NON entrare in nessuna altra stanza. Per nessun motivo. Se entri in un’altra stanza non posso assicurarti che rimarrai in vita”

“Ok, quindi perché questo posto è maledetto?”

“Di certo non te lo dirò io. Muoviti e vai in quella stanza.”

“Ok.”

Edward uscì dall’ufficio e si incamminò verso la stanza che gli era stata indicata.

“Se mi ha detto quello, cosa ci può davvero essere qui dentro?”

Il ragazzo era molto giovane, non aveva nessun tratto appariscente oltre a dei capelli castani piuttosto disordinati.

“Perché qui non c’è nessuno oltre me? Dove sono tutti? Meglio non pensarci. Adesso dovrei essere nel primo stabilimento, spero. Devo trovare la stanza 1CP05.”

Camminò a vuoto per qualche minuto senza trovarla, finché non vide la stanza 6CP15.

“Quella è la stanza 6CP15. C’è qualcuno che sta urlando lì dentro!”

Proveniva dalla stanza un urlo disperato di dolore, e dopo la stessa voce cominciò a parlare.

“L’uomo viola! L’uomo viola! Mai fidarsi dell’uomo viola!”

“No. Non devo. Mi ha detto di non entrare da nessuna parte.”

Tuttavia Edward non riusciva ad ignorare la voce, appoggiò la mano alla maniglia, stava per entrare.

“Ehi, che stai facendo?”

Dalla stanza accanto, la 3CP14, uscì un ragazzino alto e biondo. Edward subito tolse la mano dalla maniglia.

“Hey! Mi rispondi!?”

“Sto cercando una stanza…”

“Quale stanza?”

“Ma non senti queste urla?”

“Sì, certo. Non sono sordo. E ci sono abituato.”

“Cosa sta succedendo lì dentro?!”

“Non so se posso dirtelo, comunque niente di male, tranquillo. Piuttosto dimmi, che stanza stai cercando?”

“La stanza 1CP05.”

“Cosa?! Che ci fai qui se stai cercando la 1CP05?!”

“Perché, non è qui?”

“Questo è il terzo piano del primo stabilimento, idiota. Tu devi andare nel primo piano!”

“Ah. Credo di essermi perso.”

“CREDI? Non è difficile. Se sei arrivato qui di sicuro ci sei passato davanti alla 1CP05. Devi scendere due rampe di scale, poi ti troverai in un corridoio. La 1CP05 è in quel corridoio. Attenzione: non entrare per nessun motivo nelle altre stanze. Capito, Edward?”

“Sì, va bene. Come sai il mio nome?!”

“Perché tuo fratello Scott mi ha detto che tu saresti arrivato oggi e saresti stato il sorvegliante di Giulia.”

“Tu conosci mio fratello?”

“Lui è il mio sorvegliante.”

“In che senso sorvegliante? E chi è Giulia?”

“Lascia stare. Capirai tutto in meno di dieci minuti. Tu vai.”

“Ok. Va bene…”

Lui seguì le indicazioni e arrivò davanti alla porta che stava cercando.

“Perfetto. Ci sono. La porta è sicuramente questa.”

Dietro la porta trovò una piccola stanza con una scrivania, una sedia, un computer e un’ulteriore porta blindata in ferro. Notò un foglio scritto sulla scrivania.

Entra nella stanza, e inizia a lavorare

Era scritto in stampatello con una pessima calligrafia.

“Ok.”

All’interno vide una sorta di camera da letto collegata ad un bagno. C’erano due armadi, un letto molto alto, simile ad una bara, che si poteva chiudere con un coperchio appoggiato al muro vicino e una scrivania con sopra un computer, libri, penne e ad essa era seduta una piccola ragazzina.

Appena lo vide si alzò e si avvicinò a lui.

“Hey, ciao!”

Lo salutò in modo molto cordiale, con un grande sorriso. Aveva la pelle chiarissima, i capelli lucidi, lunghi e castani e gli occhi marroni.

“Ciao.”

“Dovremo stare insieme per tanto tempo Edward, siediti con me alla mia scrivania e parliamo, giochiamo a qualcosa, facciamo qualcosa insieme.”

Lui si sedette alla scrivania con lei.

“Tu sai il mio nome perché te l’ha detto mio fratello?”

“Sì, perché?”

“E poi io dovrei tipo… Lavorare?”

“Sì, lo stai già facendo. Non dirmi che nessuno ti ha detto niente su di me!”

“No, in realtà”

“Non hai parlato con William, vero?”

“No, ho parlato con Locker”

“Va bene. Allora tocca a me spiegarti come funziona qui. Allora. Questa è la fondazione SP, Studio Paranormale. Il suo compito è raccogliere, studiare e contenere le CP, Creature Paranormali. Ogni CP ha due numeri che la identificano. Il primo, che va da 1 a 10, classifica quanto è aggressiva la creatura; il secondo indica l’ordine con cui le creature sono arrivate qui”

“Quindi tu hai poteri paranormali?!”

“Eh sì, non li avessi non sarei qui.”

“1CP05… Quindi tu sei stata la quinta creature ad essere portata qui e i tuoi poteri sono deboli?”

“La prima parte ci hai preso, ma attenzione: aggressività e potenza non sono la stessa cosa. Io sono il secondo esempio migliore di ciò; nonostante io sia una delle creature più potenti qui dentro, la quarta modestamente, io non sono aggressiva”

“Tu sei una delle creature più potenti? Davvero?”

“Sì, davvero. Comunque: la fondazione è divisa in quattro stabilimenti, ogni stabilimento ha tre piani, ogni piano ha cinque stanze e ogni stanza contiene una creatura. Ogni creatura deve essere sorvegliata da almeno un sorvegliante, ma quanti sorveglianti, con quante competenze e quanto essi siano armati dipende dall’aggressività della creatura”

“Quindi io ti devo sorvegliare?”

“Esattamente, devi assicurarti che io non faccia cose cattive”

“Dovrei essere spaventato da te?”

“Cosa? No! Io non sono spaventosa, non devi avere paura di me.”

Edward annuì.

“Una domanda.”

“Dimmi.”

“Il tuo nome è Giulia, vero?”

“Sì, Giulia Rivera.”

“Posso chiederti che poteri hai o sono invadente?”

“Certo che puoi chiedermelo. In fondazione ci chiamano “vampiri”, cioè non siamo davvero dei vampiri, ma ci chiamano così perché un po’ ci assomigliamo. Ho poteri telecinetici, pirocinetici, posso leggere la mente, posso rigenerarmi molto velocemente, posso creare quasi qualsiasi cosa con il mio sangue e, se la mia saliva entra in contatto diretto con il sangue di un altro essere vivente, posso decidere di: assorbire e bere il sangue dell’altro, lasciare un po’ della mia saliva e riuscire a comandare per un po’ il fortunato o direttamente contagiarlo con i miei poteri. Tuttavia devo nutrirmi di sangue ”

“Ah. Ci chiamano? Quindi siete tanti?”

“Si, non sono l’unica qui. Siamo in tre: io, che sono la più debole, 6CP04, che è la terza creatura più potente della fondazione e 1CP01 che è la prima. Io sono diventata così perché 6CP04 ha aggredito la mia famiglia, io avevo cinque anni, solo io mi sono salvata, in qualche modo strano, e sono diventata ciò che sono”

“Adesso quante creature ci sono qui dentro?”

“Quarantotto.”

“Voglio chiederti una cosa!”

“Dimmi.”

“Prima ero davanti ad una porta dalla quale provenivano urla disperate. Che succedeva lì dentro?!”

“Che cella era?”

“6CP15.”

“Ah. Normale, in quella cella è contenuta una creatura piuttosto poco simpatica”

“In che senso?”

“6CP15 quando sente che intorno ha gente che non lo conosce si mette ad urlare come un ossesso nella speranza che la persona si avvicini a lui.”

“E perché lo fa?”

“Perché quando la persona si avvicina, 6CP15 la aggredisce e se ne ciba.”

“Cosa?!”

“Già. Ma rilassati, c’è molto di peggio qui dentro. Lui è facile evitarlo, basta non assecondare le sue urla e non avvicinarsi. Se non ti avvicini, lui ti lascia in pace.”

“C’è molto di peggio? Davvero?!”

“10CP13, è la creatura più aggressiva. Se guarda un umano è in grado di provocare un attacco cardiaco fatale, e per adesso nessuno è sopravvissuto a lui. Il suo sguardo uccide anche attraverso vetro, foto e video. La considerano la creatura più aggressiva e la seconda più potente qui dentro, perché ovviamente ha anche tanti altri poteri molto molto forti.”

“Ah. Come è stata catturata allora se nessuno la può guardare?”

“Ho detto che uccide qualsiasi umano soltanto guardandolo. Raramente attacca altre creature, e le poche volte che lo fa, attacca solo per autodifesa.”

“Quindi è stata un’altra creatura a portare quel coso qui?”

“Esatto. Adesso però stanno per arrivare i miei amici.”

“I tuoi amici?”

“Già, sarebbe triste essere rinchiusa qui da sola, non credi?”

“Sì, hai ragione.”

Serie: Fondazione


Avete messo Mi Piace2 apprezzamentiPubblicato in Sci-Fi

Discussioni

  1. E finalmente eccomi a leggere una tua serie! E sono rimasto, devo dire, positivamente sorpreso da subito. E’ spiazzante seguire il protagonista, che vuole questo lavoro pur non sapendo di cosa si tratti, e che si muove alla cieca nei corridoi. Curioso anche il modo in cui hai intitolato gli episodi ( e grazie per averlo spiegato nel primo! io mi stavo spremendo le meningi per trovare una sequenza logica in questi codici! XD )
    Non è stato immediato abituarmi ad una narrazione…senza narrazione. Alla fine, questo episodio si basa tutto su dialoghi. E’ una tecnica insolita, mi incuriosisce e voglio vedere come andrà avanti : )
    Infine, si potrebbe trovare un po’ troppo didascalica la descrizione dei codici e della sturttura degli stabilimenti che Giulia fa ad Edward, ma essendo io pignolo e maniaco dell’ordine e della classificazione, l’ho apprezzata! 😀

    1. Anche io, da come si evince dal testo, sono una maniaca dall’ordine, e ogni volta cerco di trovare il posto giusto per ogni dettaglio (e diciamo che in questa serie mi sento di aver fatto davvero un discreto lavoro con i dettagli, soprattutto verso il finale).

  2. Ciao Diatha, questa serie mi ha colpito fin dalle prime righe. Ehm… dialoghi. Non è facile gestirli, io, ad esempio, me la cavo meglio con la narrazione e ho sempre ammirazione per chi sa raccontare in questo modo. La storia è affascinante, amando il distopico e il fantastico ci sono tutti gli ingredienti che apprezzo in una lettura: proseguo 😀

  3. Sono solamente al primo capitolo, ma m’incuriosisce parecchio. Il fatto che si concetri solo sui dialoghi, quasi come una sceneggiatura, chiara, limpida e diretta, permette al lettore di concetrarsi unicamente sul mistero di questa attività. Ed è qui il bello della faccenda, di cosa si tratta? Chi ci lavora? Com’è stata fondata? Chi sono gli uomini o le donne al potere? Qual è lo scopo di tenere queste creature sotto sorveglianza? Vengono studiare? Sono solo prigioniere? E se scappano? Mille domande oltre alla più importante: cosa succederà? Non vedo l’ora di scoprirlo.

    1. Già, storie del genere incentrate su misteri e dal punto di vista tecnico sui dialoghi sono le uniche che riescono a dare il meglio con il mio stile molto diretto.