Assurdità e delirio nell’astinenza

Amici cari, avete conosciuto la mia allegria, la fantasia e l’amore che mi permetteva di raccontare dei miei mondi colorati, improbabili e felici. Sembrano tanto lontani quei tempi di sereno ottimismo ed ora sono solo ombre scure e minacciose a governare il mio pensiero e il mio agire, ed è triste il mio vivere e tentenna sia la mano che la mente. La tristezza alberga nel mio cuore e le lacrime che scivolano sulle mie guance sono amare di indicibile dolore e non salate di dolce nostalgia o zuccherate da desiderio e amore. Non ricordo il momento in cui, ancora ragazzo, quel mostro ha esteso i suoi flaccidi tentacoli e insinuato i suoi alieni filamenti in ogni minuscolo pertugio del mio capo riuscendo (forse dormivo?) a penetrare nel mio cranio e a congiungersi con le sinapsi del mio cervello, libere, fino a quell’istante, da nefasti pensieri, corrompendole e iniettando al loro interno un subdolo parassita, smistato e redistribuito in ogni cellula del mio corpo, modificando la struttura stessa del mio essere e trasformandomi in qualcosa che prima non ero. Per questo ora vi sfuggo, amici, e mi nascondo al vostro sguardo rifugiandomi in luoghi a voi lontani e sconosciuti. Per questo rinnego il mio nome, il mio passato, le mie origini e, nel contempo, la progenie e ciò che le mie mani hanno plasmato. Ho paura della mia ombra deforme ed evito il riflesso di un vetro o di un metallo lucido, mi nascondo a me stesso e mi disconosco e anelo di togliere alla carne e alla mente ogni parvenza di vita o di pensiero. Togliendo me al presente perirà il male che mi ha preso e a nessuno potrà arrecare danno e ugual dolore. Ma tornerò, infine, libero, vincente e costruttivo, pronto all’abbraccio, alla lettura, al narrare e all’amare.

Questo è quanto riesce ad esprimere una mente che ha tradito il vizio dopo cinquantacinque anni di assoluta e continua fedeltà al fumo. 

Avete messo Mi Piace9 apprezzamentiPubblicato in Narrativa

Discussioni

  1. Io mi sono ridotta a fumare i tappi delle bic pur di non ricominciare…e le mentine, l’acqua frizzante, il bastonicno del ghiacciolo da tenere sempre in mano…insomma nel tentativo di “tradire il vizio” ne ho presi altri mille (più sani, certo, ma la follia che ti ci porta la capisco bene…) Resisti Giuseppe❤️❤️❤️

  2. Meraviglioso! Il testo è meraviglioso ma, soprattutto, è meraviglioso il fatto che tu abbia tradito il vizio del fumo (parlavi di te, vero? Insomma, se parlavi di te: bravo! Non mollare)

  3. Mi piace questo racconto che potrebbe essere un testo teatrale apparentenente drammatico, ma venato di ironia. Il monologo di un uomo che inizialmente ho creduto affetto da una sindrome depressiva acuta, per poi pensare che un testo simile – messo in scena – potrebbe essere interpretato con il tono esasperato di una condizione morbosa tragicomica di tutt’altro genere. E continuerei, in un secondo atto, con la liberazione da un vizio per precipitare nel vortice di una dipendenza nuova che scaccia quella vecchia. Un vizio buono, piú salutare e piú gratificante. Quello dello scrittore preso dal “vizio” di scrivere in modo “compulsivo”, con uno stile sempre piú affinato come il tuo.

  4. Bravissimo Giuseppe, non cedere!!! Anche mio papà fuma da una vita e non ha mai pensato di smettere, ma proprio in questi giorni lo hanno messo davanti a un bivio. Il fatto che tu stia riuscendo a smettere, mi fa sperare anche per lui.

  5. “Smettere di fumare è un atto solenne, quasi religioso. Ogni mia ultima sigaretta è un addio definitivo, un commiato struggente al vizio, una promessa alla salute futura. Eppure, ogni addio è solo preludio a un ritorno. Mi convinco che l’ultima sia davvero l’ultima, ma ne sento già la mancanza mentre la spengo. È questo il mio vero vizio: non il fumo, ma l’illusione di potermi curare con la sola volontà, come se bastasse voler guarire per essere guariti. La sigaretta diventa allora il termometro della mia malattia interiore, e ogni tentativo di smettere un sintomo della mia irrecuperabile fragilità.” Brano ispirato molto tempo fa leggendo Svevo (la coscienza di Zeno).

  6. Ciao Giuseppe! Quello che scrivi è effettivamente molto reale. Non perché sono caduto preda del losco figuro che descrivi benissimo, più che altro conosco molti che sono veri e propri portavoce di questo genio malvagio.
    Anzi, credo che anche io, una volta, venni attirato con l’inganno da quel tizio di nome Vizio di cui parli. Era accompagnato da una soave e convincente ragazza che nella mia mente somigliava tanto alla ragazza delle meduse che mi è sempre piaciuto descrivere e disegnare.
    Il sig.Vizio lasciava ogni volta che parlasse lei al posto suo, utilizzava una sorta di malia fatta di occhi azzurri, di una voce graffiata calda e sensuale e dal fatto che le sue credenziali fossero delle parole uniche ed insolite come: «Io credo in tutt’altro!»
    Quando mi presentò Mr.Vizio, provai a fare amicizia… sono sempre stato un tipo affabile e amichevole, ma la sua stretta di mano aveva qualcosa che mi disturbava, qualcosa che mi trasmetteva perfidia? Cattiveria? Ecco. Una roba che riesco a descrivere solo così e allora cominciai a indietreggiare, a sentirmi un po’ a disagio. Il colpo di grazia me lo diede la scoperta che il “tutt’altro” fosse un dominatore dell’universo chiamato Xemu che, milioni di anni fa, decise di incatenare miliardi di alieni innocenti sui vulcani attivi terrestri, credo nei pressi della cintura del fuoco hawaiana, facendoli poi esplodere con delle bombe all’idrogeno e creando dei cluster di anime che ci siamo ritrovati appiccicati addosso con l’ingrato compito di dovercene liberare scacciandoli man mano che aumentava la consapevolezza delle nostre vere potenzialità (davvero, questa cosa non l’ho inventata io, si chiamava Lafayette Ronald Hubbard l’ideatore di questa assurdità che ha attirato e attira un sacco di gente nella sua “chiesa”). In breve, ho assaggiato il morso del dott. Vizio, ma l’ho ritenuto assolutamente privo di una qualche forma di fascino, così ho preferito altre ossessioni meno creepy, che credo voglia dire qualcosa come tetro o pauroso… si vede che sono ggiovane! 😀

    1. Ma Hubbard è quello di scientology? Odio le religioni, soprattutto quelle che non hanno nulla di religioso. Ma sai che alla fine il vizio è una religione? O forse la religione è un vizio, chissà? Però, al di là della leggerezza con cui tratto il problema penso anch’io ci sia una qualche potente forza persuasiva dietro ad ogni vizio. Una schiavitù latente.

      1. Sì, proprio lui! Uno scrittore di fantascienza non proprio di successo e il sapore della sigaretta è terrificante, almeno per i miei gusti… E non rientra assolutamente tra le cose piacevoli che ho provato in vita mia. Ma capisco benissimo l’attrazione ed il fascino che quel cilindro di carta e tabacco puzzolente gioca su tantissime persone.

  7. Ma solo io che l’ho scritto leggo ironia e sarcasmo nell’enfasi con cui è composto? Suvvia, tanta pomposità non è confacente al personaggio che l’ha scritto! Vi voglio bene lo stesso, anche se non mi capite! ❤️😁😜

  8. Caro Giuseppe, sono io che rifuggo da me stessa. Io che, esattamente il 12 agosto del 2023, fumai la prima sigaretta su un lettino della spiaggia 119 di Riccione, traviata da una conturbante cognata e la stessa sera, in un antro del diavolo della medesima famigerata cittadina, mi feci anche il primo tatuaggio 🙈 Menti dedite al vizio, uniamoci tutte, contro le atrocità del buon vivere comune. Giuseppe, torna in te 😒

        1. No, per la prima volta credo di poter vincere il vizio del fumo. Non so quale sia la molla, non mi è chiaro, ma prima non ho neanche mai pensato di farne a meno ed ora non voglio cedere al ricatto della dipendenza. Io sono mio!!! ahahah.

    1. Ciao Concetta, ho fumato MS dai 15 ai 25, poi Lucky Strike dai 26 ai 50 e poi, per salvarmi la vita, sono passato al tabacco in busta calando da 50 a 20… tabacco Pueblo. Però Concetta, non mi chiamo Nicola😜😜

        1. Ma non ti preoccupare Concetta, il nome è una convenzione, io so che ti rivolgevi a me. Ti mando un abbraccio cara amica.

  9. Una lettera che ti assorbe e ti trattiene sino alla fine. Scritto benissimo. Se lo smettere di fumare stimola questo flusso creativo lo consiglio ad alcuni amici 🤣. A parte gli scherzi: complimenti 👏

  10. Ciao Giuseppe, mi piace l’espressione (ha tradito il vizio). Se è un risultato personale ti auguro di riuscire a perseguirlo perché mi sarebbe difficile pensare a cosa potresti scrivere se tu venissi perdonato dal vizio e decidessi di rimetterti insieme. Buona continuazione